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Omicidio stradale: alcol, sì al prelievo di sangue coattivo

08 settembre 2016

Ondata di circolari interpretative sul reato di omicidio stradale: le Procure dettano le linee guida alle forze dell’ordine.

Omicidio stradale: alcol, sì al prelievo di sangue coattivo

MILLE CIRCOLARI - Il reato di omicidio stradale, introdotto a fine marzo 2016 (vedi qui), ha creato diversi problemi interpretativi. Quello più pesante riguarda gli incidenti dovuti all’alcol: per la precisione, la procedura che le forze dell’ordine devono seguire se il guidatore rifiuta di sottoporsi al test per verificare il tasso alcolemico. Ecco perché le Procure, come ricorda l’avvocato Laura Biarella, dettano le linee guida agli agenti: secondo quella di Genova (altre la pensano diversamente), in caso di rifiuto dell’alcoltest da parte dell’automobilista, il prelievo ematico coatto (ossia forzato) è legittimo. Tuttavia, aggiunge la Procura, “l’accertamento coattivo non potrà mai essere fatto per strada perché per ragioni sanitarie e di tutela della integrità fisica e psichica della persona occorre condurre la persona in luogo idoneo sotto il profilo igienico e sanitario”. 

CONTROMANO - Oltre alla questione alcol, la Procura di Genova si è interessata a un’altra infrazione che aggrava la posizione di chi ha commesso il reato di omicidio stradale dell’inversione di marcia sulle autostrade e sulle strade extraurbane principali. Aggravante che, per i giudici, scatta solo in presenza di situazioni di “limitata visibilità”: per esempio, l’inversione con la nebbia.



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Ritratto di Francesco110
9 settembre 2016 - 00:48
Siamo veramente una repubblica delle banane da terzo mondo certe volte e dirlo da nazionalista e patriottico mi rattrista davvero molto. Il prelievo coattivo è una forzatura inutile e dannosa, che sfiora quasi la violenza personale e il bello è che non ha alcun motivo di esistere. Non ha alcun motivo di esistere perché se ci si rifiuta di sottoporsi ad un alcool test si dovrebbe rientrare automaticamente nella fascia più alta, questo senza mettere in piedi queste costose e pericolose sceneggiate. Mettere in piedi il trasporto in un ospedale, una situazione di pericolo sia per il personale medico che per le forze dell'ordine che se costrette ad usare la forza sono sempre soggetti a rischio e in ultimo anche un danno fisico ad un cittadino innocente (in quanto non ancora sottoposto a giudizio) è roba inaccettabile. Poi tutto questo per una legge inutile, ridicola e fatta dal politicante di turni per raccattare quattro miseri consensi, già qualche poveretto ci è andato di mezzo e si è rovinato la vita senza aver fatto praticamente nulla di grave, sarebbe bastato applicare come si deve le leggi già esistenti ma quello non sarebbe stato scritto sui titoli dei giornali e non avrebbe fatto notizia, quindi che quel poveretto anziano che aveva fatto un incidente qualche tempo fa finisca pure i suoi giorni in galera per colpa di una fatalità senza aver bevuto o essersi drogato.
Ritratto di aquilone
9 settembre 2016 - 14:15
Hai perfettamente ragione. Aggiungo, se mi è concesso, quanto siano strane le leggi di questo strano paese: un immigrato in barcone può rifiutare l'identificazione, un conducente d'auto può essere sottoposto coattivamente ad analisi del sangue. Boh!
Ritratto di nicktwo
9 settembre 2016 - 20:10
esatto... un paio di miei amici piloti provetti mi giusto dicevano di uno sterzo diretto e preciso come quello della giulia che ti permette di riprenderla in extremis... pare che si acquista sicurezza nello spingerla al limite con ovvi vantaggi cronometrici, frase simbolo "uno sterzo che ti incute fiducia nella macchina"... saluti
Ritratto di caronte
12 novembre 2016 - 16:27
Non so cosa pensare.