AMBIENTE E TRASPORTI - La Commissione europea ha diffuso le sue “linee guida” per delineare la politica comunitaria della mobilità dei prossimi anni. Secondo la stessa Commissione, si tratta di un documento strategico che dovrà costituire il “quadro di riferimento per le iniziative che la Commissione prenderà negli anni a venire e fa l’inventario dei settori in cui la stessa Commissione intende agire”. Si tratta dunque anzitutto di un atto funzionale alle questioni ambientali, ma non è soltanto questo. La stessa Commissione sottolinea come modernizzare il settore dei trasporti secondo le esigenze della mobilità e del rispetto ambientale significhi anche far avanzare l’economia secondo canoni di modernità e a rafforzare il mercato interno.
LE INDICAZIONI - Le direttrici su cui la Commissione europea intende procedere sono diverse. Aumentare l’efficienza del sistema trasporti sfruttando al meglio le nuove tecnologie informatiche, applicando tariffe intelligenti e incoraggiando il passaggio a modalità di trasporto meno inquinanti. Accelerare la diffusione nei mezzi di trasporto delle energie rinnovabili e con basse emissioni, come i biocarburanti di nuova generazione, l’elettricità e i carburanti di sintesi rinnovabili. Questo eliminando gli ostacoli all’elettrificazione dei trasporti. Puntare alla realizzazione di veicoli a emissioni zero: anche se occorrerà intervenire ancora per migliorare le emissioni dei motori a combustione interna, la Commissione ritiene che si debba procedere con maggior rapidità alla transizione verso veicoli a emissioni zero o scarse.
IMPEGNO GLOBALE - Un ruolo rilevante nell’attuazione della strategia della Commissione dovrà essere svolto dalle autorità locali, che devono ulteriormente potenziare le loro iniziative per incentivare la mobilità sostenibile. SI tratta di incoraggiare gli spostamenti in bicicletta e a piedi; l’uso del car sharing e l’utilizzo dei mezzi pubblici. La Commissione non si limita a riferirsi alla mobilità principalmente urbana, ma riafferma il proprio impegno a partecipare allo sforzo mondiale in corso per ridurre le emissioni inquinanti dal trasporto aereo e da quello marittimo.
INVESTIMENTI - Per la concretizzazione di questi obiettivi, la Commissione europea prevede anche importanti investimenti. Ci saranno interventi attraverso il piano degli investimenti europei e in particolare con il Fondo per gli investimenti strategici. Oltre a ciò ci saranno i fondi per interventi strutturali, che comprendono 70 miliardi di euro solo per il settore trasporti, di cui 39 miliardi destinati ad promuovere la transizione verso sistemi di trasporto a basso impatto ambientale. 12 di questi miliardi saranno investiti per la sola mobilità urbana con scarso impiego di carbonio. E nei programmi di ricerca 6,4 miliardi sono destinati a sostenere progetti di mobilità con scarso impiego di carbonio.
LE COSE DA FARE - Per la realizzazione di una migliore efficienza dei trasporti, la Commissione punta molto sulle nuove tecnologie, in grado di migliorare la sicurezza stradale oltre che l’efficienza dei trasporti e dunque l’attrattiva degli stessi verso gli utenti. In questa logica la Commissione europea sta anche lavorando per creare un sistema di tariffazione del trasporto pubblico, capace di rispondere a due esigenze: sostenere economicamente le aziende di trasporto e rendere più interessante per l’utente l’impiego del mezzo pubblico. Il principio su cui si dovrà basare il sistema di dette tariffe dovrà essere quello di una maggiore attenzione a quanto si inquina. In pratica: chi inquinerà di più dovrà pagare di più.
CONSULTARE I CITTADINI - Secondo la Commissione, nel prossimo futuro dovranno aumentare le immatricolazioni di veicoli a basse o nulle emissioni, ma oltre a ciò dovrà anche essere lanciata una consultazione pubblica sulle future normative regolanti l’immatricolazione e l’omologazione delle auto e dei furgoni. Questo per gli anni dopo il 2020. Altra proposta della Commissione è l’introduzione di limiti di inquinamento anche per i veicoli di trasporto pesante, pullman compresi. Altra consultazione la Commissione intende avviare per quanto concerne le modalità di controllo dei consumi e delle emissioni.
LA RISPOSTA DEI COSTRUTTORI - All’iniziativa della Commissione europea ha subito risposto l’Acea, l’organizzazione della case automobilistiche europee, che ha salutato positivamente la proposta di voler valutare e prospettive del trasporto “decarbonizzato”, cioè con ridotte emissioni di ossidi di carbonio CO2. Ciò detto l’Acea ha anche sottolineato i limiti del documento della Commissione, in particolare l’assenza di riferimenti al contributo dato all’inquinamento da tanti altri settori. È il caso dei carburanti e dello stato delle infrastrutture. L’Acea sottolinea anche come le nuove normative sui controlli della CO2 per i veicoli pesanti non dovranno ripetere le vicende degli standard per automobili.