Mercato auto usate: a maggio 2015 +1,4%

IL NUOVO TIRA L’USATO - La “voglia di auto” a quanto pare in Italia non sta interessando soltanto il nuovo. Senza tenere conto delle cosiddette “minivolture” (le cessioni di usato fatte ai concessionari per le permute in caso di acquisto di una vettura nuova) i passaggi di proprietà di auto di seconda mano sono in aumento. A maggio la crescita non è stata molto forte (+1,4%), con 215.745 unità, ma nel periodo da gennaio a maggio l’incremento è del 5,6%. I dati emergono dal bollettino mensile Auto Trend dell’Aci relativo appunto a maggio.

 

1,5 USATE PER UNA NUOVA - Ciò significa che in Italia per ogni 100 auto nuove immatricolate a maggio, sono passate di mano 143 vetture usate. Nei primi cinque mesi dell’anno il rapporto è di 163 compravendite di usato per 100 auto nuove. Tra le tre macrozone in cui viene solitamente suddivisa l’Italia, è quella del sud e delle isole che registra il maggior incremento di compravendite di auto d’occasione, con un aumento del 4% (71.297 unità nel maggio 2015), mentre nell’insieme delle regioni del Nord l’incremento è stato del 3,9% (99.800 unità compravendute). Al Centro c’è stata invece una flessione del 2,1% (44.648 unità). Da notare che i dati provincia perprovincia mettono in evidenza una notevole disomogeneità all’interno delle stesse regioni.

 

LE RADIAZIONI - Il bollettino Auto Trend dell’Aci fornisce anche i dati relativi alle radiazioni, cioè alla cancellazione dal Pubblico Registro Automobilistico, normalmente per raggiunti limiti di età (ma ci sono anche le radiazioni per esportazioni). A maggio le radiazioni di automobili sono state 120.336, in aumento del 3,7% rispetto al maggio del 2014. In base alla classe di omologazione (Euro 1, 2, 3 eccetera) la percentuale maggiore di queste vetture radiate è stata quella delle Euro 2, con il 36,8%, mentre le più vecchie Euro 1 ed Euro 0 non sono andate oltre rispettivamente il 6,5% e il 2,5%.

 

DEMOLIZIONI IN FORTE AUMENTO - A proposito del dato generale delle radiazioni l’ACI fa presente che l’aumento del 3,7% è il risultato ottenuto dalla combinazione delle demolizioni (aumentate del 17,5%) con le esportazioni (calate del 16,6%).  In pratica stanno pesando le campagne di incentivazione alla demolizione lanciate dalle case automobilistiche.