CACCIA AL LADRO - Pronta a … “Servire e proteggere”: non si può che definire così la nuova
Dodge Charger nella variante chiamata
Pursuit. Inseguimento, per dirla con termini di casa nostra; “to serve and protect”, per chi ha visto almeno un telefilm americano nella vita. Nessun dubbio in materia: la Charger Pursuit è dura e pura, pronta a fare rispettare la legge con tutti gli stereotipi del caso legati al gioco - che tale non è - delle guardie e dei ladri.
ESCE COSÌ DALLA FABBRICA - Alfetta o Giulia? Niente di tutto questo, anche se ci sono auto cui la divisa si addice proprio. La Charger è una di queste: deriva dalla berlina civile, ma - secondo il costruttore - è nata grazie a un gruppo di 22 poliziotti selezionati che hanno detto cosa servisse, affidando all'azienda di Auburn Hills, Michigan, la realizzazione (azienda che, giova ricordarlo, è parte del gruppo Fiat-Chrysler). Spiccano i cerchi in lamiera per l'uso più gravoso e il bull-bar anteriore, le sospensioni rinforzate e, ovviamente, l'equipaggiamento specifico, dai lampeggianti ai brandeggiabili alle sirene.
DUE MOTORI E DUE TRAZIONI - I motori della Dodge Charger Pursuit sono il V6 3.6 da quasi 300 CV e il V8 Hemi 5.7 da 370: se la differenza sembra esigua, sono i dati di coppia - 350 Nm o 530 - a distinguerli nettamente. Anche con tutto l'equipaggiamento di ordinanza, il V8 rimane sotto i 6” nel passaggio da 0 a 60 miglia (96 km/h). La trasmissione è automatica; la trazione posteriore per entrambe, con la sola V8 che può montare l'integrale. Dovesse mai capitare un inseguimento su fango o neve...