ALLA LARGA DAI CONCESSIONARI - Gran belle macchine, moderne e sempre più efficienti. E le offerte dei costruttori sono davvero vantaggiose. Tutti d’accordo. Ma a comprare un’auto nuova ci pensano in pochi, molto pochi. L’orientamento a dir poco restio ad andare in concessionaria e firmare un ordine è uno dei dati che emerge chiaramente dalla nuova edizione del Rapporto sull’auto elaborato da Aci e Censis.
COMPRARE NEL 2013 - L’autorevole rapporto, giunto alla sua ventesima edizione, ha registrato che il 52,6% degli intervistati ha escluso che possa acquistare un’auto nuova nel corso dei prossimi tre anni. Mentre soltanto il 3,7% ha affermato di avere in mente di cambiare l’auto nel corso del prossimo anno. Da notare che la tendenza al “Auto? No grazie” sta crescendo, perché l’anno scorso a escludere assolutamente l’acquisto nel triennio successivo erano stati il 43,8% degli intervistati, mentre a dirsi intenzionati a comprare nel giro di un anno erano stati il 7,6%.
MEGLIO RISPARMIARE - Tali orientamenti non dipendono dall’automobile in sé ma piuttosto dalla situazione di crisi profonda che si sta attraversando. A confermarlo è un altro esito della ricerca. È infatti stato chiesto agli intervistati se nel caso di un’entrata non prevista di 30 mila euro, avrebbe speso quel denaro per acquistare un’auto nuova o se ne avrebbe fatto un altro uso, e il 53% delle risposte è stata favorevole a convertire la somma in risparmi, piuttosto che spenderla in un’auto.
ITALIANA O STRANIERA? - A insistere e a parlare solo di auto, si coglie ancora una propensione diffusa per le marche del costruttore italiano. A domanda esplicita, il 33% degli intervistati ha infatti risposto che dovendo scegliere preferirebbe un’auto italiana, mentre il 27,8% si sono dichiarati attirati dalle auto straniere. Interessante è il fatto che comunque la quota maggiore (il 39,2%) è costituita da chi o non sa decidersi, o è indifferente alla scelta di fondo tra italiano e straniero.
COSTI IN CRESCITA - La ricerca affronta anche la realtà economica dell’automobile, rilevando che l’impegno economico per la gestione dell’auto (bollo, assicurazione, pedaggi e carburante) è aumentato del 4,4%, passando da 3.278 euro del 2011 ai 3.425 euro del 2012. E ciò considerando percorrenze basse. In pratica i 147 euro di incremento della spesa sono tutti da imputare in gran parte (72,8%) al costo del carburante, che rappresenta ormai il 47,8% delle spese totali per l’auto. Ciò in conseguenza del forte aumento dei prezzi del carburante. Da gennaio a ottobre di quest’anno il prezzo medio della benzina è aumentato del 16%, aggiuntisi all’11% avutosi nel 2011 rispetto al 2010.