HA FATTO IL PUNTO - In occasione delle celebrazioni per i 40 anni della Panda a Pomigliano d’Arco, Pietro Gorlier (nella foto), responsabile di FCA per la regione Emea, ha fatto il punto con la stampa su alcuni temi di attualità, iniziando dalla diffusione dei veicoli elettrici. Diffusione che, sostiene Gorlier, deve essere sostenuta anche da interventi pubblici per alimentare la domanda.
I PUNTI DI RICARICA - Gorlier ha aggiunto che nel frattempo FCA si sta muovendo firmando accordi di partnership con Enel X, Engie, Edison, Terna e Generali “per offrire soluzioni per semplificare la vita di chi acquisterà e userà una nostra auto elettrica o ibrida”. Il gruppo FCA sta lavorando per l’installazione di oltre 12.000 punti di ricarica presso i loro stabilimenti per i dipendenti, oltre che nelle concessionarie. Ma non può bastare, perché per sostenere l’aumento del numero di auto elettriche o ibride servono politiche pubbliche adeguate. E bisognerebbe agire su due fronti: “sostenere la rottamazione dei veicoli ante Euro 4 per sollecitare il rinnovo del parco circolante e nel contempo ridurre i costi di ricarica pubblica o private, in modo da rendere concorrenziale l’acquisto veicolo elettrico".
PROBLEMA CORONAVIRUS - Gorlier ha parlato inoltre dei problemi legati alla diffusione del Coronavirus, confermando che al momento c’è una buona regolarità nell’attività degli impianti e degli uffici, pur tenendo conto delle misure misure precauzionali disposte dalle autorità. “Fino a una settimana - conferma Gorlier - fa ci occupavamo della parte cinese e siamo riusciti a superare quella crisi, anche se, ovviamente, ogni giorno ci sono aggiornamenti. Adesso monitoriamo anche la situazione italiana ma per ora non ci sono state interruzioni di produzione". E a tale proposito ha anche ricordato che stanno per riprendere le attività nello stabilimento in Serbia dopo la sospensione della produzione per una settimana a causa della carenza di componentistica cinese.
INVESTIMENTI CONFERMATI - Infine Gorlier ha ricordato ancora una volta l’avvio del piano da 5 miliardi di investimenti per i suoi impianti italiani. Investimenti che dovrebbero portare entro il 2022 alla piena occupazione, con il riassorbimento delle persone in cassa integrazione. Un piano che vale anche per lo stabilimento di Pomigliano e che non subirà modifiche a seguito della fusione con PSA. Perché il piano di FCA è antecedente alla fusione con PSA e finché non saranno completate le operazioni di fusione le due aziende restano separate e ognuna è libera di perseguire la sua strategia. Gorlier ribadisce con decisione che "Avevamo un piano da 5 miliardi e lo stiamo portando avanti. In futuro se dovremo apportare qualche aggiustamento lo faremo. Ma ricordo che i nostri prodotti servono al mercato e servono ai nostri marchi e quelli non sono in discussione".