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K-Byte, la seconda concept della Byton

12 giugno 2018

La K-Byte è l’anticipazione di una berlina di cinque metri destinata a essere messa in vendita in Cina alla fine del 2019 e tra 4 anni in Europa.

K-Byte, la seconda concept della Byton

ANTI-TESLA ATTO SECONDO - Al CES di Las Vegas del gennaio scorso la cinese Byton ha presentato la sua prima creazione, la Byton M-Byte, una suv elettrica iperdotata tecnologicamente, ma sostanzialmente a basso costo. Ora dalla casa automobilistica start up cinese è arrivata la seconda creatura, la berlina Byton K-Byte (nelle foto) presentata al CES Asia di Shanghai, che apre al pubblico domani. Suv e berlina sono realizzate sulla stessa piattaforma. La marcia a tappe forzate della casa “100% elettrica” denota la sua determinazione a voler essere la rivale in terra di Cina della Tesla. E forse non solo, dal momento che la seconda concept car è preannunciata come destinata alla commercializzazione in Europa nel giro di quattro anni, dopo il lancio sul mercato cinese. Va comunque precisato che la concept esposta a Las Vegas è stata presentata come molto vicina al modello di serie che dovrà andare in produzione, mentre la concept K-Byte rappresenta ancora una fase di evoluzione della berlina che sarà in vendita. 

IDENTITÀ DEFINITA - Sebbene sia destinata a essere posta in vendita in Cina in tempi brevi e il suo stile sia ancora in via di evoluzione, della Byton K-Byte si conoscono già importanti caratteristiche. Anzitutto si sa che ha dimensioni importanti: 495 cm di lunghezza, e soprattutto il fatto che è pensata per essere dotata di tutti dispositivi tecnologici per consentire la guida autonoma di livello 4. Il sistema di propulsione dovrebbe essere il medesimo della M-Byte, quindi un motore elettrico da 270 CV per la versione a trazione posteriore e due motori per complessivi 475 CV per la versione con trazione sulle quattro ruote. Importante il dato di autonomia annunciato: 400 o 520 chilometri, a seconda della scelta fatta in tema di potenza.

OBIETTIVI CONCRETI E RAVVICINATI - Con la seconda concept Byton K-Byte, la casa dimostra di essere ben lanciata verso i suoi ambiziosi obiettivi, che dopo i primi collaudi su strada previsti per la primavera del 2019 puntano ad avviare la produzione di serie verso la fine del 2019 nello stabilimento di Nanjing in via di potenziamento per poter essere in grado di sfornare circa 300 mila unità all’anno. A proposito di strutture aziendali, va detto che la Byton ha anche un centro di ricerca e sviluppo a Monaco di Baviera e una sede per lo sviluppo di programmai informatici in California, nella Silicon Valley. 

SOLDI FRESCHI - A contribuire notevolmente nella realizzazione di questa strategia così determinata sicuramente pesa anche la capacità di conquistare sostenitori, non solo politici (lo stato cinese spinge affinché la propria industria nazionale diventi protagonista nella produzione di veicoli elettrici) ma anche economici. Recentemente la Byton ha infatti stretto un accordo societario con il gruppo automobilistico cinese FAW che assieme a una società specializzata nella produzione di batterie al litio ha portato in dote un investimento nel progetto pari a 500 milioni di dollari. Va infine ricordato che a fronte del suo essere espressione dei programmi cinesi nel settore auto, i creatori della Byton sono due tedeschi: Carsten Breitfeld che fu capo del progetto BMW i8 e Daniel Kirchert, ex capo della divisione cinese della Infiniti. Ed entrambi hanno portato in Byton altri manager e tecnici provenienti dalle rispettive aziende di origine.



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Ritratto di Giuliopedrali
12 giugno 2018 - 19:46
Finalmente un assaggio di futuro. Anche al Salone del Valentino a Torino si capiva che tutte le case di proprietà indiana e cinese erano un passo più avanti di quelle full european...
Ritratto di Paolo.bravo
12 giugno 2018 - 20:08
Buonasera, Scusa ma non provi frustrazione a vivere circondato da arretratezza?! Io ci farei un pensierino ad un volo aereo sola andata. Saluti
Ritratto di Giuliopedrali
12 giugno 2018 - 20:58
Proprietà cinese ed indiana vuol dire: Pininfarina, in parte GFG Giugiaro, Livchi Venere, Idea design di Torino disegna per i cinesi, Jaguar Land Rover, PSA, Volvo, MG, Lotus ecc, cioè la miglior tradizione italiana ed europea.
Ritratto di Giuliopedrali
12 giugno 2018 - 21:03
I tedeschi ormai danno davvero un senso di tristezza coi loro diesel da galera, FCA meglio non commentare neanche: cosa faranno la 500 (del 2007...) giardiniera... Questa Byton che ha una tecnologia in realtà piuttosto inquietante: riconoscimento facciale ecc, però è l'unica auto di questi ultimi articoli di Al volante che fa sognare di per se, non per il marchio, l'heritage, il fatto che non potrò mai permettermela ecc...
Ritratto di MAXTONE
13 giugno 2018 - 12:28
Sta Byton sarà pure il massimo della tecnologia ma stilisticamente non sa proprio di nulla: Sembra uno di quei modelli anonimi fatti a casaccio per le pubblicità dei prodotti cosmetici per l'auto. D'altra parte non è facile inventarsi stilemi efficaci quando non si ha alcuna storia alle spalle. Per me bocciatissima perché del tutto piatta e inespressiva.
Ritratto di Dr.Torque
13 giugno 2018 - 09:39
ok, chi è che ha scarabocchiato la mascherina frontale? LOL
Ritratto di Giuliopedrali
13 giugno 2018 - 11:44
A me le mascherine frontali delle Byton non piacciono, sembrano un po' inutili, però sono sicuro che altri copieranno (a parte la tecnologia) pure quel particolare...
Ritratto di MAXTONE
13 giugno 2018 - 12:38
Che poi anche i più celebrati stilisti europei quando vanno a lavorare in oriente partoriscono design assolutamente insignificanti e destinati a invecchiare alla velocità della luce. Segno che sono condizionati fortemente da vincoli di origine progettuale. Poi se qualcuno si aspetta di ritrovare l'emozione e la longevità di linee che saranno stupende per sempre come quelle di una Testarossa, GTO o F40 (ma anche le Ferrari odierne sono stupende, vedi la Portofino), che dire...aspetta e spera.
Ritratto di Giuliopedrali
13 giugno 2018 - 13:09
Quando mai, queste auto orientali sono futuristiche e verranno pure copiate, le nostre, pure la Portofino in questo caso, non discuto l'eleganza, però sono già vecchie.
Ritratto di Angi0203
13 giugno 2018 - 12:44
se al posto del secondo elettrico ci si mette un range extender, hai una vettura che ti porta dovunque. Quei radar laterali però si poteva anche mascherarli un po' da retrovisori esterni (che non ci sono). Appiccicati cosi sono esteticamente di molto spiazzati.
Ritratto di Giuliopedrali
13 giugno 2018 - 13:14
In realtà proprio le marche piene di tradizione di heritage non mi sanno di nulla. Mentre sono molto coraggiose e stanno creando un filone stilistico queste start-up. Cioè trovo interessante la nuova Jaguar I-Pace per esempio, che nonostante popò di tradizione, (la E type per esempio, l'auto più bella della storia) ridiscute tutta la tradizione e inventa qualcosa di nuovo. Il design tedesco mi sembra a confronto di queste nuove proposte un po' stantio.
Ritratto di Giuliopedrali
13 giugno 2018 - 13:19
Al Salone del Valentino l'auto più bella in assoluto tra quelle nuove era la supercar Techrules di GFG Giugiaro. Disegnata per i cinesi di Techrules. Decisamente più interessante di Ferrari e Porsche di sicuro.