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In calo a giugno le vendite dei furgoni

26 luglio 2013

L’arretramento in Europa è stato del 4,8%, mentre l’esito del semestre è in calo del 6,9%.

In calo a giugno le vendite dei furgoni
LE DIFICOLTÀ CONTINUANO - Ancora in calo il mercato europeo dei veicoli da lavoro. Le statistiche relative ai paesi dell’Unione europea - diffuse dall’Acea, l’associazione dei costruttori europei  -  registrano immatricolazioni in ribasso del 4,8% a giugno e del 6,9% nel primo semestre dell’anno. 
 
POCHI PAESI VIRTUOSI - Su 27 paesi dell’Unione (da un mese sono 28, ma le statistiche tengono ancora conto solo dei 27) a giugno solo 8 hanno registrato un aumento: Danimarca (2.374 esemplari, pari al 5,8% in più), Estonia (283 unità, +14,6%), Finlandia (1.306 immatricolazioni, +30,6%), Lituania (396 unità. +2,9%), Polonia (5.683 immatricolazioni, +19%), Slovacchia (892 nuove immatricolazioni, +17,8%), Spagna (9.661, con crescita del 14,7%), Gran Bretagna (27.339 pari al +3,7%) ancora una volta, dei paesi numericamente più rilevanti soltanto la Gran Bretagna ha fatto segnare un incremento. 
 
SECONDO MERCATO VAN E CAMION - Il risultato è che con 27.339 unità a giugno e 156.450 ormai il mercato britannico è il secondo in Europa, dietro alla Francia (39.098 a giugno e 211.575 nel semestre) mentre la Germania è a quota 27.140 unità a giugno e 141.631 da gennaio a giugno. Variazioni da segnalare sono quelle della Germania, arretrata a giugno del 7,1% e da gennaio a giugno del 10,2%. La Francia ha perso il 9,3% (9,4% nel semestre), l’Italia con 10.135 veicoli immatricolati è in contrazione del 13,1%. Da notare  che il trend negativo riguarda tutte le fasce di mercato. 
 
I “LEGGERI” - I veicoli commerciali fino a 3,5 tonnellate di peso totale a terra a giugno nei 27 paesi dell’Unione hanno perso il 4,2%, con un totale  di 123.720 unità. Le statistiche dei mezzi oltre le 3,5 tonnellate registrano 23.780 immatricolazioni, con soltanto sei paesi ad avere variazioni di crescita (Austria (+1,8%), Repubblica Ceca (+1,0%), Lituania (+3,9%), Polonia (+27,8), Romania (+13,4%),  Gran Bretagna (+15,5%).


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Ritratto di lucios
26 luglio 2013 - 19:05
4
...un OM 40 del 72, fumante e lentissimo, ma un ciuccio di fatica che non si ferma mai.......dice:" co' quello che costa riparare sti mezzi nuovi e mo' me ccatt!"
Ritratto di Rav
28 luglio 2013 - 15:46
4
Ad oggi le imprese e i professionisti che usano questi mezzi hanno altro per la testa piuttosto che investire soldi nell'acquisto di un furgone se quello che hanno va ancora bene. Magari si devono fare rinunce in tecnologia, comfort o sicurezza (i nuovi furgoni sono più sicuri di, per fare un esempio, un Transit degli anni '80) ma la gente che è presa per il collo tra tasse e spese varie se ne fa una ragione purtroppo. Che è poi quello che succede per le auto. Sono finiti gli anni in cui si cambiava un mezzo più per voglia che per reale necessità, purtroppo o per fortuna. Purtroppo perchè non è una presa di coscienza ma una scelta dettata dalle ristrettezze economiche.
Ritratto di superblood
29 luglio 2013 - 17:50
Fallisce una PMI all'ora e ci chiediamo come mai i mezzi da lavoro vengono venduti meno? Strano ... no?