CONTENERE LA DIFFUSIONE - Per far rispettare con più efficacia le norme e i divieti sugli spostamenti in tempi di coronavirus, si annuncia in queste ore una stretta durissima sugli spostamenti ingiustificati e sulle irregolarità emerse nell’ultimo modello di autocertificazione diffuso dal ministero dell'Interno. L’obiettivo è ovviamente contenere la diffusione del virus. E già dai giorni scorsi al Ministero dell’Interno valutavano poco efficace la violazione dell’articolo 650 del codice penale prevista dalle ultime norme sul Covis-19 che prevede un arresto fino a tre mesi con un’ammenda fino a 206 euro. Al punto che lo stesso capo della Polizia Franco Gabrielli chiede misure più restrittive. Ecco perché è partito lo studio di una sanzione molto più dura, di tipo amministrativo.
FINO A 4.000 EURO DI MULTA - Poiché si ritiene che il rischio di pagare poco più di 200 euro è poca cosa per chi ha intenzione di eludere i divieti, visti anche i ripetuti episodi di assembramento, di partenze ingiustificate, di violazioni di ogni genere. Le denunce presentate da Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e polizie locali solo ieri sono state oltre 10 mila, mentre dall’11 marzo il totale è di oltre 90 mila. È tempo dunque di cambiare pagina passando a una sanzione amministrativa: immediata e priva di lungaggini della procedura penale. Impugnabile, certo, ma con meno margini rispetto a quella originaria. La linea del ministro Lamorgese è ferrea: l’ipotesi è prevedere 4.000 euro di sanzione massima, la minima di 500 euro. Cui si aggiunge il fermo amministrativo del mezzo, norma forse già oggi all’approvazione in Consiglio dei ministri. Va detto però che tutto deve ottenere un consenso politico e non è certo che tutti siano d’accordo.
ANCHE ALTRE SOLUZIONI - La nuova sanzione dovrà anche ottenere l’accordo tra l’Interno e il Ministero della Giustizia, diretto da Alfonso Bonafede, anche se passare dal reato alla sanzione amministrativa permette di alleggerire il carico di denunce affluite alle procure della Repubblica. In ogni caso nella imminente discussione sulla nuova disposizione potrebbero emergere anche linee più morbide ma non per questo poco efficaci, anzi. Al Consiglio dei ministri spetta dunque l'ultima parola. La prossima riunione di governo, dovrà anche risolvere il caos nato con le varie indicazioni regionali sulla circolazione e sulle restrizioni. Ad esempio, l’ordinanza della Lombardia fissa una sanzione di 5mila euro: il divario con la norma applicata a livello nazionale è enorme. Staremo a vedere.






