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L’ANFIA si appella al governo per la difesa del settore

Pubblicato 01 giugno 2022

In vista delle votazioni europee sul pacchetto di riforme climatiche Fit for 55, l’ANFIA chiede agli europarlamentari italiani di prendere una decisione ponderata sull’abbandono del motore termico.

L’ANFIA si appella al governo per la difesa del settore

AL VOTO - Tra il 7 e l’8 giugno 2022 al parlamento europeo si vota il pacchetto di riforme climatiche denominato Fit for 55, che prevede la riduzione delle emissioni di gas-serra del 55% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030. La proposta, che contiene al suo interno 12 misure, interessa su vari punti il settore automotive: dal bando ai motori a combustione dal 2035 fino alla revisione delle norme di riduzione delle emissioni di CO2 delle auto e dei veicoli commerciali leggeri al 2025 e al 2030. Due nodi che secondo l’ANFIA sarebbero le direttive più critiche per il nostro Paese, perché intaccherebbero gli interessi della nostra industria. Dunque, in vista della votazione sul provvedimento avanzato dalla commissione europea, l’associazione della filiera automobilistica italiana ha chiesto ai nostri europarlamentari di prendere una decisione ponderata, realistica e non ideologica sulla prossima transizione energetica.

IL PUNTO DELLA SITUAZIONE - Oltre all’appello al governo, l’ANFIA ha fatto anche il punto della situazione sul momento che sta vivendo l’industria automotive italiana. Dai dati emerge il quadro di un settore in difficoltà, con numeri ben lontani dal periodo pre-covid: se nel 2017 si immatricolavano quasi 2,2 milioni di veicoli in Italia, nel 2021 sono stati 1,67 milioni i mezzi registrati. Inoltre, se guardiamo al primo trimestre 2022, assistiamo a una contrazione del mercato del 22% (rispetto allo stesso periodo del 2021) a causa dell’‘effetto attesa’ degli incentivi.

SGUARDO SULLA PRODUZIONE - Per quanto riguarda la produzione, se l’industria italiana si era ripresa dopo la crisi del 2012, superando la soglia del milione di veicoli assemblati nel triennio 2015-2017, dal 2018 ha ripreso a precipitare. Nel 2019 erano 915.000 i veicoli costruiti in Italia, per poi crollare a 770.000 nel 2020 a causa dei lockdown e della crisi legata all’approvvigionamento delle materie prime. Una situazione non certo migliorata alla fine della pandemia, infatti nel 2021 la produzione è risalita solo del 2,4% per una quota pari a 796.000 unità. Inoltre, se guardiamo all’inizio degli anni Duemila, la filiera italiana fabbricava 1,7 milioni di mezzi nuovi, con il nostro Paese al quinto posto nella classifica dei produttori europei di autovetture, mentre oggi siamo in settima posizione dietro alla Repubblica Ceca e alla Slovacchia.

SOLUZIONI ALTERNATIVE - Dopo questa premessa sui dati dell’industria italiana, l’ANFIA ha sottolineato l’importanza di tornare a una produzione sulla soglia del milione di veicoli per garantire investimenti sul territorio e lo sviluppo competitivo della componentistica nostrana. Mentre per far fronte ai cambiamenti climatici e all’inquinamento, l’elettrificazione dovrà essere sì un pilastro, grazie al suo ventaglio di opportunità, ma non l’unica soluzione. L’ANFIA sottolinea che l’utilizzo di questa tecnologia creerebbe un forte disequilibrio nel mercato, essendo oggi di totale dominio asiatico. Le stime di ANFIA, infatti, prevedono la perdita di 73.000 posti di lavoro a causa dell’avvento della mobilità elettrica. Per questo motivo per raggiungere la decarbonizzazione l’associazione immagina un contributo di diverse tecnologie a fianco dell’elettrico come i biocombustibili, i carburanti sintetici e l’idrogeno, ambiti in cui la filiera italiana sta già facendo grossi investimenti.

IL PUNTO DI VISTA DI ALCUNI ESPONENTI - Anche alcuni esponenti del governo condividono il punto di vista dell’ANFIA, ne è un esempio il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti che ha sottolineato la necessità di misure che contrastino la crisi climatica, ma con l’utilizzo di tecnologie alternative e non esclusivamente basate sulla mobilità elettrica.



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Ritratto di Mbutu
1 giugno 2022 - 18:50
L'anfia dovrebbe appellarsi all'incapacità di intendere e di volere, oltre che alla clemenza della corte. Tra l'altro nel dare i numeri (anche in senso lato) neppure si accorgono che in pratica stanno denunciando la propria incapacità: numeri in picchiata da 20 anni che quindi nulla hanno a che fare con l'auto elettrica. E poi resta sempre la solita domanda a cui ne loro ne il loro santo protettore giorgetti (ne i loro adepti anche su questo sito) rispondono mai: combustibili alternativi, COME E DOVE?
Ritratto di Quello la
1 giugno 2022 - 21:17
Beh, molto bene: era tanto che non ti leggevo, caro Mbutu!
Ritratto di Oxygenerator
2 giugno 2022 - 02:00
Concordo con lei.
Ritratto di Giulio Menzo
1 giugno 2022 - 19:16
2
Non siamo in grado di sostenere la rivoluzione elettrica su larga scala, e loro se ne sono accorti. Secondo me.
Ritratto di giulio 2021
1 giugno 2022 - 19:27
Che tradotto significa se arrivano quelli che dico io (non DR, MG o Aiways, quelli seri) questi chiudono baracca e burattini.
Ritratto di Tu_Turbo48
1 giugno 2022 - 19:40
@Giulio certo, sempre se arriveranno però. Ma mi sa che si perderanno per la strada, quindi posso dormire tranquillamente seren. come sempre ogni anno chiederanno il prossimo anno.
Ritratto di Tu_Turbo48
1 giugno 2022 - 21:48
*pardon chiuderanno.
Ritratto di giulio 2021
1 giugno 2022 - 22:30
A si per un anno possiamo dormire tranquilli, per un anno si forse. A Torino come saprete già hanno venduto neanche 1.000 Fiat e quasi 500 DR e non sono neanche elettriche...
Ritratto di IloveDR
1 giugno 2022 - 19:43
3
il problema sono le temperature sul mediterraneo molto al di sopra della media, la siccità, l'ottusità degli esseri umani, egoisti e sporchi.
Ritratto di Oxygenerator
2 giugno 2022 - 02:09
Ma scusate, sará che personalmente quando sento parlare di associazioni, mi parte l’embolo, ma dove erano questi dell’anfia nel 2000, quando gli esponenti europei decisero e gli stati aderirono alla transazione elettrica. Perchè l’anfia non denuncia il fatto che le aziende hanno dormito per 20 anni, prima di mettersi a rincorrere Tesla ? Proposte realizzabili dall’anfia ne arrivano, o restiamo sul vago, biocombustili, idrogeno etc etc, senza guardare costi e fattibilitá ? No perchè per dire cose a caso, son capace anch’io, non c’è bisogno di un’ennesima associazione del paese più associato al mondo. Le proporrei, a etanolo, ad elastico, a vapore, a vela, a spinta….
Ritratto di alvolantignolo
2 giugno 2022 - 05:39
Nei paesi orientali col costo del lavoro che hanno ci sorpassano senza mettere la freccia in qualunque contesto industriale, soprattutto se di nuova diffusione, soprattutto se basato sull'elettronica ed elettricità. Erano gli esponenti europei che lo dovevano sapere e temere, prima di mettere il mercato auto Europeo in situazione di crolli vendita ripetuti mese dopo mese di -20, -30, -40%. Ma non essendo il loro stipendio vincolato a questi discorsi sono andati dritti per la loro strada ideologica.
Ritratto di Oxygenerator
2 giugno 2022 - 10:14
Sono 20 anni che il comparto auto va di negativo in negativo. Marchi e aziende si sono fuse in agglomerati enormi, proprio per evitare fallimenti. Dare la responsabilità di tutto cio a chi, non vuole continuare ad essere ostaggio e avvelenato dagli scarichi degli altri, è pretestuoso. Il mercato auto viene drogato dagli incentivi da 30 anni. Cosa bisogna fare, per farvi capire che la situazione è già cambiata, non sta cambiando. I giovani se ne sbattono altamente delle auto, le vendite sono già state fatte. 60.000.000 di italiani e 40.000.000 di autoveicoli. Cosa dobbiamo fare. Cominciare a collezionarle per colore per farvi fare le vendite e salvare il vostro stipendio ?
Ritratto di alvolantignolo
3 giugno 2022 - 06:33
Non vedo la correlazione fra le tue obiezioni e il mio discorso. Le aziende si sono fuse alcune sì altre no. Bmw e Mercedes vanno per i fatti loro, Renault si è addirittura staccata da Nissan e Mitsubishi, ma tanto il fatto delle fusioni non c'entrerebbe niente lo stesso e non ho capito per cosa l'avresti messo in ballo. Passando a noi, se non vuoi vivere in mezzo allo smog trasferisciti in campagna facendo tu per primo il passo per il tuo benessere, invece di aspettare che qualcuno per tutelare un tuo desiderio mandi in malora il resto della comunità con piani al momento inattuabili. Senza offesa ma mi sembra il solito discorso di volere che, parlando per gli altri, tutta Europa rinunci all'auto, ma poi sul lato personale in casa ci sono minimo un paio di auto, riscaldamento a palla d'inverno e con climatizzatori d'estate uno in ogni stanza, corrieri che tutti i giorni portano qualcosa a casa, mai rinunciare ad andare a cenare sabato sera all'altro capo della città a base di pesci carni vini e birre in voga che prima hanno fatto il giro del mondo. E poi il mattino dopo "ahi quanto si respira male qui, ma non è colpa mia perché io appena è uscita ho preso la 500 elettrica invece di quella benzina".
Ritratto di Oxygenerator
3 giugno 2022 - 09:21
Beh, no, è diverso. I vari stellantis, toyota group, volks group, bmw group ( bmw, mini, rolls ) daimler ( mercedes, smart, amg, daimler camion, evobus ) renault fino a ieri contengono dai 5 ai 15 marchi al loro interno, che da soli, nella quasi totalità, sarebbero morti anni e anni fa. Per questo l’ho tirato in ballo. Perchè c’è un motivo per i grossi agglomerati, ed è che tutti sti marchi non vendevano abbastanza per stare sul mercato. Il che è indice che il mercato non è abbastanza grande per mantenerli tutti, con le gamme complete. Il tutto per dire che le vendite erano al ribasso da tanti anni, talmente tanti che poche sono le marche esenti da problemi di tenuta del mercato. Quindi ripeto, il suo tentativo di addossare all’auto elettrica la crisi delle vendite automobilistiche è pretestuoso. Poi per quel che riguarda il mio luogo di residenza. Io vivo a milano da 60 anni, tranne alcuni periodi ( faccia un totale di 10/15 anni ) in cui ho vissuto all’estero, ma sempre in grandi città europee. Ebbene qualche conclusione si può trarre quando vedi altre città, anche molto più grandi e affollate, girare molto meglio di quella in cui vivi. Una, ad esempio, salta subito all’occhio. L’enorme quantità di auto private che girano in italia, rispetto agli altri paesi, più grandi e affollati. Ma è veramente una differenza enorme. Uno dei motivi per cui il traffico privato va disincentivato è proprio questo. Il problema non si risolve trasferondosi in campagna, anzi sono proprio loro il problema. Perchè vogliono vivere fuori all’aria buona, ma per lavoro vengono in città, ad appestare chi ci vive, che non credo abbia meno diritti degli altri abitanti della penisola. O è cosí? Noi che viviamo in città non abbiamo il diritto di vivere e respirare degnamente ? Londra, barcellona, madrid, berlino, francoforte, vienna, amsterdam, sono solo le prime che mi vengono in mente, hanno un traffico cittadino automobilistico, molto minore del nostro, ed una circolazione del traffico privato molto limitata se fatta in automobile, con grandi zone pedonali, ztl, e zone completamente chiuse. Oltre ad avere, alcune, tariffe d’ingresso, parcheggi a costi enormi e multe salatissime per chi sgarra. Ed i mezzi a milano funzionano e anche bene e sono numerosi, ma quelli che vengono da fuori pretendono di parcheggiare sotto il lavoro. Quindi se tutto sto traffico lo limitassimo o perlomeno lo rendiamo elettrico, visto che viviamo sulla pianura padana, sarebbe meglio per l’aria. Inoltre, altro vantaggio dell’elettrico, sono le percorrenze. Col diesel e la benza a quasi 2 € al litro (visto ieri alla q8), per fare dai 12 ai 20 km se va bene, con quel prezzo con l’elettrica, fa dai 30 ai 50 km, dipende dal consumo dell’auto e da dove la ricarica. Quindi al di la di esercizi commerciali, a milano, a fronte di 1.500.000 di residenti fissi, c’è poi un ingresso di auto dall’esterno che è di pari entità. Troppi. Ed infatti la città è intasata e con le grande arterie intorno, piene di auto, perennemente in coda.
Ritratto di Oxygenerator
3 giugno 2022 - 09:49
A bruciare benzina e gasolio inutilmente. Ognuna di quelle auto. Ha per caso un’idea dei costi, che tutto ciò comporta, oltre che farci vivere male, tutti ? Il problema non sono gli avventori serali dei locali. Perchè limitano il problema alle zone della movida, e prrchè non sono 1.500.000 di persone. Il problema è tutto il giorno, con quel numero di auto, avanti e indietro. Il comportamento poi a casa di ognuno di noi, rispecchia poi, la propria personalità. Le merci sono essenziali e possono arrivare solo in una maniera. Le persone possono scegliere come spostarsi. E possono anche scegliere di essere civili. Se ancora si sa cosa significa il termine.
Ritratto di Lorenz99
2 giugno 2022 - 07:51
GENTE CAPACE SOLO DI DELOCALIZZARE O RICORRERE ALLA CASSA INTEGRAZIONE, ORA VORREBBERO IL REDDITO DI CITTADINANZA. PUNTASSERO SULL'INNOVAZIONE, E LEGGESSERO LA STORIA DI HENRY FORD, CHE ALZÒ GLI STIPENDI PER VENDERE LE AUTO AI SUOI DIPENDENTI. MA IN ITALIA CON STIPENDI DA 1200€ E UTILITARIE A 25000€ DOVE CREDONO DI ARRIVARE? SE NON CAMBIANO FARANNO LA FINE DI DR ,IMPORTATORI DI MADE IN CHINA.
Ritratto di deutsch
2 giugno 2022 - 08:22
4
Se anziché lanciare gradi generaliste proponessero soluzioni o progetti concreti per realizzare gli obiettivi sarebbe più comprensibile il loro punto di vista
Ritratto di Quello la
2 giugno 2022 - 09:31
Vorrei difendere ANFIA perché la penso come "lei": l'elettrico è una delle alternative e non può essere l'unica e perlopiù imposta. Ma l'associazione lo dice in maniera strumentale, ovvero perché - come sottolineato anche da altri - sono in ritardo sull'elettrico. Si fossero svegliati 20 anni fa non saremmo in questa situazione. La cosa sconcertante non è, però, la domanda "dov'era ANFIA quando hanno approvato i nuovi parametri più stringenti?", ma "perché ANFIA non ha letto il blog di AlVolante?", dove da anni si dicono le stesse cose che oggi dice "lei"? :-)
Ritratto di Mbutu
2 giugno 2022 - 23:04
Quello la, a me piacerebbe capire come la si possa pensare come anfia. E ripeto sempre le stesse domande: cosa vuol dire "neutralità tecnologica"? Quando quel babbeo di giorgetti parla di biocarburanti, sa quale sia la resa di un ettaro di fotovoltaico rispetto ad un ettaro coltivato a biocarburanti? Oppure sa che il fotovoltaico può essere implementato su terreno già consumato (tetti, strade,ecc) mentre i biocarburanti richiedono terreno "buono"? (E poi magari importiamo grano dall'ucraina). Quando si preoccupano di dipendere dalla Cina (anziché implementare una filiera del riciclo che "rubi" materie prime) sono consapevoli che i biocarburanti li produrrà bolosonaro ridendo a zero l'amazonia? Quando parlano di idrogeno, ci tengono nascosta una scoperta tutta italiana che rende meno energivoro il processo? Ed i grandi investimenti sono il singolo distributore a Bolzano? La verità è che la "neutralità tecnologia" è una supercazzola buona solo per tergiversare perché non hanno ne idee ne competenze. E in effetti non è un caso che siano le cose che dicono su alvolante altri che non hanno né idee né competenze.
Ritratto di Edo-R
3 giugno 2022 - 00:21
Anche pensare di produrre energia ad ettari ed ettari con fotovoltaico è da babbeo. O si brucia gas o nucleare per mandare avanti un paese, il resto è un piccolo contributo, non si passa all'elettrico così.
Ritratto di Giuliano Della Rovere
3 giugno 2022 - 11:19
@mbutu, concordo su tutto, ma sul fatto che non abbiano idee e competenze no. Le hanno e le stanno mettendo a disposizione della lobby degli idrocarburi. La neutralità tecnologica è il tentativo di tenere dentro ai finanziamenti i settori tradizionali.
Ritratto di Mbutu
3 giugno 2022 - 12:12
Sicuramente hai ragione, solo che è talmente assurdo che il mio primo istinto è pensare che se sapessero veramente di cosa parlano se la inventerebbero meglio. Allora diciamo che non hanno fantasia.
Ritratto di Giuliano Della Rovere
3 giugno 2022 - 13:51
Già. Lo hai espresso chiaramente nel commento precedente. È talmente difficile da sostenere come tesi che hanno dovuto inventare una locuzione (neutralità tecnologica) rassicurante da contrapporre ad una presunta foga ideologica, quando è una semplice valutazione dei fatti a sostenere che oggi alternative non ce ne sono. Non credo nella poca lungimiranza o impreparazione, la politica sceglie, conoscendone le conseguenze, di rassicurare un certo tipo di elettorato e certi gruppi di influenza con provvedimenti di corto respiro. Sprecheremo importanti risorse che andrebbero destinate massicciamente per ridurre i consumi e per produrre in casa tutta l’elettricità che ci serve principalmente da fonti rinnovabili.
Ritratto di brando1
4 giugno 2022 - 10:09
Se tengono i prezzi così alti e continuano ad aumentarli togliendo degli optional gratuiti oramai per prendere una auto abbastanza performante cioè full hibrid con dispositivi di sicurezza almeno da 2 2,5 ci vogliono più di 30 mila euro. I casi sono due o i concessionari abbassano la loro provvigione di almeno il 15% perchè guadagnano sia sul nuovo che sulla permuta dell'usato o i fabbricanti riducono i listini di almeno del 20% così si che il mercato riparte e non chiedendo sempre aiuti dallo stato, di fare l'imprenditore così sono capaci tutti quando guadagno mi tengo tutto io e quando ho un momento di crisi chiedo aiuto allo stato così è come se fossero dello aziende statali
Ritratto di lovedrive
2 giugno 2022 - 14:46
Cosa piangono se loro non riescono a produrre quello che vendono? E poi se non vogliono produrre quello che il mercato chiede? P. Es giulia sw.
Ritratto di brando1
4 giugno 2022 - 10:04
Se tengono i prezzi così alti e continuano ad aumentarli togliendo degli optional gratuiti oramai per prendere una auto abbastanza performante cioè full hibrid con dispositivi di sicurezza almeno da 2 2,5 ci vogliono più di 30 mila euro. I casi sono due o i concessionari abbassano la loro provvigione di almeno il 15% perchè guadagnano sia sul nuovo che sulla permuta dell'usato o i fabbricanti riducono i listini di almeno del 20% così si che il mercato riparte e non chiedendo sempre aiuti dallo stato, di fare l'imprenditore così sono capaci tutti quando guadagno mi tengo tutto io e quando ho un momento di crisi chiedo aiuto allo stato così è come se fossero dello aziende statali
Ritratto di marioangelogiorgio
4 giugno 2022 - 10:34
Andiamo verso una decrescita infelice. I pensionati con la minima passeranno l'inverno al freddo. A chi ha lavori a tempo determinato nessuno dà finanziamenti o noleggi per le auto. Invece di dare incentivi ai ricchi, che non ne hanno bisogno, perché i nostri governanti non usano detti fondi per noleggiare a prezzo di costo utilitarie ai nuovi poveri, con lavoro a tempo determinato e salari da fame? L'anfia batte cassa. Lo Stato dia contributi per le nuove tecnologie di batterie e motori elettrici. Meglio avere le auto elettriche a 10000 euro piuttosto che pagare cassa integrazione e successiva disoccupazione...
Ritratto di andi9
6 giugno 2022 - 11:42
Basta con queste follie dei burocrati europei, spero che finalmente almeno la parte più pensante dell'Italia si opponga alla distruzione di milioni di posti di lavoro per la follia dell'elettrificazione! Svegliatevi
Ritratto di LanciaRules
6 giugno 2022 - 12:41
non si sveglieranno mai: sono già in fila per la quarta dose...
Ritratto di Giuliano Della Rovere
6 giugno 2022 - 14:23
Preferiamo sognare, ce lo conceda