UN PO’ DI AFFANNO - Il mercato europeo dell’auto mostra segni di rallentamento. Secondo i dati diffusi dall’Acea (l’associazione dei costruttori) a maggio le auto immatricolate nei paesi dell’Unione europea a maggio 2018 sono state 1.398.913, che significano un incremento dello 0,8% rispetto allo stesso mese delle scorso anno. Con questa stazionarietà di maggio il bilancio da gennaio resta abbastanza positivo: 6.879.885 le auto immatricolate, con un aumento del 2,4% rispetto all’anno scorso. Come già nei mesi scorsi, il quadro complessivo di maggio contiene però diverse tendenze, con i mercati più consolidati (e più grandi) che arrancano, mentre nei paesi di più recente adesione all’Unione europea (che sono anche automobilisticamente più “giovani”) si registra una crescita sostenuta.
EXPLOIT NAZIONALI - La tendenza è esplicitata da tre valori: quelli relativi alla variazione nei confronti del maggio 2017 in Romania, Bulgaria e Lituania, dove la crescita è stata rispettivamente del 43,3% (11.555 auto immatricolate), 34,6% (3.308) e 32,6% (1.692%). Forti sono anche gli aumenti registrati in Ungheria (+17,5%). Da sottolineare per il significato che hanno sono le immatricolazioni registrate in Grecia, dove con 12.467 c’è stata una crescita del 16,9%, confermando che la situazione greca ha intrapreso la strada del miglioramento.
FASE DI RIFLESSIONE - Tra i paesi che hanno una storia automobilistica più lunga hanno avuto un maggio in discreto aumento la Finlandia (+12,9%), il Belgio (+7,1%), la Spagna (+6,7%) e la Svezia (+6,7%). Un po’ più modesto ma comunque con chiara tendenza positiva è il risultato registrato in Gran Bretagna: +3,4% (con 192.649 vetture registrate). Per gli altri mercati nazionali prevale la stabilità, nel senso che le variazioni sono contenute. Fa eccezione la Germania che lamenta un calo del 5,8%, con 305.057 vetture immatricolate.
CINQUE MESI BUONI - Un po’ diversa è la tendenza rilevabile dai risultati relativi al periodo gennaio-maggio. I dati dei cinque mesi dall’inizio del 2018 mettono in mostra dieci paesi con aumenti a due cifre, di cui cinque oltre il 20%. A brillare in questo modo sono Romania (+29,3%), Ungheria (+28,6%), Lituania (+25,6%), Bulgaria (+25,6%), Grecia (+23,7%). Comunque, il bilancio dei cinque mesi mette in evidenza come la tendenza al rallentamento è recente, in quanto sono soltanto quattro i paesi che lamentano un calo rispetto al 2017: Gran Bretagna (-6,8%), Irlanda (-4,3%), Danimarca (-1,6%), Italia (-0,3%).
IL LUSSO SEGNA IL PASSO? - Più variegato è il bilancio di maggio per quel che concerne i risultati delle diverse marche. C’è chi fa un risultato formidabile, come la Jeep che con 17.916 immatricolazioni riporta un incremento del 102%, ma c’è anche chi lamenta il segno meno. Per esempio, si fa notare l’andamento negativo delle marche di prestigio: l’Audi registra un calo del5,2%, la BMW è arrivata al -7,9% e la Mercedes ha segnato un calo del 5,7%. In contrasto con questi andamenti delle tre case tedesche del lusso, ci sono le rivali Lexus e Jaguar che spuntano una crescita notevole: +20,6% per la prima e (3.985 unità immatricolate) e +25,4% per la seconda (6.419 unità nel mese)•.
SEGNI DIVERSI - Tra i marchi cosiddetti generalisti, cioè con una gamma articolata, spicca il risultato della Seat, in aumento del 25,7%, con 42.460 immatricolazioni nel mese. Bene ha fatto la Dacia, che con 53.074 unità ha realizzato un incremento del 14,1%. Sull’altro versante ci sono invece case per cui maggio non è stato favorevole, come la Nissan che con 38.970 immatricolazioni lamenta un calo del 16,4%, e la Fiat, che con 75.827 immatricolazioni accusa una perdita del 11,1%. Nel gruppo FCA va rilevato il buon maggio dell’Alfa Romeo, le cui immatricolazioni sono cresciute del 10,8%, con 8.674 unità immatricolate.