FIA Wec 2016: l’Audi vince ma viene squalificata

INTERROTTO IL DOMINIO PORSCHE MA... - L’Audi torna alla vittoria nel FIA World Endurance Championship (Wec). Sulla R18 ibrida da mille cavalli - spinta da un propulsore diesel a cui se ne aggiunge un altro elettrico - Andrè Lotterer, Marcel  Fassler e Benoit Treluyer vincono la 6 ore di Silverstone, gara inaugurale del Wec 2016. Il terzetto mette a segno lo stesso risultato raggiunto, nel tempio della velocità inglese, nel 2015. L’equipaggio sull’Audi numero 7 interrompe il dominio della Porsche che è andato avanti, in pratica, per tutto il 2015. A fine gara, però, la direzione squalifica l'Audi R18 (foto sopra) vincente per un’infrazione tecnica al regolamento; in particolare, si tratta di una parte fuori misura massima nel frontale. Ora, la palla passa al tribunale FIA, subito interpellato dall’Audi dopo la squalifica. Al momento, la classifica - che resta provvisoria fino alla sentenza - slitta in avanti per tutti di una posizione. Quindi, la prima del lotto è la Porsche 919 Hybrid (foto qui sotto, motore termico a benzina più uno elettrico) guidata da Neel Jani, Romain Dumas e Marc Lieb. In seconda posizione, la Toyota TS050 ibrida (propulsione con motori a benzina ed elettrico) di Kamui Kobayashi, Stephane Sarrazin e Mike Conway. Chiude il podio la Rebellion numero 13.

 

 

GARA DAI CONTINUI COLPI DI SCENA - Tralasciando la sanzione e guardando solo quanto successo in pista, il risultato finale non è lo specchio di una gara monotona. Per le prime due ore, la Porsche campione del mondo in carica - guidata in alternanza da Mark Webber, Brandon Hartley e Timo Bernhard - sembrava avere un passo irresistibile per chiunque. Pochi minuti dopo il via, si era sbarazzata senza difficoltà di entrambe le R18 (oltre a quella vincitrice, anche della numero 8 di Di Grassi, Duval e Jarvis che non ha concluso la gara per problemi elettrici). Scoccata da poco la seconda ora, un contatto con una Porsche Gulf Racing GT (categoria LMGTE Am) ha letteralmente fatto decollare la Porsche numero 1 che, in quel momento, era guidata da Hartley. Per fortuna, nessun problema per i due piloti. Al comando si sono quindi intervallate la Porsche numero 2 e l’Audi numero 7. Fino alla bandiera a scacchi. Nella LMP2, la categoria “minore” dei prototipi, il terzetto composto da Bruno Senna, Filipe Albuquerque e Ricardo Gonzalez ha colto il gradino alto del podio sulla Ligier-Nissan di RGR Sport.

 

 

DEBUTTO VINCENTE PER LE FERRARI 488 - Nella categoria LMGTE Pro, era atteso il debutto della nuova Ferrari 488 portata in pista dalla AF Corse (foto qui sopra), l’unico team italiano nel mondiale. La 488 numero 71, con Davide Rigon e Sam Bird, partiva dalla pole position. Al via della gara, ha preso subito la testa senza mollarla più. Un dominio netto che risuona ancora più forte considerando quanto fatto dalla sorella gemella, la 488 numero 51. Gianmaria Bruni e James Calado partivano dall’ultima posizione in griglia: durante le qualifiche, hanno dovuto sostituire il motore per un problema tecnico. Il cambio imprevisto è costato anche tre minuti di penalizzazione in gara. Dalla prima all’ultima curva, Bruni e Calado sono stati artefici di una rimonta inesorabile, culminata con il secondo gradino del podio della LMGTE Pro. La festa Ferrari, a Silverstone, è totale. Nella LMGTE Am, la 458 Italia della AF Corse, guidata da Francois Perrodo, Emmanuel Collard e Rui Aguas, ha tagliato la bandiera a scacchi davanti a tutti.