SUL TEMA DEL GIORNO - L’amministratore delegato della FCA non ha usato mezzi termini su temi “caldi” come l’acquisizione della Opel da parte del gruppo francese PSA. Secondo Sergio Marchionne (qui sopra), infatti, la General Motors (proprietaria finora dei marchi Opel e Vauxall) ha subito uno “scacco”. In passato il numero uno del gruppo Fiat Chrysler aveva “bussato varie volte” alla porta della GM, senza mai ottenere risposte. Dopo questo accordo, l’interesse di una fusione tra FCA e GM non può che calare, perché senza la Opel si riducono (del 20%, stando alle parole del manager italo-canadese) le possibili sinergie a livello tecnologico e industriale. Resta in essere il contratto con PSA per la produzione di veicoli commerciali, la joint venture Sevel, che prevede un accordo fino al 2020. Ma se i francesi vorranno tirarsene fuori, già entro l’anno il gruppo FCA potrebbe andare avanti da solo.
GUARDANDO DENTRO CASA - Venendo ai marchi del gruppo FCA, Sergio Marchionne ha annunciato che la prossima generazione della Fiat Panda, che debutterà tra il 2019 e il 2020, non verrà più prodotta a Pomigliano d’Arco. Lo stabilimento campano, infatti, è in grado di realizzare prodotti più complessi (e quindi più redditizi). Sempre tra un paio d’anni si vedranno i primi risultati sul marchio Alfa Romeo. Per allora l’amministratore delegato della FCA potrebbe essere qualcun altro (mentre Marchionne dovrebbe mantenere la guida della Ferrari). Quel che lo stesso manager ha sottolineato è la necessità di introdurre altri due nuovi prodotti dopo la Giulia e la Stelvio. Un modello più grande e uno più piccolo (ovvero l’erede della Giulietta), della quale non è da escludere anche una variante suv.
SULLA LANCIA, PESA UNA SPADA - Secondo Sergio Marchionne, il gruppo FCA non venderà alcun marchio in Europa. Almeno finché sarà lui a dirigere le operazioni. Sulla Lancia (ormai rimasta con un solo modello) restano però le perplessità di non aver mai trovato un progetto convincente in termini di investimenti e di possibili ritorni economici. Allargando lo sguardo, c’è anche il problema della capacità produttiva in Europa, superiore rispetto alle necessità del mercato. Il tema, stando sempre alle valutazioni del leader della FCA riguarda ovviamente anche altri gruppi. Dovrà farci i conti anche Carlos Tavares, alla guida del gruppo PSA, inclusi, da ieri, i marchi Opel e Vauxall.