RICAVI E GUADAGNI IN PROGRESSIONE - Il consiglio di amministrazione del gruppo FCA ha presentato oggi i risultati conseguiti nel primo trimestre del 2016. I numeri offrono un quadro contraddittorio, perché a fronte di un corposo miglioramento del EBIT Adjusted (sintetizzabile come utile d’esercizio senza tenere conto delle voci di bilancio non usuali) registrano anche un incremento del debito. È questo ultimo dato ha condizionato le reazioni dei mercati azionari nella giornata, che hanno registrato perdite del titolo FCA. Venendo ai numeri, il bilancio del primo trimestre 2016 vede il fatturato in aumento del 3% rispetto al 2015 (4% se si tiene conto delle variazioni dei cambi), con un totale di 26,57 miliardi di euro. Questo giro d’affari ha generato un margine industriale EBIT Adjusted (cioè senza le voci episodiche, non ricorrenti) pari a 1,379 miliardi di euro, in aumento del 97% rispetto al 2015. Da lí è scaturito un utile netto di 478 milioni di euro, quando nel 2015 ci furono soltanto 27 milioni di utile netto.
DEBITI IN RAPIDA CRESCITA - Il buon andamento è da far risalire principalmente ai mercati del Nordamerica e dell’Europa. L’area cosiddetta NAFTA (Usa, Canada e Messico) ha registrato un fatturato in aumento del 6%, per un totale di 17,136 miliardi di euro; quella dell’EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) è cresciuta dell’8%, per 5,04 miliardi. Questo mentre gli altri mercati mondiali hanno accusato perdite. Purtroppo, a questi esiti positivi si accompagna però un sensibile aumento del debito. Al 31 marzo il gruppo FCA ha fissato a 6,6 miliardi di euro il suo ammontare, quando solo tre mesi prima il bilancio al 31 dicembre registrava debiti per 5 miliardi. Da quest’ultimo dato è derivato l’andamento negativo della Borsa, che nel pomeriggio registrava per i titoli FCA un calo dell’1,5%.