OBBIETTIVO: SEMPLIFICARE - Ci (ri)siamo: il parlamento sta per conferire al governo la delega per una nuova riforma del codice della strada. Con il mandato di procedere a un grande lavoro di semplificazione: l'attuale codice è composto da 240 articoli, a cui si aggiungono i 408 del regolamento di esecuzione. Dal 1992 a oggi, è stato oggetto di più di 70 interventi legislativi che ne hanno compromesso la chiarezza. Quindi, meno articoli, ma più semplici, a beneficio della sicurezza stradale.
RICORSI PIÙ FACILI - In rampa di lancio, anzitutto, una razionalizzazione delle procedure per i ricorsi contro le multe. Oggi, l’automobilista ha due possibilità: agire entro 30 giorni dalla notifica, appellandosi al giudice di pace e dopo aver pagato una tassa di 37 euro; oppure, entro 60 giorni, rivolgersi al prefetto, pagando però il doppio dell’importo della sanzione originaria se il ricorso viene respinto. L’intenzione del governo è di rendere più simili queste due vie, o addirittura di unificarle, per snellire la burocrazia e dare maggiori certezze al cittadino.
MINORENNI NEL MIRINO - L’esecutivo intende poi applicare sanzioni accessorie, quali la sospensione della licenza di guida e il taglio dei punti, anche alle patenti AM, A e B1, che i minorenni devono possedere per guidare motorini e minicar. Oggi, infatti, il principio generale contenuto nelle legge 689/81 vieta che questi provvedimenti possano essere presi nei confronti di un “under 18”: le sanzioni a cui i minori possono andare incontro sono solo di ordine economico. È però allo studio una deroga a questo principio generale, per responsabilizzare i titolari di queste patenti con il rischio di sospensione e decurtazione del punteggio.