ELETTRICITÀ “IN SALDO” - Dal primo gennaio, il pieno costa meno, ma soltanto per quei pochissimi che hanno un’auto elettrica (nella foto sopra un particolare Smart Fortwo elettrica) Con una delibera del 15 dicembre, l’Autorità per l’energia elettrica e il gas ha fissato una “nuova tariffa di rete applicata alla ricarica delle auto elettriche nei centri urbani e in altri luoghi aperti al pubblico”. Una misura volta a sostenere “lo sviluppo di infrastrutture di ricarica a pagamento dei veicoli elettrici”. Fatti un po’ di conti, e dopo aver aggiunto il guadagno del fornitore dei servizi, non si dovrebbe spendere più di 14,3294 centesimi di euro per ogni k/Wh che finisce nelle pile della macchina.
CONCORSO PER FORNITORI - Entro il 30 aprile, l’Autority selezionerà, inoltre, sei progetti-pilota per la realizzazione di strutture di ricarica pubblica in grado di fornire, tra le altre cose, un servizio “competitivo, concorrenziale e omogeneamente diffuso”. Ai vincitori della selezione andranno speciali agevolazioni economiche: 728 euro l’anno per punto di ricarica fino al dicembre 2015.
RICARICHE DOMESTICHE - Dopo aver eliminato, con una delibera del 19 aprile 2010, i vincoli normativi che impedivano di ricaricare le batterie dei veicoli elettrici in abitazioni, parcheggi e garage (era vietato avere due punti di fornitura elettrica), si compie così un ulteriore passo in avanti. “L’insieme dei due provvedimenti rappresenta un ulteriore, deciso contributo alla sviluppo della mobilità elettrica”, ha spiegato Alessandro Ortis, presidente dell’Autority. Una cosa, comunque, è certa: finché le auto “ecologiche” saranno così costose, la loro diffusione sarà tutt’altro che rapida e tanto meno indolore.




