Le Ferrari 296 Speciale e Speciale Aperta (col tetto retrattile) sono le versioni ancora più veloci delle biposto ibride plug-in 296 GTB e GTS. Due bolidi che nascono con un obiettivo assai ambizioso e ben preciso: “Essere le Ferrari più divertenti di tutti i tempi”. È questa l’indicazione data dai vertici della casa di Maranello alla squadra di ingegneri e collaudatori incaricata della progettazione e dello sviluppo. Non è la prima volta che dalle Ferrari a motore centrale più “piccole” si ottengono versioni ancora più sportive. Anzi: è una tradizione consolidata.
Le nuove 296 sono le discendenti dirette della 360 Challenge Stradale del 2003 e delle successive 430 Scuderia, 458 Speciale e 488 Pista. La 296 Speciale si può introdurre con tre numeri. Il primo è 50: i cavalli in più rispetto alla 296 GTB, per 880 in totale (tutti scaricati sulle ruote posteriori), ottenuti lavorando sia sull’elettrico sia sul V6. Poi, c’è il 60: i kg di peso “tagliati”, utilizzando la fibra di carbonio per la carrozzeria, il titanio nel motore e l’Alcantara al posto della pelle negli interni. Infine, 20: la percentuale di aumento del carico aerodinamico, cioè della capacità degli alettoni, degli spoiler e del fondo scocca di “premere” l’auto sull’asfalto, aumentando l’aderenza in curva.
Le Ferrari 296 Speciale si fanno riconoscere subito per la “bocca” anteriore più grande, per raffreddare meglio la meccanica. A metterla in evidenza ci sono poi i due profili laterali (verticali), il cui scopo è quello di aumentare il carico aerodinamico. Stesso obiettivo per le ali curve laterali che scendono verso il basso, quasi “abbracciando” la parte posteriore dell’auto. Una novità che a sua volta aumenta il carico aerodinamico, ma che “sporca” un po’ le linee, soprattutto nella vista di tre quarti anteriore: agli angoli della coda spuntano due “pinne” che nelle GTB e GTS non ci sono. Nella vista posteriore, al centro di tutto c’è lo scarico, da cui, promettono gli ingegneri, esce una sonorità più acuta e più intensa rispetto a quella della 296 GTB.
Per la Ferrari 296 Speciale, la casa dichiara 435 kg di carico aerodinamico a 250 km/h: quell’aumento del 20% rispetto al modello di partenza di cui parlavamo prima. Merito anche dei profili laterali posteriori, in mezzo ai quali c’è l’ala mobile che può essere posizionata su tre posizioni: rispetto alla GTB, si aggiunge la “medium downforce”, quindi la configurazione intermedia. Ridisegnato anche il fondo della vettura, che insieme al diffusore posteriore (lo “scivolo” che si vede chiaramente nella parte posteriore dell’auto) genera l’effetto “risucchio” dell’auto verso l’asfalto, migliorando il grip e, quindi, la frenata, la stabilità e la velocità in curva.
Nuovo anche l’“aero damper”, una canalizzazione che permette all’aria di passare dalla parte anteriore del fondo a quella superiore, attraverso lo sfogo che si vede alla base del parabrezza. La sua funzione? Principalmente, quella di rendere più omogeneo il carico aerodinamico quando l’avantreno si abbassa (in frenata) e si alza (in accelerazione). In questo modo, il carico è più costante e l’auto più prevedibile nelle varie condizioni di guida.
Sostanzialmente invariato l’interno. Le modifiche sono rivolte alla riduzione del peso, che è calato di 21 kg: la più leggera Alcantara ha sostituito la pelle per i rivestimenti, non ci sono i tappetini ed è stato fatto un più ampio utilizzo della fibra di carbonio. Di questo materiale sono anche i pannelli porta, che nella coupé sono in un pezzo unico (forato per permettere il passaggio del suono dell’altoparlante). Nella 296 Speciale Aperta, la parte superiore del pannello porta è invece separata per permettere l’alloggiamento degli airbag per la testa, che nella variante chiusa sono nel tetto.
Il motore V6 è il cuore di molte auto del Cavallino, a partire dalla F1 (lo impone il regolamento), passando dal prototipo vittorioso (due volte) alla 24 Ore di Le Mans, senza dimenticare modelli stradali come la F80. Nelle 296, il 3.0 turbo con bancate a 120° tocca i 700 CV (+37 rispetto alle versioni meno potenti, per 234 CV/litro) e pesa 9 kg in meno, grazie all’utilizzo del titanio per le bielle e all’albero motore alleggerito. I pistoni sono rinforzati. Per quello che riguarda il motore elettrico, posto tra il V6 e il cambio, la potenza aumenta di 13 CV ed è alimentato da una batteria da 7,45 kWh di capacità (135 km/h di velocità massima, fino a 25 km di autonomia).
In modalità Qualify, la potenza di picco è di 180 CV, erogati quando il V6 si trova tra 6000 e 8500 giri; trattandosi della mappatura più orientata alle prestazioni, il picco può durare un giro al massimo su una pista come il Mugello, due giri a Fiorano; dopodiché, la carica nella batteria si esaurisce e la potenza complessiva diminuisce sensibilmente. A mettere in comunicazione i motori e le ruote posteriori è un cambio a doppia frizione a otto marce. Le prestazioni? 0-100 km/h in 2,7 secondi, 0-200 km/h in 7 secondi e 350 km/h di velocità massima (valori riferiti all’uso con batteria carica).
Per gestire i due motori si può agire sul cosiddetto “eManettino”, il selettore al volante che permette di scegliere fra quattro modalità preimpostate. In “eDrive” il motore endotermico è spento e la trazione è affidata al solo elettrico; autonomia massima dichiarata di 25 km, velocità di picco 135 km/h. In “Hybrid”, il sistema gestisce i motori in modo da ridurre il più possibile i consumi. In “Performance”, il V6 è sempre acceso e privilegia il mantenimento della carica della batteria rispetto all’efficienza, garantendo la massima potenza, quando richiesta. In “Qualify” si ottengono le massime prestazioni, ingaggiando la funzione di extraboost del motore elettrico.
La Ferrari 296 Speciale ha prezzi che partono da 407.000 euro (la GTB sta poco sotto i 300.000), con le consegne che inizieranno nel primo quadrimestre del 2026. La Speciale Aperta parte invece da 462.000 euro, con consegne nel secondo quadrimestre del 2026. Il numero di esemplari non è prestabilito, ciò che Ferrari ha già deciso è che il periodo di commercializzazione sarà limitato. Quanto? Non è stato dichiarato, ma sarà inferiore rispetto a quello di 296 GTB e GTS, che nel frattempo non sono più ordinabili.