RIPARTENZA IN BICI? - Come spostarsi in città durante la Fase 2? La bicicletta viene indicata dagli ecologisti come il mezzo di trasporto migliore, perché favorisce il distanziamento individuale, necessario per prevenire i contagi di coronavirus, è in genere raccomandato a tutte le età e viene considerato benefico a livello articolare. Tuttavia, Paolo Ferrua, ortopedico dell’ospedale Gaetano Pini di Milano (Centro traumatologico ortopedico), ricorda che il ciclismo espone a un rischio di traumi, legati o meno a eventuali cadute (non così improbabili se le piste ciclabili sono poco sviluppate, e rischiose anche usando casco, guanti e altri indumenti protettivi). Ma, soprattutto, la pedalata non è adatta a chi soffre di alcune patologie, come le gravi neuropatie periferiche, le artriti o le artrosi di grado avanzato.
CHE COSA RICORDARE - Il ciclismo coinvolge in maniera variabile tutto l’apparato locomotore: le braccia danno stabilità alla bici e la direzionano. Il rachide, in particolare quello lombosacrale, collabora con il bacino per mantenere stabile il ciclista: può essere oggetto di problematiche soprattutto in presenza di un gesto atletico scorretto. Per quanto riguarda le gambe, le parti del corpo più attive durante la pedalata, si riscontrano problemi a carico dell’avampiede e del piede, col ginocchio (specie l’articolazione femoro-rotulea) che viene sollecitato parecchio. Attenzione in particolare al sovraccarico: una eccessiva sollecitazione dell’articolazione, con conseguente insorgenza di dolore. Che può riguardare soprattutto chi è rimasto inattivo d’inverno, e magari è sovrappeso. Il tutto magari aggravato da fattori legati alla bici, che non è adatta al peso e all’altezza del ciclista, oppure è mal regolata o priva di manutenzione.
SE LA SELLA È NEMICA - Una sella troppo bassa, sottolinea Ferrua, altera l’angolo di lavoro in flesso-estensione del ginocchio, creando un sovraccarico funzionale dell’articolazione femoro-rotulea. Risultato: dolore alla parte anteriore. Una sella troppo alta, al contrario, porta il ginocchio a lavorare in iperestensione sollecitando in maniera anomala i muscoli posteriori della gamba. Con conseguente dolore sulla parte posteriore del ginocchio.
UN PAIO DI DRITTE - Qualsiasi attività aerobica, compreso il ciclismo, può rendere evidenti patologie del ginocchio, come lesioni meniscali o cartilaginee, che prima erano asintomatiche. È sempre bene consultare uno specialista in riabilitazione a scopo sia preventivo sia terapeutico. Ferrua consiglia affidarsi a professionisti sia per l’acquisto della bici sia per effettuare le regolazioni. E di usare questo mezzo in maniera proporzionale alle proprie capacità fisiche del momento, evitando sovraccarichi.