INCASSO DAL SETTORE - Stando allo studio dell’Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica), nel 2022 il carico fiscale sul comparto automotive si attesta a 71 miliardi di euro, in lieve flessione rispetto al 2021 (-1,4%). Il gettito fiscale, cioè quanto lo Stato ha incassato dal settore, diminuisce dal 14,4 al 12,9%. La causa di questo fenomeno è da ricercare nell’aumento delle entrate tributarie, che segnano un incremento del 9,9% rispetto al 2021; crescono sia le imposte dirette (+10.9%) che quelle indirette (+8,6%) basate sui consumi. La variazione negativa rispetto al 2021 è stata determinata da fattori congiunturali come la riduzione delle accise introdotta a partire da marzo, per calmierare l’impennata dei prezzi alla pompa innescata dalla crisi energetica, e come la contrazione del mercato delle auto nuove e usate. La percentuale del gettito fiscale derivante dal comparto auto (nell’automotive è costituito da svariate voci) sul PIL si attesta al 3,6%, la più alta tra i maggiori Paesi europei, la cui media è attorno al 2,1%.
L’ACQUISTO - Al secondo posto si posiziona il gettito derivante dall’acquisto (versamento IVA e IPT), il 12,1% del totale, per un ammontare complessivo di 8,56 miliardi di euro, in diminuzione del 5,8% rispetto al 2021. Tendenza dovuta al calo del 9,7% delle immatricolazioni di auto nuove e delle auto usate nell’anno. Il gettito derivante dal possesso vale il 10,1% del totale, percentuale che corrisponde a 7,17 miliardi (+4,4% rispetto al 2021), pari al totale dei versamenti del bollo auto.
IL BOLLO - Proprio per quanto concerne quest’ultima voce, il gettito del bollo auto nel 2022 è pari a circa 7,2 miliardi di euro, costituendo il 7,2%, in crescita rispetto al 4,4% rispetto al 2021, anno in cui il tributo è stato sospeso da diverse regioni e province autonome per far fronte alla contingenza dovuta alla pandemia. Contribuisce al risultato il progressivo aumento del parco circolante italiano, che nel 2022 supera i 45,4 milioni di autoveicoli (40,2 le autovetture). Le previsioni del 2023 vedono questa voce salire fino a 7,40 miliardi.
L’IMMATRICOLAZIONE - Per quanto concerne l’immatricolazione, nel 2022 sono stati versati circa 7 miliardi di euro (-5,2%), cifra risultante dal pagamento dell’IVA e dei diritti di motorizzazione. Nel 2023 si dovrebbe arrivare a superare quota 7,50 miliardi. Crescono le voci di prelievo fiscale relative a parcheggi e contravvenzioni, 4,35 miliardi con un +8,7%, e quella dei pedaggi autostradali, che si attestano a 2,18 miliardi (+7,9%).