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#FORUMAutoMotive, professione designer ai raggi X

27 marzo 2017

“Professione designer. La più bella del mondo?”: questo il tema del #FORUMAutoMotive tenutosi oggi a Milano.

#FORUMAutoMotive, professione designer ai raggi X

PER VOI, GIOVANI - Un serbatoio di idee, una centrale di dibattiti sulla mobilità: è il #FORUMAutoMotive, svoltosi stamattina a Milano, organizzato dal giornalista Pierluigi Bonora. Quest’ultima edizione ha preso il via con il tema portante del meeting, dal titolo “Professione designer. La più bella del mondo?”: stimolati dal moderatore Roberto Rasia dal Polo, alla presenza di molti studenti dello IED (Istituto europeo di design), hanno animato la discussione Riccardo Balbo (direttore accademico dello IED), Fabio Filippini (design & strategy advisor to the CEO alla Pininfarina), Marco Lambri (design director della Piaggio), Roberto Giolito (head of heritage del gruppo FCA per la regione Emea), Walter de Silva (già a capo dello stile del gruppo Volkswagen) e Horacio Pagani, chief designer della Pagani Automobili S.p.A (nella foto sopra). 

UN PRODOTTO COMPLESSO - Ad aprire è stato de Silva, che ha esordito con la solita verve polemica: “In Italia manca un albo di designer, un riconoscimento ufficiale. Un bel paradosso, visto che il nostro Paese è una fucina di talenti”. E poi, rivolgendosi agli studenti che vogliono intraprendere quel mestiere: “Siate umili e in ogni vostra creazione rispettate sempre l’identità del prodotto e del brand. In quanto ai limiti imposti dalle normative del settore auto, è compito del giovane designer", ha concluso de Silva, “trasformarli in opportunità, consapevoli che l’auto è un prodotto di enorme complessità, riunendo in sé design, comfort, sicurezza, prestazioni. Per giunta, un prodotto su ruote, in movimento, il che complica ancor più le cose”. Gli ha fatto eco Pagani: “Il design era e resta fondamentale per l’auto, deve accendere le passioni e la fantasia dei potenziali clienti. Ecco perché raccomando sempre ai giovani designer della mia azienda di studiare, conoscere, approfondire, per far fruttare il proprio potenziale. Sempre rispettando ed esaltando la storia del marchio”. Mentre Filippini immagina le auto del domani "degli alianti su strada in grado di spostarsi in modo silenzioso e nel rispetto dell’ambiente”, secondo Giolito dovranno “fedeli a se stesse. Capaci di cambiare rimanendo tuttavia ben riconoscibili, come la Fiat Cinquecento e la Porsche 911”. 

IL FUTURO DEL DIESEL - Nella seconda parte del #FORUMAutoMotive si è parlato anche di motori a gasolio. Giacomo Mori, managing director della società globale di consulenza aziendale AlixPartners, ha evidenziato i risultati di una ricerca: sono stati compiuti evidenti passi in avanti nella riduzione delle emissioni delle auto, ma nei prossimi 15 anni l’industria ha davanti a sé una sfida. Dal 2020, anche sotto la spinta delle normative europee e degli stringenti target di emissioni di CO2, i motori diesel perderanno quote di mercato in tutta Europa a vantaggio delle vetture ibride. Entro il 2030, quando i veicoli diesel rappresenteranno solo una quota residuale del 9%, il mercato automotive si sposterà verso le soluzioni elettriche che raggiungeranno il 20% del totale immatricolazioni, anche in virtù della riduzione dei costi delle batterie. 

E IL GIORNO PRIMA… - In precedenza, si è tenuto un convegno che ha visto la partecipazione di esponenti di diverse forze politiche: da Daniele Capezzone (commissione finanze della Camera) ad Alessandro Cattaneo (Anci, l’Associazione dei comuni), passando per Nunziante Consiglio (segretario della X commissione Industria del Senato), Paolo Gandolfi (commissione Trasporti della Camera), Vincenzo Garofalo (vicepresidente commissione Trasporti della Camera), fino a Claudio Lubatti (delegato Anci Osservatorio trasporto pubblico locale). Davanti ai rappresentanti della filiera della mobilità e dell’Aci, è stato ribadito l’impegno ad approfondire e supportare le istanze della filiera della mobilità, già a partire dalla prossima legge stabilità.



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Ritratto di Dr.Torque
28 marzo 2017 - 09:55
E' una professione bellissima ma non è per tutti. O meglio, tutti possono studiare e provarci ma quelli che raggiungono l'eccellenza sono pochissimi. Perché è una questione di talento come in tutte le forme di arte. Lo studio porta a perfezionarsi ma se non si ha sensibilità, gusto per l'armonia, originalità, flessibilità, capacità di veicolare un messaggio, beh... si finisce a fare auto tutte simili tra loro.