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Petronas: apre a Rivalta la più grande officina affiliata in Italia

16 ottobre 2017

È grande 1.500 metri quadrati e rientra nel programma che l’azienda ha studiato per ingrandirsi in Italia.

Petronas: apre a Rivalta la più grande officina affiliata in Italia

SUCCESSI IN F1 - I trionfi della scuderia Mercedes in Formula 1 hanno dato lustro alla Petronas, azienda malese fra le principali al mondo nel settore dei carburanti e dei gas naturali che sponsorizza e rifornisce da anni il team delle Frecce d'Argento. La Petronas vuole "cavalcare" questo momento fortunato e intende espandersi in Italia, Paese dove la sua presenza è molto radicata, complice l'accordo del 2007 per rilevare la Selenia Lubrificanti (azienda torinese molto radicata nel nostro Paese) e appoggiarsi alla sua vasta rete di officine in Italia. Il primo passo di questa nuova strategia è stato compiuto domenica 15 ottobre, quando la Petronas ha inaugurato a Rivalta (Torino) la più grande officina affiliata su scala nazionale (nelle foto).

NUOVI PROGRAMMI - Il centro occupa una superficie di 1.500 metri quadrati su due piani e viene gestito da Roberto Comba, che ha deciso di passare sotto le insegne della Petronas e soddisfare i requisiti che l'azienda impone per concedere il suo marchio: come ha spiegato Alessandro Orsini, a capo della divisione europea della Petronas, l'azienda decide di "legarsi" a officine dotate di macchinari all'altezza e gestite da imprenditori che accettano di sostenere i corsi di formazione e aggiornamento tenuti dalla società malese, in maniera da garantire servizi considerati di qualità superiore rispetto a officine convenzionali. Il centro di Rivalta si occupa anche dell’installazione di pneumatici, vende accessori per auto e rientra fra i 1.300 che la Petronas "controlla" in Italia, anche se questo numero crescerà entro il 2019: l'azienda ha in programma di far aumentare i centri fino a 1.800 e di portare quelli in Europa da 2.300 a 4.000.

CENTRO RICERCHE - La presenza in Italia della Petronas crescerà anche per merito dell'investimento sul nuovo centro ricerche a Villastellone, nei pressi di Torino, annunciato a inizio 2016 per un ammontare nell’ordine dei 60 milioni di euro. L’impianto torinese è dedicato allo studio degli olii lubrificanti, ovvero le miscele liquide che servono per diminuire l’attrito fra due superfici che “sfregano” fra loro (ad esempio i pistoni e le pareti delle camere di scoppio) e migliorare così il loro rendimento. A Villastellone l’azienda possiede il quartier generale nel nostro Paese e intende svilupparsi per approfittare dei vantaggi concessi dalla zona a livello geografico: a poca distanza si trova il centro direzionale della FCA (fra i maggiori clienti della Selenia Lubrificanti), mentre l’Italia è considerata un “punto d’appoggio” ideale per espandersi anche in Francia e Germania. La Petronas sviluppa nell’impianto torinese lubrificanti di nuova generazione dedicati anche alle gare in Formula 1.



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Ritratto di Claus90
16 ottobre 2017 - 12:46
Ottima cosa c'è chi investe ancora in Italia
Ritratto di beniamino zompa
16 ottobre 2017 - 13:54
Se l'Italia - nelle condizioni di oggi - è considerata un 'punto d'appoggio' per mercati esteri (Francia, ecc.) allora stiamo 'freschi e contenti'. Ma dove vivete........
Ritratto di car_expert
16 ottobre 2017 - 16:59
la cultura motoristica in italia è fra le prime al mondo e nel campo automotive è l'unica che fa concorrenza alla germania in fatto di auto e componentistica prodotta...la tassazione è un altra cosa. Smettiamola di ragionare col cu*o o con le solite frasi fatte, ma sopratutto se non sapete abbiate l'accortezza di stare zitti.
Ritratto di car_expert
16 ottobre 2017 - 20:52
credi che abbia commentato per sentire le tue lamentele o frustrazioni da "popolino al bar"... per il resto se vuoi ti cito dallara, sabelt, brembo, pininfarina e numerosi designer, oz, magneti marelli, sparco ecc. e ti ripeto in europa sono germania e italia che hanno il mercato maggiore nell'automotive. LA TASSAZIONE O PROBLEMI SOCIO-POLITICO-ECONOMICO SONO UN ALTRA COSA...adesso puoi ritornare al bar per fare gara con chi si lamenta di più, divertiti!
Ritratto di car_expert
16 ottobre 2017 - 21:09
forse non ti sei reso conto che quello che ha scritto un poema fuori tema sei tu...ma d'altronde già usando termini del tipo "classico italiano medio borioso" si capisce tutto.
Ritratto di impala
16 ottobre 2017 - 19:53
grazie car-expert per le tue parole sante, che questo povero dicoluc non sa nemmeno di cosa parla.
Ritratto di impala
16 ottobre 2017 - 19:51
"Qualsiasi paese Europeo è meglio di noi in quanto a cultura automobilistica" ... dovrebbe vergognarti con delle parole del genere. L'Italia puo essere fiera del suo patrimonio automobile ... eccome. le auto/nere/grige ed a gasolio ... insomma comè in francia germania o quasi tutto il resto del europa ... vai fuori di tua casa poi vedrai che è quasi lo stesso discorso in tantissime parte del europa
Ritratto di Dirk
16 ottobre 2017 - 20:21
Per fortuna c'è ancora 'qualcuno' che all'Italia ci crede.
Ritratto di car_expert
16 ottobre 2017 - 21:14
tu non hai capito che per cultura motoristica si può intendere sia chi produce, sia chi compra. Dato i commenti e sopratutto l'artico in questione mi sembra chiaro quale sia il riferimento, svegliati!
Ritratto di PARRELLA GIOVANNI
17 ottobre 2017 - 18:44
Non voglio dare torto o ragione a nessuno nella discussione, ma la frase "è un turbo benzina? Scusi ma quanto consuma?" mi è stata rivolta diverse volte, anche da parte di chi, almeno in apparenza, sembra masticare di auto....Appunto turbo benzina con rapporto peso potenza pari a 10,62 (in overboost) con consumo reale testato su strada da rivista quattroruote 25/km a litro ad 80/km/h e circa 15,5 a litro in ciclo urbano; con tasto eco inserito grazie alla doppia mappatura di serie il consumo si riduce di ulteriore 10% rinunciando ad un pò di brio in accelerazione e ripresa ("Parigi val bene una messa"). A qualche scettico (dopotutto ci sono molti sparaballe anche nel settore automobilistico e pertanto li posso capire) suggerisco, se veramente interessato all'auto in questione, di leggersi la relativa prova su strada nella citata rivista (n. 6/2013). Non penso sia mancanza di cultura automobilistica, ma, semplicemente, frutto di scarsa informazione.