La Citroën C5 Aircross nasce sulla recente piattaforma STLA Medium del gruppo Stellantis. La lunghezza aumenta a 465 cm (15 in più rispetto a prima) e il passo di 6 cm, fino a 278. Per la prima volta, inoltre, la Citroën C5 Aircross è anche elettrica; le altre due varianti sono ibride (una “mild” e l’altra con batteria ricaricabile anche alla presa di corrente). Molto significativa l’evoluzione stilistica e tecnologica, ma continuano a non essere disponibili i sette posti, nonostante la crescita in lunghezza e nonostante si possano avere sulla “sorella” più piccola, la C3 Aircross. Rispetto al vecchio modello, inoltre, invece dei comodissimi tre sedili scorrevoli posteriori, ora c’è un divano fisso. In vendita a partire da fine 2025, la nuova Citroën C5 Aircross sarà nelle concessionarie all’inizio del 2026. I prezzi? Ipotizziamo dai 38.000 euro per l’ibrida leggera e dai 45.000 per la ricaricabile (entrambe col motore termico a bezina: stop a quello a gasolio). Circa 45.000 euro di partenza anche per le elettriche.
Se il vecchio modello aveva forme arrotondate, la nuova Citroën C5 Aircross è decisamente più squadrata. Lo è davanti, con i fari (per la prima volta in una Citroën anche a matrice di led) che riprendono quelli degli ultimi modelli della casa (C e C3 Aircross in primis). Ma sono la fiancata e il posteriore le parti più innovative e interessanti. Di lato spiccano linee decise, con tanti elementi che nel complesso danno una forte personalità. Dietro, l’elemento distintivo è la forma dei fanali, che fuoriescono dalla sagoma della carrozzeria e svolgono anche la funzione di piccoli profili aerodinamici, utili per “staccare” i flussi che d’aria dalla superficie, riducendo la resistenza all’avanzamento. Al di là dell’aspetto pratico, la coda della crossover francese ha personalità, mentre il lunotto quasi verticale consente di disporre di più spazio nel bagagliaio.
I sei centimetri di distanza in più tra l’asse anteriore e quello posteriore (il “passo”) sono andati anche a vantaggio di chi siede dietro: il divano è più lontano dal retro delle poltrone di 5 cm. Cresce pure lo spazio in altezza (+ 7 cm), mentre gli schienali posteriori a inclinazione regolabile (fra 21° e 33°) permettono di viaggiare in posizione semidistesa. Come prima, però, i posti sono solo cinque: la terza fila di sedili non è prevista nemmeno per il futuro. Sempre dietro, ci sono ora due portabibite nel bracciolo centrale e due vani per gli smartphone, che possono essere ricaricati utilizzando le due porte USB-C situate nella parte posteriore della console centrale (insieme a una presa a 12V). Il bagagliaio? Offre 651 litri di capacità e 1668 reclinando lo schienale posteriore (in tre parti, con suddivisione 40:20:40); lo spazio è notevole (il vecchio modello, viaggiando in due, arriva a 1.630 litri). Il piano di carico si può posizionare su due altezze (una a filo della soglia di carico) ed è disponibile il portellone motorizzato.
Le linee orizzontali e sottili della plancia sono “spezzate”, visivamente, dallo schermo “touch” di 13”. Buona la qualità, con la fascia centrale in un tessuto piacevole al tatto - chiaro o scuro a scelta - e assemblaggi apparentemente (lo si può dire con certezza solo dopo qualche anno e diverse decine migliaia di km percorsi) ben eseguiti. Al di sotto dello schermo, fra i sedili, c’è un ampio portaoggetti, con due portabibite, una “mensola”, due prese Usb-C e una a 12 V (una terza a 12 volt si trova nel bagagliaio). Per la prima volta in un’auto della casa francese ci sono le luci ambiente, con scelta tra otto colori diversi: evidenziano le linee orizzontali della plancia e si ritrovano anche sui tweeter situati alle sue estremità, sulle porte e nella parte inferiore della console centrale.
Quanto ai sedili, la seduta e la parte inferiore dello schienale sono imbottiti con schiuma di elevato spessore, per essere soffici. Sullo schienale, un sistema pneumatico permette di adattare i supporti laterali alla forma della schiena di ogni occupante. In base alle versioni si possono avere le funzioni di riscaldamento, ventilazione e massaggio (con cinque programmi diversi) e di riscaldamento dei sedili posteriori. Non manca, optional, il tetto in vetro (107 x 72 cm), con la parte anteriore che può essere aperta elettricamente (motorizzata anche la tendina che, volendo, lo “oscura”).
Uno dei passi avanti più grandi rispetto alla vecchia Citroën C5 Aircross riguarda il sistema multimediale: lo schermo di 13”, in HD, è dotato di alcune sezioni fisse e altre personalizzabili. Dall'alto verso il basso, offre: una barra di stato fissa con informazioni quali ora, temperatura esterna, livello di carica dello smartphone e così via. Appena sotto, c’è un'ampia area personalizzabile, che “contiene” la navigazione 3D, i controlli del sistema di infotainment e fino a 16 widget, pulsanti virtuali per l'accesso diretto a determinate funzioni, che si possono posizionare a piacere sullo schermo, in varie dimensioni. Ancora più in basso c’è una barra di controllo fissa per un accesso rapido e semplice alla pagina iniziale dello schermo superiore, al telefono, alle impostazioni principali del veicolo, eccetera. Infine, alla base dello schermo, si trova l’accesso diretto ai comandi di climatizzazione, lato conducente e passeggero anteriore.
Fra le novità, c’è la guida semiautonoma: nel pacchetto Drive Assist 2.0 è compreso pure il cambio di corsia semiautomatico, disponibile a partire da 70 km/h, da utilizzare su strade con carreggiate divise da spartitraffico (una volta attivata, questa funzione cambia automaticamente corsia dopo aver verificato l'assenza di ostacoli e aver chiesto conferma al conducente, che deve premere il pulsante "OK" sul volante). Ci sono inoltre la segnalazione di ostacoli in avvicinamento da dietro (pedoni, ciclisti, veicoli, autocarri, motociclette), la telecamera di sorveglianza degli occhi del conducente per capire se è distratto o stanco e, nel caso, avvisarlo; c’è inoltre un radar con una portata fino a 75 metri che monitora l’angolo cieco. Non manca, infine, il sistema di telecamere a 360°.
Alla base della gamma c’è l’ibrida mild, che abbina un tre cilindri 1.2 turbo da 136 CV e un motore elettrico sincrono a magneti permanenti da 12 CV (con picco di 28 CV), alimentato da una batteria da 0,9 kWh lordi posta sotto il sedile del guidatore. Il motore a corrente è integrato nel cambio robotizzato a doppia frizione eDCS a 6 rapporti. In totale, il sistema eroga 145 CV.
C’è poi l’ibrida ricaricabile, con un’autonomia elettrica dichiarata di 86 km. Sotto il cofano lavorano, insieme, un quattro cilindri turbo 1.6 da 150 CV e un motore elettrico da 125 CV (capace di spingere l’auto, da solo, fino a 135 km/h), alimentato da una batteria da 21 kWh, per una potenza combinata di 195 CV. Il motore a corrente è integrato nella nuova trasmissione robotizzata a doppia frizione eDCS a 7 marce. La ricarica? Cinque ore e 15 minuti per passare da 0 a 100%, collegandosi a una wallbox con il caricatore di bordo standard da 3,7 kW; 2 ore 55 minuti con il caricatore di bordo opzionale da 7,4 kW. Ci sono plug-in che consentono di sfruttare anche le colonnine “veloci”, mentre la Citroën C5 Aircross no: peccato.
Due le varianti elettriche: da 210 CV, con batteria da 73 kWh e 520 km di autonomia media dichiarata e con 230 CV, batteria da 97 kWh e 680 km di autonomia. Tempi di ricarica dichiarati tra il 20% e l’80%: per la batteria da 73 kWh, 4 ore e 30 minuti con una wallbox o una colonnina trifase da 11 kW e 30 minuti con un terminale ultra-veloce da 160 kW. Per la batteria da 97 kWh, i tempi passano rispettivamente a 6 ore e 30 minuti e 27 minuti. A partire dal 2026, la ë-C5 Aircross equipaggiata con il caricatore di bordo bidirezionale trifase da 11 kW o 22 kW con tecnologia V2L (Vehicle-to-Load). In pratica, voelndo, la batteria dell’auto potrà anche cedere corrente alla rete (o a oggetti come bici elettriche). In tutti i casi, la trazione è solo anteriore.