AGLI ORIENTALI PIACCONE LE “PILE” - L’auto elettrica farebbe bene a guardare a Oriente. Secondo uno studio della società internazionale di consulenza Deloitte, infatti, è da quelle parti che abitano i consumatori più disposti a prendere in considerazione l’acquisto e il noleggio d’un veicolo a batterie. Per la precisione, si tratta del 59% degli automobilisti indiani e del 50% di quelli cinesi; seguiti, al terzo posto, dai turchi (40%). Il condizionale, come si dice in questi casi, è però d’obbligo. “La grande maggioranza degli intervistati si attende un’autonomia di 320 chilometri, ma i veicoli elettrici attualmente disponibili sono in grado di assicurare una percorrenza media di soli 160 chilometri tra una ricarica e l’altra”, ha spiegato Marco Martina, responsabile italiano del settore auto della Deloitte. Criticità che sembrano ben note a tedeschi, belgi, francesi e giapponesi, dato che soltanto il 9, 7, 5 e 4% di loro, rispettivamente, acquisterebbe un veicolo elettrico.
TEMPI DI RICARICA TROPPO LUNGHI - Non solo. La maggior parte degli oltre 13.000 automobilisti intervistati in tutto il mondo si aspetta di poter ricaricare il veicolo in due ore o meno. I più esigenti? Argentini, giapponesi e spagnoli: il 36, 37 e 38% di loro, rispettivamente, non sono disposti ad aspettare più di mezz’ora. Roba da film di fantascienza. La realtà è molto diversa: ci vogliono in media dalle sei alle otto ore per una ricarica completa da una presa elettrica domestica. Un tempo che soltanto il 6% dei giapponesi, l’11% dei tedeschi, il 14% degli spagnoli e il 15% degli italiani ritiene accettabile. Una curiosità: gli automobilisti del nostro paese hanno indicato in 1,6 euro al litro il prezzo della benzina che li potrebbe far diventare seriamente interessati a una vettura elettrica; ebbene, siamo già arrivati a una media di 1,64 euro.