MISURE PRO AUTO - Le statistiche di vendita del mercato cinese dell’auto non sono più quella marcia trionfale a cui aveva abituato negli ultimi anni. Anzi, ormai le preoccupazioni sono manifeste. Le autorità di Pechino stanno cercando un qualche rimedio alla situazione. Uno di questi è l’ampliamento delle importazioni indipendenti, o “parallele”, in zone franche del paese. Dall’inizio dell’anno ciò avviene già in alcune regioni come nella zona franca di Shanghai, dove le auto si possono comprare da commercianti che non sono concessionari autorizzati e si riforniscono all’estero senza passare dalla organizzazione di distribuzione dei costruttori. In questo modo il prezzo finale per il consumatore cinese risulta essere inferiore del 10-20%.
PER PREZZI PIÙ BASSi - Proprio l’abbassamento dei prezzi è l’obiettivo dell’iniziativa, che rientra nelle misure governative volte a incentivare il commercio in generale. Le importazioni parallele e la creazione di zone di libero commercio con agevolazioni fiscali, è una strategia messa in campo dalle autorità cinesi. Oltre alla zona di Shanghai le altre aree del paese in cui è prevista la possibilità di praticare le importazioni parallele sono la zona di sviluppo commerciale dello Qianhai, nella città di Shenzhen, quindi Fujan e Tianjin. Il programma è stato annunciato dal viceministro del commercio Wang Shouwen.
REALTÀ NON NUOVA - Va anche detto che il cosiddetto “mercato grigio”, cioè basato sulle importazioni indipendenti, è un fenomeno non nuovo in Cina, ma è sempre rimasto una realtà marginale. Ora invece, di fronte alle difficoltà più complessive dell’economia, il governo pare farne uno strumento di incentivazione delle attività commerciali. Va comunque detto che là dove l’iniziativa è già stata attuata i risultati finora non sono stati eclatanti.