COLPA DEL MINISTERO - Lo scorso 21 maggio sarebbero dovute cambiare le regole sulle revisioni dei veicoli a motore, ovvero i test in cui sono valutate le condizioni di sicurezza, rumorosità e livello di emissioni inquinanti delle automobili con almeno 4 anni di età. Da quel giorno infatti le officine avrebbero dovuto emettere un nuovo certificato di revisione più completo sulle auto sottoposte al test. In esso, oltre alle informazioni che già oggi vengono rilasciate all’automobilista, è contenuta una valutazione sulle carenze individuate, divise in tre livelli: lievi, gravi e pericolose. Altra novità è l’indicazione obbligatoria dei chilometri al momento della revisione, un dato che può essere utile momento dell’acquisto di un’auto usata e potenzialmente scoraggiare gl'illegali “taroccamenti” dei contachilometri. Il Ministero dei Trasporti, però, non ha saputo adeguare in tempo le procedure e così l’introduzione del certificato è stata rimandata.
NUOVE REGOLE PER GLI ADDETTI - La proroga è contenuta all’interno del decreto dirigenziale n° 211 del 18 maggio 2018, in cui il Ministero dei Trasporti precisa che l’arrivo del certificato è fissato a decorrere dal 31 marzo 2019 dopo una fase sperimentale dal 21 maggio a entro il 1 giugno 2018. Dal 21 maggio sono entrate, però, in vigore regole più severe per i tecnici addetti ai controlli in centri privati, che ora dovranno soddisfare requisiti minimi e sostenere un esame (la prima sessione è prevista il 31 agosto).