FAR WEST AL GRAN PREMIO - La scena sembra presa da un film d’azione, con il gangster che mostra la pistola infilata nella cintura per “convincere” il reticente di turno a collaborare. Questa volta, però, protagoniste dell’episodio (segnalato oggi da la Repubblica) sono due guardie del corpo di Elsa Fornero (nella foto), che domenica scorsa hanno “persuaso” il personale dell’autodromo di Monza a far accedere alla griglia di partenza il codazzo di persone al seguito del ministro del Lavoro. La FOA (Formula One Administration, l’ente che sovrintende all’organizzazione operativa e finanziaria di tutto il Mondiale di Formula 1) era stata chiara: porte aperte al ministro e al sottosegretario Staffan De Mistura, ma le circa 15 persone al seguito avrebbero dovuto aspettare fuori. Da qui, il tentativo di forzare il posto di blocco compiuto dai due bodyguard che, mostrando la pistola a mo’ di deterrente, sono riusciti a fare entrare tutti quanti.
FORNERO NON S’È ACCORTA DI NULLA - Elsa Fornero e De Mistura pare fossero già troppo avanti, nel loro giro, per accorgersi dell’accaduto. “Quando, ieri, dall’Inghilterra mi hanno chiamato gli uomini di Bernie Ecclestone, presidente e amministratore della FOA, per lamentarsi dell’accaduto, ho provato un senso profondo d’umiliazione”, ha commentato il direttore del circuito Enrico Ferrari. “La responsabilità di non fare accadere certe cose è nostra, ma io cosa ci possa fare se sono le forze dell’ordine le prima a non seguire le regole? Dal prossimo Gran premio, chiederò di limitare ulteriormente il numero dei pass”. Non s’è fatta attendere la replica di Fornero, che in una nota pubblicata poco fa ha definito l’accaduto “un episodio riguardo al quale non posso far altro che esprimere il mio profondo rammarico, sebbene non ne sia stata né testimone né parte”. Aggiungendo: “Posso solo dire che i militari che si occupano della sicurezza del ministero del Lavoro non hanno mai tenuto, in mia presenza, comportamenti meno che ineccepibili”.
NON È IL PRIMO CASO - I politici al Gp hanno già dato luogo a problemi. Racconta sempre Ferrari a la Repubblica: “Nel 2011 il governo aveva incaricato il ministro Crimi di premiare il primo arrivato. Ebbene, quando il ministro Romani, presente pure lui, ha saputo che avrebbe dovuto consegnare il secondo premio e non il primo, s’è rifiutato di andare sul podio e per poco non saltava la premiazione. Stavamo per fare una figura incredibile con il mondo intero”. Nel 2007 fece molto scalpore l’allora ministro della Giustizia, Clemente Mastella, “beccato” a usare l’aereo di stato per assistere Gp di Monza; il tutto, in compagnia del figlio Elio e dell’allora vicepresidente del consiglio Francesco Rutelli, l’unico presente per motivi “di lavoro”, perché chiamato a premiare i vincitori della gara.