TEMPI MODERNI - Fino agli Anni 70 molte case automobilistiche potevano contare al loro interno su una modelleria, un reparto specializzato dove si costruivano vetture di prova a grandezza naturale per anticipare quelle che sarebbero poi entrare in produzione. Negli anni però le abitudini sono cambiate e oggi opere di questo genere sono spesso realizzate da società indipendenti, che lavorano su commissione a prototipi in esemplare unico o realizzazioni di pre-serie (fino a circa 100 esemplari di modelli che poi entreranno in produzione). Una di queste aziende è la Cecomp e si trova in provincia di Torino, dove gestisce tre stabilimenti (più uno in Slovenia) ed effettua anche lavorazioni complesse per aziende come ad esempio Alpine e Aston Martin, che le hanno commissionato rispettivamente il telaio in alluminio della A110 e alcune parti della carrozzeria utilizzata per la DB11. La Cecomp ha costruito inoltre la Icona Vulcano, prima automobile con carrozzeria in titanio.
15 MESI DI LAVORI - L’azienda ha in programma di far crescere le sue attività e per questo motivo ha rinnovato lo stabilimento di Piobesi, nelle immediate vicinanze di quelli a Moncalieri e La Loggia, dove effettua lavorazioni con l’alluminio per modelli come appunto Alpine A110 e Aston Martin DB11. A La Loggia invece la Cecomp realizza esemplari unici e nell’impianto di Moncalieri costruisce parti della carrozzeria per altri clienti, ad esempio il gruppo Bollorè, meno impegnative e laboriose rispetto a quelle in alluminio, materiale leggero e resistente (ideale quindi per le sportive) che in fase di lavorazione non può essere toccato a mani nude e richiede tempi di lavorazione più lunghi. Fra i clienti della Cecomp (acronimo di Centro Esperienze Costruzione Modelli e Prototipi) ci sono anche il gruppo Bolloré e due aziende tedesche con le quali inizierà a breve nuove lavorazioni. L’investimento effettuato per lo stabilimento di Piobesi si aggira intorno ai 12 milioni di euro, i lavori sono durati 15 mesi e hanno permesso di modernizzare una fabbrica che risale agli Anni 70, quando venivano realizzati componenti in plastica per veicoli da lavoro.
DIPENDENTI IN CRESCITA - Ora l’impianto soddisfa principi dell’industria cosiddetta 4.0, dove tutti i materiali ed i processi sono tracciati, in maniera da aumentare la qualità e diminuire il rischio di errori nelle varie fasi della produzione. L’investimento sostenuto rientra nei 40 milioni di euro spesi dal 2012 ad oggi, che hanno portato la Cecomp dai 190 dipendenti del 2014 agli attuali 410, per un fatturato nel 2017 stimato in 75 milioni di euro. Oggi l’azienda controlla piccole realtà specializzate anche nel disegno automobilistico, a partire dalla Icona, che gestisce una succursale a Shanghai (Cina) e una in California e realizza prototipi o modelli di stile per conto di case automobilistiche. La Icona fa oggi il lavoro di Giovanni Forneris, fondatore nel 1978 della Cecomp, che a fine Anni 70 realizzava gli esemplari unici su cui le case automobilistiche effettuavano gli ultimi aggiustamenti prima di avviare la produzione in grande serie: Forneris ad esempio costruì i modelli di prova delle Fiat Uno e Volkswagen Golf.