OK PER TUTTE LE AUTO - Nell'ambito della presentazione del bilancio di sostenibilità, il Gruppo CAP (l’azienda che gestisce acquedotto, fognature e depurazione a Milano e hinterland) ha annunciato un progetto pilota per trasformare alcuni dei suoi 60 depuratori in "bioraffinerie" in grado di produrre dalle acque di scarto gas metano, utilizzabile senza alcuna modifica dalle auto oggi in circolazione. Questo carburante a basso impatto ambientale si ottiene mediante il trattamento dei residui della depurazione per via anaerobica (in assenza di ossigeno), a cui segue la purificazione, per eliminare residui e umidità.
IL "BIO" INQUINA MENO - In particolare, per quanto riguarda il gas metano, il depuratore di Bresso (comune di 26.000 abitanti a nord di Milano) è stato scelto per la sperimentazione (condotta dal Gruppo CAP in collaborazione con il CNR, il Consiglio Nazionale delle Ricerche, e con la FCA) che potrebbe portare in futuro (non pare un traguardo molto lontano) all'apertura di un distributore operativo a tutti gli effetti. In base a studi interni, si riuscirebbero a produrre, nel solo sito di Bresso, 341.640 kg all'anno, sufficienti ad alimentare 416 automobili per percorrenze di 20.000 (oltre 8 milioni di km/anno in totale). Un progetto che, se replicato in altri siti in Italia, potrebbe permettere una sensibile riduzione di emissioni, tagliando del 20% l'emissione di CO2 rispetto al metano ottenuto da estrazione. Il combustibile ottenuto dalla depurazione delle acque, che ha caratteristiche analoghe al metano tradizionale, potrebbe essere utilizzato, in futuro, oltre che per l’autotrazione, anche per il riscaldamento.