I RISULTATI DEL SONDAGGIO - Nel Regno Unito, una ricerca che ha coinvolto 20.561 automobilisti, condotta dall’AA Charitable Trust, un ente di beneficenza dedito all’educazione stradale, ha messo in luce i rischi connessi alla guida in stato di spossatezza e sonnolenza. È emerso che il 17% dei conducenti ha avuto un colpo di sonno mentre era al volante, mentre un altro 37% dichiara di aver temuto di addormentarsi a causa della stanchezza; il 57% degli intervistati ha dichiarato di aver preso una pausa dalla guida in un momento di forte sonnolenza, mentre i giovani tra i 18 e i 24 anni sono più propensi a non considerare il sonno come un pericolo, ritenendo invece che non influisca sulle proprie capacità di guida. In Gran Bretagna, nel 2017, un quarto degli incidenti mortali e 351 incidenti gravi sono stati causati dalla stanchezza.
LE CAUSE - Lo studio ha rilevato che le prime cinque ragioni per cui gli automobilisti intervistati accusano stanchezza sono, nell’ordine: una giornata lunga e intensa (39%), la monotonia del viaggio (33%), la guida notturna (27%), la lunghezza del percorso (27%), le poche ore di sonno della sera prima (26%). Come sottolineato dal direttore di AA Charitable Trust, i rischi sono altissimi specialmente quando si viaggia in autostrada: con un “pisolino” di tre o quattro secondi si copre la lunghezza di un campo da calcio ad occhi chiusi; viaggiando a sessanta miglia orarie (100 km/h circa), in trenta secondi si percorrono 800 metri.