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Un freno all’importazione di cerchi cinesi

26 maggio 2010

L'Assoruote comunica la propria soddisfazione per il provvedimento preso dall’Unione Europea contro prodotti che vengono definiti “sottocosto”. Con questa misura, per il momento provvisoria secondo la prassi di legge europea, l’unione ha deciso di imporre un dazio antidumping del 20,6%, in grado di annullare il delta di prezzo fra le ruote extra UE e quelle prodotte nel Vecchio Continente.

TUTTI D'ACCORDO - A pochi giorni dall’annuncio dell’Unione Europea sui provvedimenti presi per contrastare l’importazione sottocosto di cerchi in lega dall’alluminio dalla Cina, Assoruote, l’associazione nazionale dei produttori di ruote (di cui fanno parte le più importanti aziende italiane come Alcar Italia, Antera, Arcasting, Bimecc, Etabeta, Evocorse, Fondmetal, GMP, Gruppo Magnetto, MAK, Ruote Borrani, RVS e Stilauto), si dice soddisfatta  per questo risultato.

DUMPIG - “Per “dumping” si intende il sostegno che il governo cinese, attraverso varie forme di agevolazioni, offre ai produttori di ruote affinché essi possano esportare i propri prodotti a prezzi vantaggiosi. Lo sostiene Corrado Bergagna, il presidente di Assoruote. L’EUWA, l’associazione europea che racchiude tutti i produttori di ruote, rappresentati per mezzo dei propri enti nazionali, ha avuto un ruolo determinante in questa vicenda. “Siamo molto soddisfatti di questa posizione e confidiamo che in questo modo il mercato sarà più trasparente e sicuro.”, ha concluso Bergagna.

MENO RISCHI PER LA CLIENTELA - Assoruote sostiene anche che su molte ruote provenienti dalla Cina “esistono chiari rischi per l’utente”. In quanto la rintracciabilità del prodotto è l’unico strumento che permette al consumatore di avere garanzia legale su quanto acquistato. Ovvio, però, che non possa essere fatta una generalizzazione su quanto sostiene Assoruote. Insomma meglio e più prudente non fare di tutta l’erba un fascio.



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Ritratto di hrc
26 maggio 2010 - 19:59
Invece di annullare il divario economico imponendo balzelli, si dovrebbe imporre severi controlli e test sulla qualità e sicurezza del prodotto , se supera questo test deve esser venduto liberamente al prezzo che riesce a fare a tutto vantaggio dei consumatori senza pregiudicarne la sicurezza . Così invece si protegge una casta in modo scorretto e non si tutela il consumatore che paradossalmente potrebbe acquistare un prodotto cinese scadente ed insicuro allo stesso prezzo di un prodotto ue . VERGOGNA !!!!
Ritratto di tolo147
27 maggio 2010 - 09:45
queste sono barriere con lo scopo di privilegiare una ristretta cerchia di produttori di cerchi che magari pur essendo marchi italiani producono in cina anche loro. Non ho mai sentito di cerchi cinesi che hanno causato incidenti e comunque i cerchi provenienti dalla cina sono perlopiù repliche di originali al contrario dei vari mak, oz, ecc. Io non monterei mai un cerchio after market sia chiaro ma se proprio dovessi scegliere opterei per un cerchio replica di un modello a listino per la mia auto (per es replica cerchi gti montati su golf) piuttosto che un oz botticelli per fare un esempio.
Ritratto di giovanni76bo
27 maggio 2010 - 13:40
quoto tutto cio' che hai scritto!
Ritratto di gerry1967
12 novembre 2010 - 13:02
ciao, controlla sempre che ogni singolo cerchio sia marchiato da chi l'ha costruito, ed abbia la certificazione T.U.V.
Ritratto di Al86
27 maggio 2010 - 14:30
Se il cerchio è di bassa qualità quello che può succedere è che è più facile che si "rompa" se su passa con troppa velocità su dossi o buche, oltretutto anche la Ford ha dovuto ritirare dal listino un tipo di cerchio perchè aveva la lega troppo "morbida" e tendeva ad ovalizzarsi.
Ritratto di giovanni76bo
27 maggio 2010 - 15:17
Indubbiamente, ma non è detto che tutti i cerchi cinesi siano di qualita' scadente. Bisogna valutare caso per caso.
Ritratto di Al86
27 maggio 2010 - 15:33
Infatti, ma l'articolo parla di problemi della sicurezza, come dire che se un cerchio è fatto con lega di bassa qualità ne va della vita, se la qualità della lega è bassa significa che il cerchio sarà più vulnerabile a certi stress che quindi portano ad una deformazione del cerchio, ma non è che c'è il rischio che la ruota salti via, come per gli pneumatici, se uno scegliedi "rischiare" col prodotto economico, sa i rischi che corre, anche ci sarà un motivo se una data marca costa più di un'altra; non è comunque il caso di demonizzare nessuno, può anche essere che uno compra cerchi cinesi e gli durano più della macchina, come può succedere il caso opposto (l'esempio Ford).
Ritratto di giovanni76bo
27 maggio 2010 - 19:51
Ho fatto una riflessione e forse anche i cerchi "italiani" sono fatti in Cina, pero' probabilmente costano di piu', oltre che per il valore del marchio, per i requisiti di qualita' offerti. Forse, e dico forse, i marchi cinesi di cina non soddisfano i requisiti minimi di qualita' e sicurezza.
Ritratto di tolo147
29 maggio 2010 - 11:54
ma ho notato che si piegano con molta facilità, sarà anche merito delle voragini di mezzo metro, segni lasciati dal ghiaccio, ma essendo stati prodotti dalla Toora per l'alfa romeo speravo fossero più resistenti;)
Ritratto di tolo147
29 maggio 2010 - 11:50
La mia 147 è nata con i cerchi toora di serie, ovviamente marchiati alfa romeo (i tristar supersport per capirci), sarà a causa della loro forma particolare ma sulle buche è davvero un incubo, basta davvero poco a piegarli, li ho gia fatti raddrizzare una volta
Ritratto di manuel12
27 maggio 2010 - 21:29
2
basta i cinesi fanno pure i cerchi fasulli e i prodotti di scarsa qualità i cinesi contagiano an che i marchi italiani famosi.
Ritratto di fusco8
28 maggio 2010 - 16:53
non dimentichiamo ke ci sn piu di 3000 aziende italiane che producono in cina.e portano i prodoti in italia e cercano di paciarli per made in italy,e ci riescono.piutosto bisognerebbe proibire ke entrino in europa cerchi ke non rispettano le carateristiche di sicurezza europee.e non come barbari aplicare una tassa per alineare i prezzi a quelli italiani.e poi ki è morto per un cerchio di scarsa qualità?????
Ritratto di carletto-61
20 giugno 2010 - 19:22
Ci sono cinesate e cinesate, In Cina esistono delle fabbriche che producono milioni di ruote all’anno con tecnologie che molte fabbriche italiane neppure si sognano poiché non hanno i numeri di produzione per giustificare gli investimenti necessari. Credete ,in Italia purtroppo, ci sono aziende che producono ruote in lega leggera in condizioni precarie, anzi oserei dire disperate. Costruzioni artigianali di un prodotto che necessita di numeri importanti per raggiungere elevati standard qualitativi. Nessun controllo dimensionale, raggi X ? Quali quelli della mutua? Non scrivo tanto per difendere le ruote cinesi, ma per denunciare quanto possano essere pericolose alcune di queste tanto decantate Made in Italy. Made in Italy ok, ma se si tratta di prodotti sicuri, realizzati da fabbriche ben attrezzate, con materiali di qualità e non dei rottami sporchi e usati, rifusi alla bene meglio per risparmiare qualche euro a scapito della sicurezza ( queste fusioni di alluminio “ riciclato” ma non depurato inquinano la lega e formano pericolosi gasaggi che generano una forte porosità della ruota ( probabili fonti di “cricche”) oltre ad inquinare moltissimo l’atmosfera ( in gergo fumate bianche). Scrivo quanto perché conosco benissimo questo settore e di queste pseudo fabbriche ne conosco molte. Fortunatamente anche in Italia ci sono produttori seri ed affidabili, ma la maggioranza dei produttori italiani ha dimensioni insufficienti a garantire qualità e controlli. Il fatto che le ruote cinesi godano di incentivi statali non significa che non siano sicure, anzi….. Pensate che parte degli incentivi vengono reinvestiti in tecnologia e ricerca cosa che molti produttori italiani non conoscono neppure, magari strozzati da un mercato difficile, dall’alto costo della manodopera e dalla tassazione esagerata. Che le cinesi costassero di meno ( fino all’introduzione dell’antidumping in misura provvisoria del 20,6% oltre al dazio del 4,5%) alla fine si è tradotto in un bel risparmio da parte del consumatore finale, adesso quell’assurda aliquota del 20,6% si riverserà ancora una volta a danno del consumatore come ogni altro balzello fiscale. Diciamo bravi a questi signori che osannano l’introduzione dell’Antidumping e fanno confusione tra competitività economica e tracciabilità del prodotto. Cosa vuol dire tracciabilità del prodotto? Basta che su un prodotto ci sia stampigliato il codice del produttore oltre alle caratteristiche tecniche ( misura, et, pcd, data di produzione) che abbiamo già la traccia di chi ha prodotto, quando e come. Quindi la storiella della tracciabilità non è altro che una mera scusa di chi deve difendere i propri interessi economici con mezzi non propriamente ortodossi. Ogni importatore serio infatti è responsabile di ciò che immette sul mercato e deve essere in possesso delle “prove fatica “ delle ruote che vende. L’importante è affidarsi per l’acquisto a rivenditori specializzati che generalmente selezionano i fornitori con coscienza e serietà.
Ritratto di MAKKARONI
3 agosto 2010 - 12:35
Gli appassionati di auto saranno felici sapendo che il libero mercato, quello dove siete VOI a scegliere il prodotto per soddisfare appieno il vostro gusto sono finiti. Con la scusa di ruote che si rompono (le ruote che ASSORUOTE ha accusato che si rompono, chiamandole "cinesi", sono state rimesse in vendita perchè dopo test fatti al TUEV, un ente accreditato, erano sicure! I precedenti test erano stati fatti da membri ASSORUOTE o chi per loro, non da enti indipendenti) o della tracciabilità ASSORUOTE vuole di fatto decidere CHI vende ruote in italia. Non è questione di come sono le ruote, la cosa importante per loro, nascosta tra mille motivi "tecnici" è solamente CHI vende le ruote, cioè i membri dell'ASSORUOTE. Altrimenti, perchè caldeggiare cosi tanto l'introduzione dei dazi sull'importazione?
Ritratto di gerry1967
12 novembre 2010 - 12:19
Attenzione a tutti coloro che montano o si fanno montare gomme invernali diverse da quelle che prevede la dicitura sul libretto di circolazione,conosco molti gommisti che montano gomme differenti, non vanno bene si rischiano multe salate oltre che al ritiro del libretto di circolazione.