PARI SONO - Cartellone pubblicitario e camion-vela, nessuna differenza: anche il secondo deve pagare l’imposta di pubblicità al comune. Così ha appena sancito la Cassazione con sentenza 5858. Si tratta di quei veicoli utilizzati nelle città per réclame particolari, dalle vendite straordinarie alle promozioni, fino alle liquidazioni, e a eventi speciali.
IN PUNTI STRATEGICI - Secondo la corte, il camion-vela lasciato a lungo in esposizione nei punti nevralgici della città è una specie di enorme pubblicità, molto visibile a tutti, e come tale va assimilato a uno dei numerosi cartelloni che campeggiano in città. Il comune, aggiungono i giudici, non può tollerare quello che sarebbe un “espediente elusivo”, per non pagare la tassa: creerebbe disparità fra le società del settore e fra le aziende inserzioniste. Se proprio non si vuole sborsare il balzello, va dimostrato che l’uso del veicolo avviene per uno scopo diverso da quello pubblicitario.