AUTO-AMOR PATRIO - Putin tocca le corde dell’orgoglio nazionale e ai funzionari dell’amministrazione statale impone l’uso di auto di fabbricazione russa. Ha anche deciso di far riavviare la produzione delle limousine Zil (nella foto sopra l'ultimo modello il 41047 risalente al 1988), celebri ai tempi dell’Unione Sovietica per essere le macchine dei dirigenti del partito e dello Stato. Putin aveva già sollevato l’argomento già un paio d’anni fa, ma poi la cosa ha faticato a essere tradotta in pratica. Ora, dopo il successo elettorale del mese scorso, è tornato sull’argomento, annunciando appunto la svolta e introducendo una norma di legge in tal senso.
SPESE ENORMI - A motivare la decisione c’è sì il proverbiale orgoglio russo, che in qualche maniera esce sempre fuori, ma un peso non piccolo hanno anche avuto le enormi spese che l’amministrazione sostiene per il parco macchine ufficiale. Secondo pubblicate dal quotidiano russo Vedomosti si tratterebbe addirittura di 2,5 miliardi di euro all’anno. Tutto per un pletorico parco auto composto di Mercedes, BMW, Audi che ai dirigenti piace molto usare.
TUTTO DA RIFARE - L’amore per le vecchie Zil, che nella loro monumentale stazza in qualche maniera evocavano la forza del potere di allora, si è così intrecciato con la necessità di sfruttare per l’economia nazionale il fiume di denaro che viene speso per le “auto blu” (che poi là sono nere) di Mosca. Si tratta però di un progetto non da poco, dal momento che la Zil è oggi industria che produce camion pesanti e reinventarla anche come produttrice di limousine non è cosa da niente.