SITUAZIONE IN PEGGIORAMENTO - In Cina il problema dell’ambiente atmosferico si fa sempre più pressante, con i rilevamenti che evidenziano l’aumento delle sostanze dannose nell’aria a un ritmo molto preoccupante per la salute di tutti. Secondo le autorità cinesi che si occupano dell’ambiente, il 31,1% dell’inquinamento che grava sulla capitale Pechino nasce dalle automobili. A gennaio i livelli d’inquinamento, sempre a Pechino, sono risultati oltre venti volte superiori agli standard considerati dannosi per l’uomo.
IMPEGNO PRIMARIO DEL GOVERNO - Questa realtà ha portato il governo cinese ad assumere la lotta all’inquinamento come il primo obiettivo assoluto. Dopo una serie di iniziative volte a regolamentare la circolazione, le immatricolazioni e le caratteristiche dei veicoli, è arrivata ora la misura più drastica: l’eliminazione dalle strade dei veicoli più inquinanti.
PIANO RADICALE - Le agenzie di stampa hanno ora diffuso la notizia che un paio di giorni fa le autorità governative hanno varato una legge drastica, che appunto prevede la rottamazione entro il 2015 dei veicoli più inquinanti, che sono quasi 6 milioni (in Cina circolano circa 240 milioni di veicoli, di cui la metà sono autovetture). 333 mila auto dovranno essere eliminate nella sola città di Pechino, gli altri sono distribuiti nelle varie regioni dell’immenso paese ma prevalentemente concentrati nelle province del nord, sedi del formidabile sviluppo industriale degli ultimi trent’anni.
LOTTA TOTALE ALL’INQUINAMENTO - Le misure governative non riguardano soltanto le auto: saranno chiusi anche gli stabilimenti più inquinanti, verrà messo in distribuzione carburante di qualità migliore rispetto a quello impiegato fino ad oggi e, in generale, verranno prese altre iniziative per avviare un’economia “verde”. Già l’anno scorso il governo ha stanziato 275 miliardi di dollari per dar corso a un piano quinquennale per la difesa dell’ambiente.