DEBITO IN CRESCITA - Le vendite della Maserati ed i buoni risultati sul mercato europeo hanno giovato ai conti del gruppo FCA, positivi nel trimestre gennaio-marzo 2017 in quasi tutti gli indicatori: il volume d’affari è cresciuto del 4% a 27,7 miliardi di euro, il guadagno calcolato prima delle imposte ha raggiunto i 1,5 miliardi (+11%) e le automobili vendute sono state 1,14 milioni (+1%). Di contro però l’indebitamento si è portato a 5,1 miliardi, a fronte dei 4,6 registrati a fine 2016, mentre la liquidità in cassa è scesa da 24 miliardi a 21,2 miliardi. Grazie a questi numeri la FCA ha confermato le stime per il 2017, aspettandosi ricavi fra 115 e 120 miliardi, un guadagno netto di 3 miliardi (7 miliardi prima della tassazione) e il calo a 2,5 miliardi dell’indebitamento.
IL NORD AMERICA IN FLESSIONE - Il quadro delle singole aree geografiche è positivo in Europa e nella zona Asia-Pacifico, dove le vendite sono cresciute del 12% e del 25%, ma non è altrettanto positivo in Sud America (-1%) e soprattutto in Nord America: qui le vendite sono diminuite del 6%, complice la mancanza di alcune vetture fondamentali e il rallentamento di quelle più anziane. La FCA può ritenersi soddisfatta degli ottimi risultati della Maserati, tornata a generare utili dopo il lancio sul mercato della suv di lusso Levante (nella foto sopra): le vendite sono passate dalle 6.300 di gennaio-marzo 2016 alle 11.900 di marzo-gennaio 2017, mentre il guadagno prima delle tasse è salito in questo periodo da 16 a 107 milioni di euro. Ciò significa che l’azienda ha guadagnato l’11,3% da ogni auto venduta, quando nel primo trimestre 2016 aveva registrato un margine del 3,1%.