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Goodwood Revival 2014: in pista la storia dell’auto

22 settembre 2014

Le sfide di auto e moto d’epoca sono solo una parte dello spettacolo: partecipare al Revival è come tornare indietro nel tempo.

Goodwood Revival 2014: in pista la storia dell’auto
“VECCHIETTE” DAL GRAN FASCINO - La ciliegina sulla torta per la diciassettesima edizione del Goodwood Revival Meeting è stata un bel cielo limpido; il sole ha brillato per tutto lo scorso weekend sulla pista britannica, contribuendo alla riuscita di quella che è, probabilmente, la più importante manifestazione al mondo dedicata ai veicoli d’epoca, e che ha richiamato 148.000 persone. “Motori” significa aeroplani e motociclette, ma soprattutto automobili: centinaia di vetture di grande pregio, prodotte tra gli anni 30 e i 60 del secolo scorso, che gli appassionati possono ammirare da vicino sia quando sono ferme nei box, sia, soprattutto, quando vengono “spremute” al massimo in pista. 
 
 
PROPRIO COME UN TEMPO - Teatro di competizioni fino al 1966, il circuito ha poi vissuto un lungo periodo di semiabbandono, fino a quando, negli anni 90, l’appassionatissimo proprietario Lord March ha deciso di rimetterlo in sesto. Questo “stop” durato una trentina d’anni è stato la fortuna di Goodwood, perché ne ha preservato l’intera struttura; a differenza di altre piste rimaste in attività, il tracciato britannico non ha dovuto subire quegli ammodernamenti necessari per adeguare la sicurezza alle accresciute prestazioni dei veicoli. E così, anche oggi, invece di vie di fuga chilometriche, c’è solo un terrapieno erboso a separare gli spettatori dalla pista; i box e le tribune non sono in cemento armato, ma in legno dipinto di bianco; le vetture e i piloti (molti facoltosi appassionati, ma anche tanti campioni di ieri e di oggi) non sono rinchiusi dietro cancelli e sbarramenti, ma “a portata di mano”, sempre disponibili a firmare un autografo, o a farsi scattare una foto. Insomma, tutto è (meravigliosamente) rimasto come 50 anni fa.
 
 
UN PO’ DI TRICOLORE - Ovviamente, al Goodwood Revival la parte del leone l’hanno recitata le auto e le moto inglesi (e statunitensi): quest’anno, per dire, una corsa era dedicata alle Jaguar D-Type, le sinuose sportive che negli anni 50 hanno conquistato più volte la 24 Ore di Le Mans. Ma, come sempre, anche l’Italia dei motori era ben rappresentata; per celebrare i 60 anni della Maserati 250 F (campione del mondo di Formula 1 nel 1957), una parte dei box riproduceva addirittura quelli dell’autodromo di Monza. Nel Sussex Trophy, una Ferrari 246S Dino del 1960 ha conquistato il secondo posto (oltre alla pole position e al giro più veloce in gara), lasciandosi alle spalle vetture di cilindrata ben superiore, mentre nella gara Rac TT, riservata alle granturismo, una delle tre Maserati 151 prodotte è giunta seconda, separata di poche centinaia di metri dalla AC Cobra pilotata dal 29enne pilota di F.1 Giedo Van Der Garde, e davanti a tre agguerrite Jaguar E-Type. Nella stessa gara, hanno dato spettacolo anche cinque Ferrari granturismo (tra le quali due GTO) e due rarissime Bizzarrini. La sfida fra le vetture da turismo, caratterizzata da numerosi colpi di scena, ha visto invece la vittoria di una Jaguar Mk1 del 1959, ma l’Alfa Romeo Giulietta di Emanuele Pirro (plurivincitore di Le Mans) è arrivata seconda nella prima manche. Tra le moto, infine, l’unica Gilera Saturno ha dovuto accontentarsi del settimo posto (mentre la 500 4C ha fatto ben poca strada) in mezzo a tante, preparatissime Norton e Triumph monocilindriche, e a tre BMW ufficiali. 
 
 
UNO SHOW PER TUTTI - Il vero segreto del Revival, però, è tutto quanto sta a contorno delle gare: gli spettatori sono invitati ad abbigliarsi in stile anni 50, e già questo contribuisce a creare un clima molto particolare. E poi ci sono le centinaia di espositori che vendono libri, poster, ricambi, modellini, ma anche auto intere, vestiti d’epoca, oggettistica varia; le orchestre che suonano musica anni 50; i tanti bar “tipici” distribuiti ogni dove; le giostre… Insomma, Goodwood può essere una delizia non solo per che ama i motori, ma per tutta la famiglia. Situato nella campagna a sud-ovest di Londra, l’autodromo è a un’ora e mezza di auto dall’aeroporto di Gatwick, collegato all’Italia con voli low cost e buona base di partenza per gite piacevoli: oltre alla capitale (raggiungibile in treno in circa mezz’ora), citiamo Brighton, vivace cittadina di mare, le candide scogliere di Dover e la storica Canterbury. A questo punto, se state facendo un pensierino alla prossima edizione del Revival (a metà settembre del 2015), vi consigliamo di non aspettare l’ultimo momento: i biglietti si possono acquistare solo su internet (goodwood.co.uk) e, quest’anno, c’è stato il tutto esaurito anche il venerdì (giornata in massima parte dedicata alle prove di qualificazione).

 



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Ritratto di Mattia Bertero
22 settembre 2014 - 21:00
3
Auto che hanno fatto la storia erano davvero altri tempi...