Viviamo in un’epoca di grandi cambiamenti che hanno avuto un impatto dirompente nel settore dell’auto. Auto che ha perso la centralità di qualche decennio fa ma che rimane sempre imprescindibile nella vita degli italiani. Ha cercato di fare il punto sui cambiamenti in atto il convegno “La mobilità urbana tra comportamenti individuali e analisi dei dati”, organizzato dal think tank The Urban Mobility Council promosso dalla Unipol. L’iniziativa, nata nel 2022, si propone come piattaforma permanente di confronto tra istituzioni, università e imprese impegnate nella costruzione di una mobilità sostenibile.
Il convegno ha preso spunto dai risultati del sondaggio YouTrend “La mobilità urbana nelle grandi città”. L’indagine restituisce l’immagine di un’Italia ancora fortemente orientata all’uso del trasporto privato: il 55% dei residenti delle grandi città si reca al lavoro o a scuola con l’auto, il 13% con moto o scooter. Solo il 15% dichiara di scegliere il mezzo di trasporto in base all’impatto ambientale, mentre prevalgono il tempo di percorrenza (51%), la convenienza economica (31%) e la flessibilità (30%).
In media, gli italiani dedicano oltre un’ora al giorno agli spostamenti casa-lavoro o casa-studio. L’86% possiede almeno un’automobile e solo il 18% prevede di acquistarne una nel prossimo anno: tra questi, il 53% considera l’ibrido, il 40% la benzina e il 29% l’elettrico. La percezione delle auto elettriche resta contrastante: il 37% ne apprezza il minor impatto ambientale, ma il 27% lamenta i costi elevati e il 26% la scarsa autonomia.
Nel convegno è stato dedicato alle potenzialità delle Green Box, dispositivi telematici sviluppati da UnipolTech in collaborazione con il Politecnico di Milano, protagonisti di una recente pubblicazione sulla rivista Nature. Grazie a questi dispositivi dotati di GNSS e IMU, è possibile calcolare le emissioni reali dei veicoli, tenendo conto dello stile di guida, del chilometraggio e della velocità, superando i limiti del semplice standard Euro. Il modello proposto introduce tre indicatori ambientali per ciascun veicolo: consumo di carburante (Pcons), emissioni di CO₂ (PCO₂) ed emissioni di NOx (PNOx). I dati dimostrano che un veicolo Euro 4, se guidato con attenzione, può emettere meno di un Euro 6 utilizzato in modo inefficiente.
La ricerca apre la strada a politiche di accesso alle ZTL e ad altri incentivi basati non sull’età del veicolo, ma sulle emissioni effettive. Un sistema meritocratico che premia i comportamenti virtuosi e favorisce una transizione più equa verso la sostenibilità, senza penalizzare economicamente chi non può permettersi un’auto nuova.
Vanno verso la direzione della neutralità tecnologica i risultati dello studio E-Mobility Index e scenari realizzato dal Politecnico di Milano, che ha analizzato oltre 222.000 veicoli nei comuni di Roma, Bari e Brescia. I dati raccolti hanno dimostrato che il chilometraggio annuo medio varia tra 8.800 km e 9.800 km e che l’autonomia delle batterie attuali non è ancora compatibile con la sostituzione su larga scala dei veicoli termici. Secondo la ricerca il cosiddetto “breakeven economico” tra auto a benzina ed elettriche è raggiungibile solo dopo 8 anni, con incentivi statali e bassi costi dell’energia.
In questo contesto, Sergio Savaresi, direttore del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano, ha sottolineato l’importanza di un approccio tecnologicamente neutro, che valuti l’impatto ambientale reale dei veicoli e guidi la transizione in modo graduale, sostenibile e basato sui dati.