FINO A 200 LITRI RISPARMIATI - Sono ormai vent’anni che la Michelin sviluppa pneumatici a bassa resistenza al rotolamento, un settore in cui ha investito parecchio, tanto che per il miglioramento costante della gamma di pneumatici Michelin Energy sono stati depositati ben 160 brevetti dal 1992 a oggi. In questi giorni debutta la nuova gamma Fuel Saver+, disponibile in 58 misure, per equipaggiare il maggior numero di auto del mercato europeo. Completamente rivisto nella struttura e nei materiali, questo nuovo pneumatico promette di consumare 60 litri in meno, dopo 45.000 km di utilizzo, rispetto a quello che va a sostituire (il Fuel Saver del 2008); e se il confronto viene effettuato con una gomma che rientra nei limiti minimi previsti dal regolamento europeo sull’etichettatura, i litri risparmiati salgono addirittura a 200. Per raggiungere questi risultati, i tecnici del centro ricerche Michelin di Ladoux, in Francia, hanno realizzato una nuova mescola brevettata, l’EcoGrip Compound. Questa nuova tecnologia, utilizzata per la prima volta per un pneumatico, dà il vantaggio di limitare il riscaldamento delle molecole della mescola, facendo sprecare meno energia.
MIGLIORA ANCHE LA SICUREZZA - A sentire la Michelin, l’Energy Saver+ non offre solo il vantaggio di un consumo di carburante più basso: migliora l’aderenza sull’asciutto e sul bagnato, grazie all’aumento della superficie di contatto con il suolo del 10%, in rapporto alla gomma della generazione precedente. Tradotto in numeri, la più ampia impronta a terra dà vantaggi per quanto riguarda lo spazio di frenata sul bagnato, che, rispetto ai diretti concorrenti, risulterebbe inferiore fino a circa 16 metri.
QUESTIONE DI ETICHETTA - I pneumatici Michelin Fuel Saver+, nell’etichetta che valuta le caratteristiche di efficienza della gomma (sarà d’obbligo a partire da novembre) ottengono la lettera B per quanto riguarda la resistenza al rotolamento, la migliore valutazione (A) per l’adererenza sul bagnato e fanno misurare 70 db nel test del rumore di rotolamento. Sono risultati di tutto rispetto, ma occorre specificare che la Michelin, nello sviluppo dei nuovi pneumatici, non punta a migliorare solo le caratteristiche che vengono valutate nell’etichetta, ma anche quelle “nascoste” eppure altrettanto importanti, quali aderenza sull’asciutto, durata e comfort. L’obiettivo, quindi, è quello di privilegiare l’equilibrio delle prestazioni, affinché la gomma si comporti nel migliore dei modi anche nell’uso di tutti i giorni.
IN LUNGO E IN LARGO PER L’EUROPA - Proprio per dimostrare la validità delle gomme Fuel Saver+ “on the road”, e non solo nelle prove di laboratorio, la Michelin, in collaborazione con la Dekra (società che si occupa di revisioni e di certificazioni di prodotti), ha organizzato un test di 30.000 chilometri sulle strade di tutta Europa, conclusosi proprio ieri a Stoccolma. Per la prova, sono state utilizzate cinque Volkswagen Golf, ciascuna con un treno di gomme di un costruttore diverso (Bridgestone, Continental, Goodyear, Michelin, Pirelli). I pneumatici utilizzati erano tutti della misura 195/65 R 15 H. Al termine del test, dopo 30.480 chilometri, le Michelin non erano ancora giunte a fine vita: prima di arrivare alla profondità minima prevista dal codice della strada (1,6 mm), è stato stimato che si sarebbero potuti percorrere altri 17.000 chilometri (9.300 in più rispetto alla media delle gomme concorrenti montate sulle altre Golf del test). Inoltre, sempre nell’ipotesi di raggiungere i 47.000 km, la vettura con le Fuel Saver+ avrebbe fatto registrare consumi inferiori di 21 litri di gasolio.