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La Pininfarina compie 90 anni

di Paolo Alberto Fina
Pubblicato 22 maggio 2020

Autrice di auto iconiche, la Pininfarina è oggi un’azienda simbolo di stile ed eleganza italiani e spazia in molti settori, anche al di fuori dell’automotive.

La Pininfarina compie 90 anni

NATA COME CARROZZERIA - Il 22 maggio 1930, 90 anni fa, il carrozziere di origini astigiane Giuseppe Battista Farina (soprannominato Pinin, abbreviazione in piemontese di Giuseppino) fonda a Torino la Carrozzeria Pinin Farina, specializzata nel disegnare e costruire carrozzerie speciali per singoli clienti o in piccola serie. È l’epoca in cui le automobili sono beni per le élite, tanto è vero che fra i primi clienti della Pinin Farina c’è la regina della Romania: riceve la variante spider della Lancia Dilambda, il primo modello firmato dal carrozziere torinese, che lo realizza nello stabilimento di corso Trapani a Torino, dove lavorano 150 dipendenti.


Cisitalia 202.

LE PRIME FERRARI - Negli Anni 30 la Pinin Farina realizza la carrozzeria per alcune auto delle Alfa Romeo, Fiat, Isotta Fraschini e Lancia. Il decennio successivo è segnato dalla II Seconda Guerra Mondiale, che mette a dura prova l’azienda, il cui rilancio avviene con la Lancia Aprilia Bilux. La Pinin Farina si consacra nel 1946, disegnando la Cisitalia 202, considerata fra le coupé più belle mai disegnate e prima vettura al mondo entrata a far parte della collezione permanente di un museo d’arte moderna (il MoMa di New York). Nel 1951 inizia la collaborazione con la Ferrari, dalla quale nasceranno alcune delle Rosse più apprezzate di sempre: dopo la 212 del 1951, nel 1954 debutta la 250 GT. Nel 1954 viene svelata la Lancia Aurealia B24 S, nota per la sua apparizione nel film Il Sorpasso, mentre nel 1955 la Pinin Farina cresce di dimensioni e inizia a produrre l’Alfa Romeo Giulietta Spider. Nel 1958 viene inaugurato il nuovo stabilimento di Grugliasco, in provincia di Torino, e nel 1959 esordisce la Ferrari 250 GT SWB.


Ferrari 250 GT SWB

CAMBIA IL COGNOME - All’età di 68 anni, nel 1961, Giuseppe Farina lascia il controllo dell’azienda al figlio Sergio e al genero Renzo Carli. Nello stesso anno, il Presidente della Repubblica Luigi Gronchi autorizza la variazione del cognome della famiglia: da Farina a Pininfarina. Nel 1966 scompare Battista Pininfarina e viene presentata l’Alfa Romeo 1600 Spider, meglio nota come Duetto, che anticipa di pochi mesi un’altra celebre spider disegnata dall’azienda torinese: è la Fiat 124 Sport Spider, costruita in 200.000 esemplari e fra i maggiori successi commerciali della Pininfarina. Negli Anni 70, la Pininfarina si consolida e divide in modo più marcato le attività di ricerca e design, ad opera Centro Studi e Ricerche, da quella di produzione. 


Ferrari "Ingrid".

FRA TORINO E DETROIT - Negli Anni 80 viene inaugurata la Pininfarina Extra, divisione specializzata nel disegno industriale e di altri mezzi di trasporto. Il 1986 è l’anno della quotazione in borsa, dell’inaugurazione dello stabilimento produttivo a San Giorgio Canavese e della Cadillac Allanté, cabriolet il cui complicato (e costoso) processo produttivo sarebbe passato alla storia: la carrozzeria è fabbricata a Grugliasco, rifinita a San Giorgio e poi spedita a Detroit, dove la si abbina al pianale. Nel 1987 arriva la Ferrari F40, fra le Rosse più note e desiderate. La Pininfarina si amplia ulteriormente negli Anni 90 e inaugura l’impianto di Bairo Canavese. In questo decennio disegna le Bentley Azure, Ferrari 456 GT, Fiat Coupé e Peugeot 306 Cabriolet, oltre alle Lancia K Station Wagon e Peugeot 406 Coupé, delle quali si occupa anche della produzione. 


Ferrari Modulo.

CON LA VOLVO - Dopo aver inaugurato un nuovo centro di ingegneria, negli Anni 2000 la Pininfarina ottiene la produzione della Volvo C70, torna a collaborare con la Ferrari (per la quale disegna la 599 GTB del 2007) e realizza l’apprezzato prototipo Maserati Birdcage 75th. La Pininfarina firma anche il design della torcia per le Olimpiadi invernali di Torino 2006. Il 7 agosto 2008 scompare l’amministratore delegato Andrea Pininfarina, al quale succede il fratello Paolo, oggi presidente, e nel 2009 viene svelata la Ferrari 458 Italia. A luglio 2012 muore Sergio Pininfarina, celebrato l’anno successivo del prototipo Pininfarina Sergio.


Karma GT.

CRISI E RILANCIO - Gli Anni 10, oltre a vedere l’arrivo delle Ferrari FF, 458 Spider, F12berlinetta, 458 Speciale e California T, sono anche quelli della crisi, che portano la Pininfarina, in difficoltà economiche, ad essere rilevata dall’indiana Mahindra, che ne guida il rilancio: oggi ci sono la Pininfarina, specializzata in design e progettazione, e la Automobili Pininfarina, che è una società separata, vero e proprio costruttore il cui primo modello è la hypercar elettrica Pininfarina Battista.



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Ritratto di Giuliopedrali
22 maggio 2020 - 20:59
Pininfarina è il design! Salvata che dal suo splendido gusto e dagli indiani e dai cinesi (come proprietà e come commissioni).
Ritratto di marcoluga
23 maggio 2020 - 07:45
2
Preferisco Giugiaro, tra l’altro molto meno snob dei Pininfarina.
Ritratto di oyto
24 maggio 2020 - 14:38
Giulio, il Pininfarina che intendi tu è deceduto da 8 anni
Ritratto di flavio84
23 maggio 2020 - 13:24
Credo che come designer, sia secondo solo a giulio pedrali!:D
Ritratto di Pavogear
23 maggio 2020 - 19:35
È incredibile pensare a cosa abbia creato Pinin Farina prima e Pininfarina poi. Praticamente dal nulla ha messo su uno studio di design che col tempo è diventato il più importante al mondo in ambito automotive. Da quello studio sono uscite le auto più belle che si siano mai viste. Incredibile pensare a quanta inventiva ci fosse un tempo in Italia, a quello che è stato il nostro genio. Una incredibile generazione di geni e artisti è stata quella di Enzo Ferrari, Giuseppe Battista Farina, Ferruccio Lamborghini e tanti altri. A Pininfarina come a tutti gli altri c'è solo da dire grazie per tutto ciò che hanno dato al mondo dell'automobilismo e per ciò che ancora oggi continuano a dare, nonostante ormai questo settore sia dominato più dal business che dalla passione
Ritratto di Giuliopedrali
23 maggio 2020 - 20:59
Tutti i carrozzieri e poi i designer italiani sono quasi incredibili, veramente un'arte quella della carrozzeria nata in pochi km quadrati tra Torino - Milano e l'Emilia, che soprattutto tra ani 30 e oggi ha sempre influenzato tutto il resto del design mondiale, ancora oggi, perchè spesso auto molto esotiche vengono fatte disegnare a queste design house.
Ritratto di FRANCESCO31
23 maggio 2020 - 19:40
La PininFarina aveva una carrozzeria con una capacità produttiva di quasi 100.000 vetture. Io ci avrei fatto produrre la Nuova Ferrari Dino, col V6 da 500 cavalli, sui 75.000€. E sullo stesso telaio l'alfa romeo C8 con un motore 4 cilindri 2.0 da 250 cavalli a 35.000€
Ritratto di Lorenz99
23 maggio 2020 - 21:29
UNO DEI MAGGIORI ESPONENTI DEL CAR DESIGN. HA FATTO LA STORIA. UNA STORIA TANTO LUNGA, QUANTO RAPIDA NEL DECLINO. MA LA STESSA SORTE È TOCCATA AD ALTRI 2 GIGANTI BERTONE E ITALDESIGN. UNA DELLE TANTE ECCELLENZE ITALIANE, UNICHE AL MONDO, FINITE PER SPARIRE. MA STAVOLTA NON PER COLPA DEI CINESI. SEMPLICEMENTE, PERCHÈ TUTTI HANNO DECISO DI PUNTARE AI CENTRI STILE INTERNI(E IL DISINTERESSE DELLE CABRIOLET, HA INDEBITATO INSOSTENIBILMENTE LA PARTE MANIFATTURIERA) . VISTO CHE LE CASE SONO DIVENTATE(E LO SARANNO SEMPRE PIÙ) MERI ASSEMBLATORI DI TECNOLOGIE E COMPONENTI DI GIGANTINDELLA COMPONENTISTICA(BOSCH,CONTINENTAL,VALEO ECC.)NON GLI RESTA CHE CONCENTRARSI SU MARKETING E STILE. FIAT AVREBBE DOVUTOBPER RICONOSVENZA SALVARLA, COME PIECH HA FATTO CON ITALDESIGN, MA FORSE DALL'ESTERO SI APPREZZANO MEGLIO LE.ECCELLENZE ITALIANE.
Ritratto di Giuliopedrali
24 maggio 2020 - 09:15
In realtà l'unico che è scomparso (ma oggi è anche ricomparso in forma minore) è stato Bertone, solo perchè ha avuto la sfortuna di chiudere qualche anno fa, prima dell'avvento delle millemila carrozzerie di auto cinesi disegnate da design houses italiane, cioè prima di poter esser salvato dalle commesse orientali.
Ritratto di Miti
26 maggio 2020 - 09:46
1
Mi sono chiesto sempre perché c'è gente in tanti forum per sparare solo m......te e dare fastidio alla gente ? Gli ho sempre visti come quei bambini nel supermercato che piangono per tutto il tempo che fai la spesa. Imbarazzanti. Tornando al articolo. Tutti i disegnatori di auto italiane hanno avuto alti e bassi. E una cosa normale. Penso che in tutti settori succede. Di sicuro è che il mondo del auto non sarebbe lo stesso senza di loro. Il gusto e la fantasia di quei anni, prendere una matita e fare una bozza sul tovagliolo del bar dove fai colazione , quei anni al mio punto di vista irraggiungibili oggi. Le auto avevano un anima. Forse non erano tutte super affidabili. O super belle. So solo che l'auto significava altro per tutti noi. Queste persone erano dei veri artisti. Bertone , Pininfarina, Riva per le imbarcazioni. Da Riva non usciva un imbarcazione se tutti i bulloni o le viti non erano allineati perfettamente, ad esempio. E lui verificava personalmente tutto questo. Io non gli ho conosciuti ma fare un paragone chi è il più bravo la trovo senza senso. Il made in Italy era in quei anni al suo apice. E lo hanno fatto semplicemente in un solo modo. Sconosciuto a tanti che adesso sono la ai vertici del auto. LAVORANDO CON PASSIONE . ( scusate i caratteri grandi ). Io spero che in un modo o l'altro che torneranno fare quello che sanno fare meglio queste aziende. Qui in Italia. Fare opere d'arte. Fare auto senza tempo. Saluti. La Ingrid è a dire poco uno schianto di auto.