NATA COME CARROZZERIA - Il 22 maggio 1930, 90 anni fa, il carrozziere di origini astigiane Giuseppe Battista Farina (soprannominato Pinin, abbreviazione in piemontese di Giuseppino) fonda a Torino la Carrozzeria Pinin Farina, specializzata nel disegnare e costruire carrozzerie speciali per singoli clienti o in piccola serie. È l’epoca in cui le automobili sono beni per le élite, tanto è vero che fra i primi clienti della Pinin Farina c’è la regina della Romania: riceve la variante spider della Lancia Dilambda, il primo modello firmato dal carrozziere torinese, che lo realizza nello stabilimento di corso Trapani a Torino, dove lavorano 150 dipendenti.
LE PRIME FERRARI - Negli Anni 30 la Pinin Farina realizza la carrozzeria per alcune auto delle Alfa Romeo, Fiat, Isotta Fraschini e Lancia. Il decennio successivo è segnato dalla II Seconda Guerra Mondiale, che mette a dura prova l’azienda, il cui rilancio avviene con la Lancia Aprilia Bilux. La Pinin Farina si consacra nel 1946, disegnando la Cisitalia 202, considerata fra le coupé più belle mai disegnate e prima vettura al mondo entrata a far parte della collezione permanente di un museo d’arte moderna (il MoMa di New York). Nel 1951 inizia la collaborazione con la Ferrari, dalla quale nasceranno alcune delle Rosse più apprezzate di sempre: dopo la 212 del 1951, nel 1954 debutta la 250 GT. Nel 1954 viene svelata la Lancia Aurealia B24 S, nota per la sua apparizione nel film Il Sorpasso, mentre nel 1955 la Pinin Farina cresce di dimensioni e inizia a produrre l’Alfa Romeo Giulietta Spider. Nel 1958 viene inaugurato il nuovo stabilimento di Grugliasco, in provincia di Torino, e nel 1959 esordisce la Ferrari 250 GT SWB.
CAMBIA IL COGNOME - All’età di 68 anni, nel 1961, Giuseppe Farina lascia il controllo dell’azienda al figlio Sergio e al genero Renzo Carli. Nello stesso anno, il Presidente della Repubblica Luigi Gronchi autorizza la variazione del cognome della famiglia: da Farina a Pininfarina. Nel 1966 scompare Battista Pininfarina e viene presentata l’Alfa Romeo 1600 Spider, meglio nota come Duetto, che anticipa di pochi mesi un’altra celebre spider disegnata dall’azienda torinese: è la Fiat 124 Sport Spider, costruita in 200.000 esemplari e fra i maggiori successi commerciali della Pininfarina. Negli Anni 70, la Pininfarina si consolida e divide in modo più marcato le attività di ricerca e design, ad opera Centro Studi e Ricerche, da quella di produzione.
FRA TORINO E DETROIT - Negli Anni 80 viene inaugurata la Pininfarina Extra, divisione specializzata nel disegno industriale e di altri mezzi di trasporto. Il 1986 è l’anno della quotazione in borsa, dell’inaugurazione dello stabilimento produttivo a San Giorgio Canavese e della Cadillac Allanté, cabriolet il cui complicato (e costoso) processo produttivo sarebbe passato alla storia: la carrozzeria è fabbricata a Grugliasco, rifinita a San Giorgio e poi spedita a Detroit, dove la si abbina al pianale. Nel 1987 arriva la Ferrari F40, fra le Rosse più note e desiderate. La Pininfarina si amplia ulteriormente negli Anni 90 e inaugura l’impianto di Bairo Canavese. In questo decennio disegna le Bentley Azure, Ferrari 456 GT, Fiat Coupé e Peugeot 306 Cabriolet, oltre alle Lancia K Station Wagon e Peugeot 406 Coupé, delle quali si occupa anche della produzione.
CON LA VOLVO - Dopo aver inaugurato un nuovo centro di ingegneria, negli Anni 2000 la Pininfarina ottiene la produzione della Volvo C70, torna a collaborare con la Ferrari (per la quale disegna la 599 GTB del 2007) e realizza l’apprezzato prototipo Maserati Birdcage 75th. La Pininfarina firma anche il design della torcia per le Olimpiadi invernali di Torino 2006. Il 7 agosto 2008 scompare l’amministratore delegato Andrea Pininfarina, al quale succede il fratello Paolo, oggi presidente, e nel 2009 viene svelata la Ferrari 458 Italia. A luglio 2012 muore Sergio Pininfarina, celebrato l’anno successivo del prototipo Pininfarina Sergio.
CRISI E RILANCIO - Gli Anni 10, oltre a vedere l’arrivo delle Ferrari FF, 458 Spider, F12berlinetta, 458 Speciale e California T, sono anche quelli della crisi, che portano la Pininfarina, in difficoltà economiche, ad essere rilevata dall’indiana Mahindra, che ne guida il rilancio: oggi ci sono la Pininfarina, specializzata in design e progettazione, e la Automobili Pininfarina, che è una società separata, vero e proprio costruttore il cui primo modello è la hypercar elettrica Pininfarina Battista.