È più sporco lo schermo del nostro smartphone, che regolarmente viene toccato dalle nostre mani, oppure le chiavi dell’auto, che invece stanno generalmente in tasca o tuttalpiù si toccano solo per aprire le portiere e inserirle nel blocchetto d’accensione? Secondo una ricerca condotta da MoneySuperMarket, portale inglese di comparazione di prezzi, le chiavi dell’auto sono circa 4 volte più sporche dello schermo dello smartphone. Dopo aver coltivato in laboratorio i campioni provenienti da oggetti appartenenti a persone con diverse abitudini di pulizia, la ricerca ha rivelato infatti che le chiavi hanno prodotto 241 colonie batteriche, rispetto alle 66 di uno schermo del telefono e alle 68 della tastiera di un computer, numeri comunque molto lontani dalle 1.100 colonie provenienti da un wc.
Ma è preoccupante che le chiavi dell’auto siano un ricettacolo di batteri? No, stando a quanto afferma il dottor Joe Latimer, che ha guidato la ricerca. Lo studio mostra infatti che la maggior parte dei batteri coltivati dai campioni provenienti dalle chiavi appartiene alla famiglia degli Staphylococcus epidermidis, presenti naturalmente sulla pelle umana e generalmente innocui per la salute. Più seria è la presenza di alcuni batteri dell’apparato digerente, presenti su uno dei campioni testati, che potrebbero trasmettere alcune malattie in caso di contaminazione con il cibo o se finiscono sul viso, in particolare sulle persone con un sistema immunitario indebolito.
Che fare quindi, considerando che la pulizia delle chiavi non è generalmente un’azione che un’automobilista compie spesso? In effetti, un sondaggio condotto dallo stesso portale ha evidenziato che un terzo degli intervistati non ha mai pulito le chiavi, una percentuale che si aggira intorno al 50% considerando i proprietari di auto Skoda, Volkswagen e Nissan. Sono più attenti all’igiene delle chiavi i guidatori delle BMW e delle Mercedes, che rispettivamente nel 57 e 55% dei casi assicura di pulire le chiavi almeno una volta a settimana. Per pulire le chiavi e togliere gran parte dei batteri presenti non servono grandi strumenti: bastano un panno in microfibra, che tutti hanno in casa, e un detergente multiuso, come quelli che si usano per i vetri (da spruzzare sul panno e non sulle chiavi).