ANSIA METROPOLITANA - A quanti non è capitato di dover cercare a lungo un parcheggio? E, magari, di guardare in cagnesco altri automobilisti alle prese con il nostro stesso problema? In città capita spesso, ed è facile che scoppi un diverbio. Secondo un’indagine della Direct Line, una compagnia di assicurazioni online, sei italiani su dieci (il 57%) hanno ammesso di aver avuto delle discussioni. Le ragioni sono le più disparate, ma le situazioni che fanno scattare più di frequente la collera sono rivolte verso chi ha lasciato l’auto in doppia fila, bloccandoci (56%); oppure occupa lo spazio di due vetture (40%) o ci soffia il posto all’ultimo momento.
CI SI INDIGNA - Molti intervistati non sopportano la maleducazione di chi occupa l’area riservata ai portatori di handicap (68%), oppure lascia la macchina in seconda fila (63%) o sul marciapiede, togliendo spazio ai pedoni (57%). Insofferenze che presentano sfumature diverse secondo l’età: fino a 25 anni sono rivolte verso chi sosta in doppia fila impedendoci di uscire dal parcheggio (71%), oltre i 45 con chi occupa il passo carrabile (62%), mentre tra 25 e 35 anni non si sopportano i parcheggi a incastro che richiedono molte manovre per uscire (54%).
PENE PIÙ SEVERE - La soluzione? Un automobilista su tre pensa a multe più salate (34%), e molti vorrebbero andare per le spicce, facendo rimuovere dal carro attrezzi le vetture parcheggiate scorrettamente (31%). In minoranza, convivono opinioni più disparate: da chi ritiene che basti togliere dei punti dalla patente (12%), alle posizioni più estreme, come quelle di chi vorrebbe far sequestrare la vettura per due settimane (11%) o obbligare gli “incivili” a lavorare per una settimana come ausiliari del traffico (10%).
GUAI A CHI LO TOCCA - Non parliamo poi del posto auto sotto casa: secondo uno studio internazionale, sempre effettuato dalla Direct Line, sei persone su dieci si irritano quando vedono che è occupato (58%) e tanti sono convinti che questo spazio, anche se pubblico, gli spetti di diritto (27%) e arrivano a difenderlo a ogni costo, utilizzando bidoni della spazzatura o coni di plastica per delimitarlo (10%). Infine, uno su due (49%) è convinto che negli ultimi cinque anni la situazione sia peggiorata.











