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Marchionne "lancia" la nuova Chrysler

05 novembre 2009

Utili dal 2011 e risparmi per 2,9 miliardi di dollari entro il 2014. I primi modelli “by Fiat” arriveranno nel 2012. Ma il rilancio del gruppo Chrysler è già iniziato.

Con una conferenza stampa durata otto ore (nella foto, uno dei momenti in cui ha parlato Marchionne) sono stati annunciati tutti i particolari del rilancio della Chrysler. Ve li proponiamo mostrandovi anno per anno quali saranno i modelli destinati a cambiare le sorti del colosso americano.

2010 - Già l'anno prossimo vedremo l'arrivo di "restyling" e nuovi modelli. Verrano "rinfrescate" dal punto di vista estetico praticamente tutte le auto del gruppo americano. In particolare le Chrysler Sebring e la Town & Country (la Grand Voyager); le Dodge Caliber (già dalla fine del 2009), Avenger, Journey e Grand Caravan; le Jeep Patriot, Compass, Wrangler e Liberty.

Nei primi sei mesi inizieranno le vendite, sia della nuova 300 C, sia della nuova Jeep Grand Cherokee. Entro la fine dell'anno cesserà la produzione della PT Cruiser e della supercar Dodge Viper. Inoltre, verranno consegnate le prime Fiat 500: la loro produzione nello stabilimento di Toluca in Messico è già iniziata.

2011 - Nell'anno in cui si festeggieranno i 70 anni della Jeep, il più famoso marchio di fuoristrada presenterà una versione speciale della Wrangler, suo cavallo di battaglia. Verrà ridiscusso in quali Paesi continuare la commercializzazione della grossa Commander: in Italia non dovrebbe più essere venduta. La Dodge Nitro, invece, verrà "rinfrescata".

2012 - Tra tre anni si vedranno i primi modelli costruiti sul pianale C-Evo (quello dell'Alfa Romeo Milano). Saranno una berlina compatta da vendere con i marchi Chrysler e Dodge. Lo stesso anno segnerà il ritorno in America dell'Alfa Romeo. Le auto designate saranno la MiTo e la Giulia, l'erede della 159 che utilizzerà il pianale C-Evo allungato.

2013 - Nel 2013 ci sarà l' “invasione” dei nuovi modelli “by Fiat”. Sul pianale della Punto verranno costruite tre auto: una “baby” Chrysler, una Dodge e una Suv compatta da vendere come Jeep. Quest'ultimo modello potrebbe avere molto in comune con l'erede della Fiat 16. Dal pianale C-Evo verrà derivato un unico modello che sostituirà le Jeep Patriot e Compass, la nuova Liberty, le eredi della Chrysler Sebring e della Dodge Avenger, e una crossover Chrysler.

2014 - La Chrysler Town & Country, monovolume molto apprezzata e conosciuta in Italia come Grand Voyager, verrà sostituita dal nuovo modello. Stessa sorte anche per la versione Dodge, la Grand Caravan, non importata in Italia.

TRAZIONE JEEP - A trainare il rilancio del colosso americano sarà la Jeep. Il marchio di fuoristrada, all'interno del gruppo Chrysler è quello più conosciuto nel mondo. Forte di questo, l'obiettivo di Sergio Marchionne è vendere 800.000 Jeep entro il 2014, ovvero aumentare in cinque anni la produzione di ben il 60%.

SINERGIE - Da quello che è emerso dalla conferenza di ieri, il segreto del rilancio starebbe tutto nelle strette sinergie tra il Gruppo torinese e quello americano. Oltre ai pianali di Panda/500, Punto e Milano, la Fiat fornirà ai marchi della Chrysler i motori a benzina MultiAir e i turbodiesel Multijet. Da parte sua, la Casa americana metterà in condivisione il pianale a trazione posteriore denominato LX (quello della nuova Chrysler 300 C) sul quale saranno costruite le future ammiraglie italiane. E porterà avanti lo sviluppo della tecnologia ibrida e elettrica per tutto il gruppo italo-americano.

RISPARMI - Grazie alle sinergie, che porteranno al lancio di 21 nuovi modelli realizzati utilizzando solo 7 pianali contro gli 11 attuali, il gruppo Chrysler entro il 2014 dovrebbe riuscire a risparmiare 2,9 miliardi di dollari e dal 2011 tornare a generare utili. Una missione impossibile? Stando alle dichiarazioni di Sergio Marchionne no: a fine settembre, nelle casse della Chrysler c'erano 5,7 miliardi di dollari di liquidità, contro i 4 miliardi di guigno. Inoltre, il terzo trimestre è stato chiuso con un utile lordo di 200 milioni di dollari. Chiari segni che, grazie ai primi tagli operati, la Chysler sta piano piano risalendo la china.

 

Il piano Chrysler in sintesi
Dal 2011 il gruppo Chrysler tornerà a generare utili.
Le sinergie permetteranno di risparmiare 2,9 milioni di dollari entro il 2014.
Entro cinque anni verranno prodotti 21 nuovi modelli.
Riduzione delle piattaforme da 11 a 7 entro il 2014. Tre saranno condivise con il gruppo Fiat.
La Jeep farà da traino per il rilancio del gruppo Chrysler.
L'Alfa Romeo tornerà in America dal 2012 con la MiTo e la Giulia.
Le prime auto "by Fiat" saranno prodotte dal 2013.
Il gruppo Fiat fornirà la tecnologia MultiAir e Multijet per i motori.
La Chrysler porterà avanti la ricerca nei motori ibridi e elettrici.
Il pianale della nuova Chrysler 300C (2010) sarà condiviso con le future ammiraglie italiane.
La produzione salirà da 1,3 a quasi 3 milioni di vetture l'anno.

 

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Ritratto di bravehearth
5 novembre 2009 - 17:28
in bocca al lupo!!!
Ritratto di alfamatta
5 novembre 2009 - 18:06
"la Casa americana metterà in condivisione il pianale a trazione posteriore denominato LX (quello della nuova Chrysler 300 C) sul quale saranno costruite le future ammiraglie italiane." E dove sono? Nell'elenco fatto,. non ci sono......... (come nella realtà: partendo dall'Alfa, che costruisce vetture dal 1910, si è aspettato il 2008 per, pensionando la 166, smettere di costruire ammiraglie!! In quanto poi alla Lancia........).
Ritratto di Renys84
5 novembre 2009 - 18:58
Dal mio punto di vista questa alleanza potrebbe essere l'occasione per popolare la gamma dell'una e dell'altra casa con nuovi modelli che possano incrementare segmenti fino ad ora banditi: sarebbe ora che il gruppo Fiat tornasse a produrre grandi berline capaci di minare la concorrenza tedesca e che magari avesse in listino delle vere fuoristrada come la Jeep Cherokee e Gran Cherokee, come del resto il gruppo americano avrebbe bisogno di macchine medio-piccole di qualità capaci di fare mercato, categoria nella quale l'Italia ha la leadership.
Ritratto di Gio82
5 novembre 2009 - 20:25
Credo davvero che questa "alleanza-fusione", farà fare un balzo in avanti sia x Fiat che Chrysler. Penso che con il mercato Americano se dovesse sfondare, Fiat salirebbe sul podio come macchine vendute... Vedremo e forza Super Sergio.... :-)
Ritratto di Al86
5 novembre 2009 - 21:02
Mi viene l'atroce dubbio (spero vivamente di sbagliarmi) che farà fare a Chrysler, Jeep e Dodge la stessa fine che ha fatto fare ad Alfa Romeo e Lancia, e la prima sarà la Jeep, l'idea di fargli produrre e vendere la sostituta della Fiat Sedici è un chiaro segno che a Marchionne non gliene frega un piffero di salvare il gruppo Chrysler, a lui interessa solo vendere le Fiat in america; far fare un SUV (Stupid Useless Vehicle, non solo quello della Fiat) buono solo per il vialetto di casa alla madre di tutti i Fuoristrada (si Fuoristrada con la F maiuscola) che ha creato un genere di veicoli in grado di scalare le montagne mossi da un piccolo diavolo (il nome dato al motore della Willis era per l'appunto GoDevil e non aveva una cilindrata stratosferica nè una potenza esagerata) e con riduttore da trattore, tanto da venire impiegato anche come macchina agricola nel primo dopoguerra, è già un brutto anzi bruttissimo segno (è vero che la Jeep ha anche dei SUV in listino, ma ha anche dei fuoristrada specialistici come Wrangler, Grand Cherokee e Cherokee/Liberty), oltretutto fare fuoristrada sul pianale di un'auto non mi sembra una grande genialata (mi riferisco alla futura sostituta della Liberty), a meno che non sia più un fuoristrada (quindi si ritorna a quanto ho detto nel mio sfogo poco sopra). Poi levare a Dodge, marchio conosciuto in america come simbolo di sportività a partire dagli anni '60, uno dei suoi simboli la Viper (un favore alla Ferrari per levare una concorrente meno costosa?), e far fare a Chrysler utilitarie, pardon compatte (come aveva fatto con Lancia), Chrysler che è un marchio noto per auto "premium" (anche se negli ultimi anni l'affidabilità lascia a desiderare); tutti questi li interpreto come chiari segni a voler fare lo stesso che si fece con Alfa e Lancia ai tempi. Daccordo condividere pianali e tecnologie per ridurre i costi e aumentare l'affidabilità, ma senza distruggere l'essenza di un marchio altrimenti, se devono diventare tutti cloni di Fiat, tanto vale chiudere baracca e burattini e vendere direttamente le Fiat.
Ritratto di Gio82
7 novembre 2009 - 15:24
Ognuno ha la sua opinione e rispetto la Tua ci mancherebbe altro. Ma mi chiedo, come mai Chrysler è fallita?? Forse x colpa della crisi, ok ma anche xkè ormai questi prodotti non vendono +. Loro hanno fatto studi, su dove si stà orientando il mercato statunitense, che credi che fanno cose così come gli girano?? Ora con la crisi con il prezzo della benzina che è salita anche negli States si stà cercando di risparmiare con cilindrate meno grosse e con motori + puliti e con consumi ridotti... Quindi continuare con la filosofia Chrysler vuol dire chiudere tutto e a casa migliaia di persone. Dopo questo è un mio personalissimo parere.
Ritratto di Al86
7 novembre 2009 - 17:44
Non sono contrario che Fiat riveda i modelli del gruppo Chrysler aggiornandoli per renderli piu vicini alle esigenze attuali anche condividendo pianali e tecnologie, semplicemente ritengo che debba contare anche la storia del marchio, cercare di unire innovazione e tradizione per far si che i modelli siano appetibili per chi cerca veicoli meno inquinanti e più parsimoniosi ed econommici ma che comunque a guardarli dicano "sono una Chrysler/Jeep/Dodge", cioè preservare l'identità del marchio, non semplicemente prendere i modelli Fiat aggiungere qualche cromatura qua e la e qualche plastica non vernicata e sostituire il marchio Fiat con quello Chrysler/Jeep/Dodge (più o meno come aveva fatto con Alfa e Lancia) altrimenti quello che risulta è un pasticcio che non dice assolutamente nulla, e leggendo notizie del genere sembra che Marchionne abbia preso quest'ultima strada (ovviamente spero di sbagliarmi, ma solo in futuro si vedrà)
Ritratto di Oscar
7 novembre 2009 - 17:39
Sn sicuro ke ce la faranno, ma i modelli byfiat dovrebbero arrivare prima!!!
Ritratto di Benalex
17 luglio 2010 - 07:24
Matthew Arnold contrasted "culture" with "anarchy;" other Europeans, following philosophers Thomas <a href="http://www.testking.com/1Y0-A06.htm">1Y0-A06</a> Hobbes and Jean-Jacques Rousseau, contrasted "culture" with "the state of nature." According to Hobbes and Rousseau, the Native Americans who were being <a href="http://www.testking.com/1Y0-A08.htm">1Y0-A08</a> conquered by Europeans from the 16th centuries on were living in a state of nature; this opposition was expressed through the contrast between "civilized" and <a href="http://www.testking.com/70-448.htm">70-448</a> "uncivilized." According to this way of thinking, one could classify some countries and nations as more civilized than others and some people as more cultured than others. This contrast led to Herbert Spencer's theory of Social Darwinism and Lewis Henry Morgan's theory of cultural evolution. Just as some critics have argued that the distinction between high and low cultures is really an expression of the conflict between European <a href="http://www.testking.com/640-822.htm">640-822</a> elites and non-elites, some critics have argued that the distinction between civilized and uncivilized people is really an expression of the conflict between European colonial powers and their colonial subjects.