INIZIO POSITIVO - I primi tre mesi dell’anno sono stati un periodo di grande crescita a livello finanziario per la FCA, che ha messo a segno risultati invidiabili sotto il profilo dei guadagni e della riduzione del debito: il costruttore italo-americano ha dichiarato un utile netto pari a 1,021 miliardi di euro (+59%) e quasi dimezzato l’indebitamento, sceso dai 2,39 miliardi di fine 2017 ai 1,313 miliardi di marzo 2018. I dati fanno parte del bilancio del primo trimestre 2018 pubblicato oggi dall’azienda, che sta vivendo una fase molto importante della sua storia, visto che il numero uno Sergio Marchionne abbandonerà il “ponte” di comando nel 2019 e ha promesso di voler azzerare per quella data l’esposizione con le banche maturata negli anni scorsi.
MALE LA MASERATI - L’incremento dei guadagni è stato ottenuto dalla FCA a parità di entrate, visto che il giro d’affari è passato dai 27,719 miliardi del primo trimestre 2017 ai 27,027 miliardi di quest’anno (-2%). Questo nonostante le consegne siano passate da 1.145.000 a 1.204.000 unità (+5%). L’America del Nord è rimasta l’area geografica in cui la FCA ha guadagnato più denaro, stando ai numeri pubblicati nella trimestrale: ciascuna delle 646.000 vetture consegnate nel primo trimestre (+6%) ha reso in media il 7,4%. In Europa invece il dato si è attestato al 3,2% Nel primo trimestre sono andate molto bene le vendite della Jeep (+37%). Ha frenato invece la Maserati, il cui trimestre è stato molto negativo: le vendite sono passate dagli 11.900 esemplari del 2017 ai 9.400 di quest’anno.
ZERO DEBITO - I risultati deludenti della Maserati non fanno cambiare le stime della FCA per tutto il 2018, invariate rispetto a quelle di gennaio, quando si stimava un giro d’affari pari a 125 miliardi di euro, un utile netto di 5 miliardi e 4 miliardi disponibili in cassa: ciò significa non soltanto che l’azienda è sicura di poter azzerare il debito, ma confida di “mettere da parte” 4 miliardi per utilizzarli senza doverseli far prestare dalle banche.