MAXI CONTROLLO - Negli ultimi due fine settimana la Guardia di Finanza ha condotto una vasta operazione di controllo della rete di distribuzione dei carburanti, verificando il funzionamento di 2.400 stazioni di servizio. Dalle ispezioni compiute sono emerse 356 irregolarità. 23 gestori sono stati denunciati all’autorità giudiziaria per frode in commercio, 53 colonnine o “pistole” erogatrici sono state poste sotto sequestro. In alcuni distributori è stata riscontrata la manomissione dei sistemi di misurazione del carburante erogato. Per 197 pompe è stato disposto il controllo degli impianti di erogazione da parte dell’Ufficio Metrico della Camera di Commercio.
CARBURANTE “ALLUNGATO” - In due casi si è rilevato che il gasolio distribuito era stato “allungato” per il 30% con sostanze che nulla hanno a che fare con quanto gli automobilisti credevano di comprare. Da notare che quest’ultima pratica disonesta colpisce sia l’automobilista che lo Stato, in quanto il carburante che il distributore non vende regolarmente viene poi venduto “in nero”. Ciò mentre l’automobilista che fa il pieno con carburante allungato con prodotti non idonei a far funzionare i motori, subisce il doppio danno di accusare consumi più elevati e danneggiamenti alla meccanica.
TRASPARENZA - Non sono mancate sanzioni relative alla visualizzazione dei prezzi praticati. A 114 gestori è stata contestata la non corrispondenza del prezzo esposto sui grandi pannelli promozionali con quello indicato sulle colonnine di rifornimento. A 18 gestori è stato contestata l’infrazione di rimozione dei sigilli che garantiscono il corretto funzionamento dell’impianto.