ANTI-TESLA ATTO SECONDO - Al CES di Las Vegas del gennaio scorso la cinese Byton ha presentato la sua prima creazione, la Byton M-Byte, una suv elettrica iperdotata tecnologicamente, ma sostanzialmente a basso costo. Ora dalla casa automobilistica start up cinese è arrivata la seconda creatura, la berlina Byton K-Byte (nelle foto) presentata al CES Asia di Shanghai, che apre al pubblico domani. Suv e berlina sono realizzate sulla stessa piattaforma. La marcia a tappe forzate della casa “100% elettrica” denota la sua determinazione a voler essere la rivale in terra di Cina della Tesla. E forse non solo, dal momento che la seconda concept car è preannunciata come destinata alla commercializzazione in Europa nel giro di quattro anni, dopo il lancio sul mercato cinese. Va comunque precisato che la concept esposta a Las Vegas è stata presentata come molto vicina al modello di serie che dovrà andare in produzione, mentre la concept K-Byte rappresenta ancora una fase di evoluzione della berlina che sarà in vendita.
IDENTITÀ DEFINITA - Sebbene sia destinata a essere posta in vendita in Cina in tempi brevi e il suo stile sia ancora in via di evoluzione, della Byton K-Byte si conoscono già importanti caratteristiche. Anzitutto si sa che ha dimensioni importanti: 495 cm di lunghezza, e soprattutto il fatto che è pensata per essere dotata di tutti dispositivi tecnologici per consentire la guida autonoma di livello 4. Il sistema di propulsione dovrebbe essere il medesimo della M-Byte, quindi un motore elettrico da 270 CV per la versione a trazione posteriore e due motori per complessivi 475 CV per la versione con trazione sulle quattro ruote. Importante il dato di autonomia annunciato: 400 o 520 chilometri, a seconda della scelta fatta in tema di potenza.
OBIETTIVI CONCRETI E RAVVICINATI - Con la seconda concept Byton K-Byte, la casa dimostra di essere ben lanciata verso i suoi ambiziosi obiettivi, che dopo i primi collaudi su strada previsti per la primavera del 2019 puntano ad avviare la produzione di serie verso la fine del 2019 nello stabilimento di Nanjing in via di potenziamento per poter essere in grado di sfornare circa 300 mila unità all’anno. A proposito di strutture aziendali, va detto che la Byton ha anche un centro di ricerca e sviluppo a Monaco di Baviera e una sede per lo sviluppo di programmai informatici in California, nella Silicon Valley.
SOLDI FRESCHI - A contribuire notevolmente nella realizzazione di questa strategia così determinata sicuramente pesa anche la capacità di conquistare sostenitori, non solo politici (lo stato cinese spinge affinché la propria industria nazionale diventi protagonista nella produzione di veicoli elettrici) ma anche economici. Recentemente la Byton ha infatti stretto un accordo societario con il gruppo automobilistico cinese FAW che assieme a una società specializzata nella produzione di batterie al litio ha portato in dote un investimento nel progetto pari a 500 milioni di dollari. Va infine ricordato che a fronte del suo essere espressione dei programmi cinesi nel settore auto, i creatori della Byton sono due tedeschi: Carsten Breitfeld che fu capo del progetto BMW i8 e Daniel Kirchert, ex capo della divisione cinese della Infiniti. Ed entrambi hanno portato in Byton altri manager e tecnici provenienti dalle rispettive aziende di origine.