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L’Eni affida la sua immagine alla… sabbia

26 febbraio 2010

Dopo l’abbandono del marchio Agip, la società recupera le proprie radici di supporto alla cultura e fa realizzare la campagna pubblicitaria e i propri materiali informativi da artisti emergenti di tutto il mondo. Il primo frutto è il video dell’artista israeliana Ilana Yahav, celebre per saper creare interi racconti disegnando con le mani sulla sabbia.

LARGO AI GIOVANI - L’Eni ha lanciato una campagna mondiale d’informazione che punta non solo alla promozione, ma anche a offrire spazio a giovani artisti non ancora affermati delle più diverse discipline e provenienti da tutto il mondo. Le loro opere raggiungeranno le radio, la TV, la carta stampata, il web o illustreranno le brochure istituzionali. Gli unici vincoli? Che siano presenti il logo del cane a sei zampe e che nelle opere audio-video venga usata la canzone “Don’t stop thinking about tomorrow” del gruppo rock anglo-americano Fleetwood Mac.

MANI NELLA SABBIA - A dare il via all’iniziativa, l’israeliana Ilana Yahav, specialista della Sand Art: la suggestiva disciplina artistica in cui figure e situazioni sono disegnate con le mani sulla sabbia. Yahav si è fatta conoscere grazie a un filmato che è finito su internet e che ha riscosso un successo planetario. Tanto da farle decidere di dedicarsi unicamente a questa arte.

MECENATE DA SEMPRE - Eni non è nuova a queste sponsorizzazioni artistiche, le ha già fatte per delle mostre al Louvre e in Italia, essendo anche socio fondatore del Teatro alla Scala di Milano e sostenendo alcuni festival del cinema. Altre informazioni e immagini su questo intreccio fra petrolio e cultura sono disponibili sul sito internet www.enizyme.com, dove si possono anche vedere le opere degli altri giovani artisti.



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Ritratto di apm
26 febbraio 2010 - 19:43
lo spot in questione è uno dei pochi che quando c'è la pubblicità non mi fa cambiare, veramente bello, e naturalmente veramente brava l'artista
Ritratto di Spinta
26 febbraio 2010 - 23:08
onestamente più che sabbia sembrava fosse proprio del petrolio la sostanza che plasmava con le mani.