SEMBRAVA TUTTO DIMENTICATO - La vicenda delle nuove
Mercedes omologate nonostante il loro impianto di
climatizzazione funzionante con il vietato gas R134a è tornata a galla. Dopo le polemiche dell’estate scorsa quando la Francia aveva vietato l’immatricolazione di quei veicoli e l’Unione Europea aveva poi imposto alle autorità francesi di immatricolare quelle auto, mercoledi scorso la Commissione Europea ha aperto una
procedura di infrazione contro la
Germania, la Gran Bretagna, il Lussemburgo e il Belgio, perché le amministrazioni di questi paesi hanno consentito l’omologazione di vetture di nuovo tipo impieganti il gas R134a. Ciò a conclusione dell’indagine compiuta dagli organi europei in seguito all’episodio del divieto francese di immatricolazione.
LA PROCEDURA - La procedura d’infrazione consiste in un documento ufficiale indirizzato dall’UE al paese inquisito, in cui si contestano i fatti così come riscontrati dalle autorità comunitarie e chiede all’autorità destinataria di fornire entro 60 giorni spiegazioni e delucidazioni in proposito. I paesi nel mirino dell’iniziativa di Bruxelles sono diversi ma protagonista principale, è la Germania le cui autorità hanno dato il loro beneplacito alla pratica di omologazione volta ad aggirare il divieto del gas R134a.
LE ORIGINI DELLA VICENDA - Premessa della storia sono le norme europee in materia. La direttiva 2006/40/EC (MAC - Mobile Air Conditioning) ha imposto che dal primo gennaio 2013 le auto di nuovo tipo non impieghino più il gas R134a. Per i climatizzatori deve essere utilizzato il gas R1234yf. La ragione per cui la direttiva ha introdotto il divieto è la dannosità ambientale del gas R134a a causa del suo pesante contributo all’effetto serra. Al contrario il refrigerante R1234yf è molto meno dannoso.
PERICOLOSITÀ SÌ O NO? - La Mercedes sostiene però che il “nuovo” gas R1234yf presenta un’altra pericolosità: in caso di incendio secondo la casa tedesca esso sprigiona esalazioni altamente tossiche, letali. Da ciò la decisione di non impiegare l’R1234yf. Per poter bypassare formalmente l’obbligo imposto dalla direttiva europea, la Mercedes ha sfruttato una possibilità offerta dalla normativa che regola le omologazioni dei veicoli.
OMOLOGAZIONE E RIOMOLOGAZIONE - In base alle regole UE, gli enti omologatori valutano i veicoli a seconda che si tratti di evoluzioni di tipi di modelli già esistenti oppure siano tipi del tutto nuovi. Dal primo gennaio 2013 la norma UE prevede il divieto di usare il gas R134a per le auto di nuovo tipo e solo dal 2017 anche per le omologazioini delle evoluzioni di modello. La Mercedes ha sfruttato questa regola facendo riomologare come evoluzioni di tipi esistenti alcuni modelli che avevano già ottenuto l’omologazione come nuovi tipi. I modelli in questione sono: Classe A (nella foto in alto), B, CLA e SL.
QUESTIONE DI STATO - In Germania la procedura è avvenuta con il consenso del KBA, l’organismo che si occupa delle omologazioni, e negli altri paesi oggetto di contestazione da parte dell’Unione europea a essere interessati sono gli enti che svolgono attività analoga. Ma al centro dell’attenzione c’è soprattutto la Germania, perché la Mercedes è tedesca e perché il paese vanta una industria dell’auto molto potente. Come testimonia il fatto che sulla vicenda la Mercedes abbia avuto l’avallo delle autorità federali.
POLITICA ED ECONOMIA - La questione ha anche altri aspetti, che certamente non aiutano a ricomporre la vicenda. Da un lato ci sono importanti risvolti politici; dall’altro la diatriba dei gas refrigeranti è spiegata come uno scontro di grandi interessi economici. L’aspetto politico riguarda i rapporti tra il governo tedesco e l’Unione europea. Il governo di Berlino pare mostrare crescente insofferenza per le intrusioni delle autorità comunitarie nelle vicende tedesche, vicende di varia natura e in cui ora è compresa anche l’automobile con la questione del gas refrigerante. Un movimento antieuropeo esiste anche in Germania e il comportamento del governo sulla storia del gas R134a è probabilmente condizionato anche da questa realtà (il mostrarsi accondiscendente con Bruxelles potrebbe essere, anzi sarebbe, un regalo agli antieuropeisti che avrebbero un argomento in più per puntare il dito contro l’Europa).
GLI INTERESSI IN BALLO - La questione economica concerne invece l’oggetto del contendere, cioè il gas dei climatizzatori. Il refrigerante R1234yf è prodotto della Honeywell, che lo produce assieme alla Dupont. Il suo costo è più o meno 2,5 volte quello dell’altro gas, più dannoso per l’ambiente. Stando a quanto sostengono i critici della Mercedes e della Germania, a spiegare il rifiuto di usare il nuovo prodotto non sarebbero le ragioni di pericolosità, ma soltanto la volontà di guadagnare tempo affinché l’industria tedesca metta a punto un nuovo prodotto adatto alla funzione, atteso tra un paio d’anni.
NON RESTA CHE ATTENDERE - Questa è la questione, non poco intricata. Ora occorre attendere due mesi per vedere come la Germania (e gli altri paesi coinvolti) si giustificheranno e poi come la Commissione europea accoglierà le loro cotrodeduzioni. Nel caso che le autorità comunitarie non si riterranno soddisfatte, non resterà che la strada del giudizio davanti alla Corte Europea di Giustizia, da cui potrebbero anche venire sentenze pesanti, con ancor più grossi risvolti politici.