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Bridgestone: dall’Italia per l’Europa

24 gennaio 2014

Abbiamo visitato uno dei tre centri tecnici della Bridgestone nel mondo che ha sede a pochi chilometri da Roma.

Bridgestone: dall’Italia per l’Europa
EREDITÀ A STELLE E STRISCE - Il centro tecnico europeo della Bridgestone rappresenta una delle tre eccellenze della casa giapponese nel campo della ricerca e sviluppo di pneumatici, ed è in “casa nostra”. Si trova infatti a Castel Romano, a pochi chilometri dalla capitale, il centro in cui nascono i prodotti destinati al mercato europeo (fanno eccezione le gomme per moto e aerei): è stato realizzato negli anni 70 dagli americani della Firestone (il marchio statunitense fa parte del gruppo Bridgestone dal 1988) e, con l’arrivo dei giapponesi, ha assunto un ruolo sempre più importante, al punto che le piste ad esso adiacenti hanno cominciato ad “andar strette” per tutto il lavoro di test sui pneumatici. Così, nel 2004 la casa nipponica ha inaugurato i circuiti di prova di Aprilia (una trentina di chilometri più a sud): qui vengono “spremuti” a fondo i prototipi che escono dai laboratori di Castel Romano.
 
 
AREE TOP SECRET - Per un produttore di pneumatici, i laboratori sono quanto di più riservato possa esserci: qui vengono effettuate analisi chimiche e fisiche sui materiali da impiegare nelle mescole, oltre che testati gli acciai e i tessuti che irrobustiscono la struttura. I prototipi (realizzati in vere e proprie linee di montaggio nelle quali si simula come verrà prodotto il pneumatico) vengono provati per migliaia di chilometri su rulli all’interno di sale prova con temperature e condizioni controllate: ce n’è persino una che testa i pneumatici in aria ricchissima di ozono per simulare l’invecchiamento (due settimane in questo laboratorio equivalgono ad anni di guida in condizioni normali). Passato il vaglio dei 500 tecnici che lavorano nel centro di Castel Romano, i diversi prototipi sono pronti per l’esame dei collaudatori. Da loro arriveranno i “feedback” ai test e alle simulazioni realizzate al computer, o le richieste di piccoli interventi di modifica per ottenere il prodotto desiderato.
 
 
SI PASSA ALLA PISTA - Ad Aprilia, dove oltre al centro prove europeo trovano sede i corsi di formazione della Bridgestone per il nostro continente, è un tester d’eccezione a illustrarci gli oltre otto chilometri di piste (costate ben 40 milioni di euro): Stefano Modena, ex pilota di Formula 1 e attuale collaudatore della casa giapponese. Su decine di tipi di asfalto viene condotta ogni sorta di test: frenate su asciutto e bagnato, aquaplaning, tenuta di strada in curve strette o ad altissima velocità (ci sono anche due curve paraboliche da oltre 200 km/h). A ogni pista si accede previo l’ok della “torre di controllo”: anche tra italiani, le comunicazioni sono in inglese, lingua ufficiale in questa sede in cui lavorano persone da ogni parte del mondo (anche le case automobilistiche mandano qui i loro collaudatori, visto che le gomme di primo equipaggiamento delle vetture vengono sviluppate specificamente). La strumentazione è sofisticata e non mancano aree di prova in cui non è richiesta la presenza di personale (è il caso dei piazzali nei quali i mezzi agricoli girano in tondo 24 ore su 24). Ma è ancora fondamentale la sensibilità dei collaudatori nella valutazione dei pneumatici: spetta a loro il giudizio su comfort, tenuta di strada, stabilità e su tanti altri fattori che condizionano la nostra guida sulle strade.


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Ritratto di Sbyro87
24 gennaio 2014 - 19:45
Impressionante!!! Poi fa piacere che sia in Italia!!!
Ritratto di napolmen
25 gennaio 2014 - 18:55
..che dic entri prove c ene sn in italia e pure tecnologici!!! dal balocco..al nardo'....
Ritratto di lele31
26 gennaio 2014 - 21:08
lo notato anch'io