MENO DI DUE ANNI - Ormai manca poco. Appena 40 metri e poche ore di lavoro e il nuovo ponte di Genova, voluto e disegnato dall'architetto Renzo Piano, sarà terminato in quella che si può definire l’ossatura principale. Il ponte sorge nello stesso luogo, nella stessa valle e sopra lo stesso torrente, il Polcevera, su cui il 14 agosto 2018 crollò il viadotto Morandi provocando la morte di 43 persone. E ora sono da poco iniziate le manovre di sollevamento dell'ultima porzione del ponte che, salvo imprevisti legati al vento, saranno terminate entro domani mattina.
APERTURA ENTRO FINE LUGLIO - Nei giorni a seguire l’enorme impalcato, appunto l’ossatura in quota, dovrà essere centrata e impiantata in modo definitivo, verrà poi asfaltata, dotata di illuminazione stradale e quant'altro servirà per il corretto funzionamento. Secondo l’ingegner Roberto Carpaneto, amministratore delegato di Rina Consulting (l'azienda che sovrintende i lavori e con essi la sicurezza di chi lavora), il ponte potrà essere inaugurato entro la seconda metà di luglio 2020.
NON SI È MAI FERMATO - Rammentiamo che il cantiere non si è mai fermato nei due anni scarsi intercorsi dal crollo del ponte Morandi. Neppure per coronavirus, se non poche ore dopo il primo caso di positività tra le maestranze che vi lavorano, circa 250-300 persone. Infatti quando il 27 marzo scorso si verificò il primo caso di operaio positivo al coronavirus, i responsabili del cantiere avevano già aggiornato i piani di sicurezza, avviando la formazione del personale, la misurazione della temperatura, le turnazioni in cantiere e in mensa con squadre ridotte, e una procedura per tracciare i contatti. In questo modo sono state recuperate rapidamente le 23 persone che erano venute in contatto con l'operaio, circoscrivendo subito il focolaio.
QUALE NOME - Misure che hanno avuto successo e che potrebbero diventare linee guida per altri cantieri e fabbriche nella cosiddetta fase 2. Nel frattempo, rimane il quesito di fondo: quale sarà il nome del nuovo viadotto? Il Comune ha indetto un concorso tra i genovesi che hanno espresso alcune preferenze: dal musicista Nicolò Paganini, a Fabrizio De Andrè, allo stesso architetto Renzo Piano.