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Dal 2011 Fiat smetterà di produrre auto a Termini Imerese

19 giugno 2009

Sergio Marchionne ha dichiarato che questo non comporterà la chiusura degli stabilimenti ma solo un cambio della produzione. Poco soddisfatti i sindacati, nonostante le promesse di non "tagliare" il personale.

A RISCHIO TERMINI IMERESE - Il Gruppo Fiat ha reso noto che dal 2011 lo stabilimento palermitano di Termini Imerese smetterà di produrre auto. Attualmente però non è possibile sapere se questo significherà la chiusura della fabbrica siciliana o come ha dichiarato ieri l'amministratore delegato del Gruppo, Sergio Marchionne “una diversificazione della produzione da quella automobilistica”.

Ma le ultime notizie sul futuro della fabbrica siciliana hanno subito scatenato la preoccupazione dei sindacati, impauriti che la recente acquisizione del 20% della Chrysler, spinga il Gruppo torinese a delocalizzare la produzione di vetture al di fuori dei confini italiani, iniziando dolorosi tagli al personale.

NESSUNO VERRÀ ABBANDONATO IN QUESTA CRISI - Pronta la risposta di Sergio Marchionne secondo cui “nessuno verrà abbandonato in questa crisi, anche perché non potrebbe esistere una Fiat senza radici in Italia”. Secondo una nota del Costruttore italiano, “le quattro fabbriche presenti sul nostro territorio subiranno cambiamenti alle linee produttive senza intaccare gli equilibri occupazionali”. L'ad del Gruppo ha però sottolineato che il futuro del personale italiano dipenderà anche da fattori finanziari. 

CAMBI ALLA PRODUZIONE - Intanto nei prossimi mesi, nella fabbrica di Mirafiori, vicino a Torino, terminerà la produzione della Grande Punto, che verrà costruita solo negli stabilimenti di Melfi, in Basilicata. A Cassino verrà invece prodotta, oltre alla Fiat Croma, la futura berlina compatta della Alfa Romeo, la Milano, insieme alla Fiat Bravo e alla Lancia Delta, tre auto che dovrebbero avere diversi elementi in comune. Rimarrà invariata la produzione a Sevel Val di Sangro, area produttiva legata ai veicoli commerciali leggeri come il Ducato.

SINDACATI SCONTENTI - “Questi cambiamenti”, ha sottolineato Marchionne, “contribuiranno a non tagliare posti di lavoro”. Guglielmo Epifani, a capo della Cgil, ha però già mostrato la sua preoccupazione considerando “i piani della Fiat troppo rosei e a breve termine”. Inoltre, secondo il numero uno della Cgil, “la promessa di tenere aperta Termini Imerese sarebbe ancora troppo generica”.



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