MILLE CIRCOLARI - Il reato di omicidio stradale, introdotto a fine marzo 2016 (vedi qui), ha creato diversi problemi interpretativi. Quello più pesante riguarda gli incidenti dovuti all’alcol: per la precisione, la procedura che le forze dell’ordine devono seguire se il guidatore rifiuta di sottoporsi al test per verificare il tasso alcolemico. Ecco perché le Procure, come ricorda l’avvocato Laura Biarella, dettano le linee guida agli agenti: secondo quella di Genova (altre la pensano diversamente), in caso di rifiuto dell’alcoltest da parte dell’automobilista, il prelievo ematico coatto (ossia forzato) è legittimo. Tuttavia, aggiunge la Procura, “l’accertamento coattivo non potrà mai essere fatto per strada perché per ragioni sanitarie e di tutela della integrità fisica e psichica della persona occorre condurre la persona in luogo idoneo sotto il profilo igienico e sanitario”.
CONTROMANO - Oltre alla questione alcol, la Procura di Genova si è interessata a un’altra infrazione che aggrava la posizione di chi ha commesso il reato di omicidio stradale dell’inversione di marcia sulle autostrade e sulle strade extraurbane principali. Aggravante che, per i giudici, scatta solo in presenza di situazioni di “limitata visibilità”: per esempio, l’inversione con la nebbia.