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L’irresistibile ascesa del car sharing

09 aprile 2014

Uno studio a livello mondiale ha rilevato come questa forma di mobilità si stia sviluppando sia negli Stati Uniti che in Europa.

L’irresistibile ascesa del car sharing
IDEA CHE FUNZIONA - Pare proprio che il car sharing stia trovando proseliti sempre più diffusamente. Evidentemente piace questa forma di mobilità individuale che prevede l’uso di auto messe a disposizione per tempi brevi da società che organizzano il servizio con flotte e punti di parcheggio. Che l’idea stia incontrando molti consensi lo si deduce da uno studio condotto dalla società di consulenza aziendale AlixPartners che è stato presentato l’altro giorno a Milano nell’ambito di Missione Mobilità, iniziativa organizzata da Amoer, Associazione per una Mobilità Equa e Responsabile. 
 
UN MILIONI DI UTENTI NEL MONDO - Secondo la ricerca, intitolata “Car sharing, dal possesso alla fruibilità dell’auto. Sfide e opportunità della nuova mobilità urbana” oggi gli utenti del car sharing sono circa un milione nel mondo, che poi significa negli Stati Uniti e in Europa, e la tendenza è senz’altro di crescita, con più utenti e più aziende che si dedicano a questo genere di attività.
 
GERMANIA LEADER - Il paese in cui oggi il car sharing è più diffusa è la Germania, con 37 città in cui ci si può muovere con questa modalità: gli utenti sono oltre circa 800 mila e oltre 13 mila sono i veicoli delle flotte delle società in attività. A Berlino ci sono 2.300 vetture e 207 mila utenti, numeri che fanno della capitale tedesca la città con la maggior presenza di auto condivise. 
 
I NUMERI - Una buona presenza la vanta anche Londra, con 2.250 vetture e 120 mila utenti; a Parigi si contano 2.000 auto e 105 mila utenti-clienti delle società che hanno avviato il business dell’auto condivisa. Madrid conta solo 130 auto per 8.000 utenti. In Italia è Milano che fa da battistrada: già a fine 2013 le diverse società che operano nel capoluogo lombardo contano oltre 1.500 vetture e più di 90 mila utenti. A Roma ci sono 120 veicoli e 2.500 iscritti che usano le auto a disposizione. E le prospettive, secondo gli analisti, sono di grande sviluppo. Le previsioni parlano di circa 4 milioni di utenti negli Usa, con 32 mila veicoli, e di 8 milioni in Europa, con 70 mila unità. 
 
FUTURO DI CRESCITA - L’indagine della AlixPartners mette in luce anche un aspetto che normalmente non viene preso in considerazione ma che rischia di avere conseguenze sull’industria. Si tratta della progressiva diminuzione del parco auto privato, a vantaggio di una mobilità che conta sul car sharing. Lo studio rileva infatti che in Europa e in America nei prossimi 6 anni saranno circa 4,3 milioni gli automobilisti che rinunceranno ad acquistare un’auto personale riuscendo a soddisfare le proprie esigenze di mobilità con il car sharing. Si invitano pertanto le case costruttrici ad affrontare l’argomento prima che diventi un grave problema per loro. Alcune di esse sono già presenti in prima persona nel mercato del car sharing: la Mercedes con Car2Go e la BMW con Drive Now.


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