C’È CHI DICE NO - Toh, c’è anche chi non ci sta a darsi traguardi sempre più eclatanti e presentati come importanti miglioramenti sulla strada della riduzione dei consumi. L’argomento in questione sono i cambi automatici a 10 marce di cui da un po’ di tempo si parla come nuova frontiera in tema di soluzioni tecniche utili per far calare i consumi e le emissioni di CO2. A tirare il freno a mano non è un nome qualsiasi, ma niente meno che la ZF Friedrichshafen, l’azienda tedesca che in materia di cambi non ha niente da imparare da nessuno e quindi sicuramente non ha timori tecnici. Soltanto che è convinta della inutilità della nuova frontiera del 10 marce.
PRESA DI POSIZIONE DI VERTICE - A rendere pubblica la posizione tecnica della ZF è stato semplicemente il suo numero uno Stefan Sommer, che in un incontro con la stampa in Giappone ha dichiarato che la trasmissione incide sui consumi attraverso l’insieme dei rapporti e non semplicemente dal numero delle marce. In pratica, per i tecnici della ZF l’automatico a 9 marce da loro prodotto è il top per quanto si può ottenere dal numero di marce.
MIGLIORAMENTI MINIMI E PIÙ PESO - E questo nonostante che tre colossi come la General Motors, la Ford e il gruppo Volkswagen abbiano da tempo fatto sapere che stanno lavorando all’ipotesi delle dieci marce, dando luogo a una sorta di corsa al numero di marce, che indubbiamente negli ultimi tempi diventato anche uno strumento di marketing e promozione. Continuando nella sua argomentazione, Sommer ha aggiunto che i nove rapporti per loro sono il limite. Aumentandone il numero, si incrementano troppo gli attriti e il peso e quindi si parde in efiicienza, cioè non si migliorano i consumi.